Aeroporto Catullo – Il Pacco a Natale

 
 

Che Babbio…

Ci si avvia a tagliare pandori, panettoni, a gustare cenoni e pranzi luculliani, tra giochi di luci, candele profumate e occhi di bimbi rapiti dalla magia del Natale.

Non tutti sono così sereni, felici e in trepidante attesa.

Alcuni (molti) dal Catullo, e da Montichiari, rischiano di vedersi messi alla porta con il nuovo anno. Gli investimenti che i soci vorrebbero sottoporre al “magnate della finanza Marchi” sono ancora sulla carta e il rinnovo dei patti parasociali scade tra una settimana.

Si sente puzza di bruciato, sarà il costume da Babbio Natale di qualche socio…

Poco coraggio si avverte in città, e forse il desiderio di molti sotto l’albero è proprio quello di aprire il regalo e trovare il coraggio di fare delle scelte, giuste scelte per la città, e di vedere un nuovo modo di lavorare nel 2020.

Il Natale, se non passato esclusivamente a gozzovigliare, servirà anche a riflettere su quanto fatto, e soprattutto su tutto il non fatto, servirà a rinnovare il pensiero di speranza (e non i patti) di tutti i lavoratori del Catullo, magari servirà anche ad allontanare definitivamente chi ha spento per anni il sorriso e la gioia del Natale.

In Australia è iniziata l’estate, chissà che non inizi anche qui.

Scartiamo i regali sperando di non trovare un bel mattone con su scritto Doge.

Auguri.

Gerardo Grote

 
 

1 COMMENTO

  1. Auguri a tutti, sognanti, benpensanti, consociati, pavvidi ma anche ai disillusi e delusi che, impotenti, hanno visto distruggere piano piano le premesse di gloria dell’amata Verona, passata dai sogni di Capitale ai tempi di Tomelleri/Gozzi/Zanotto alla triste attualità da comprimaria e serva di Venezia/Milano . Eppure i Capitani della nostra economia e finanza, le dichiarano infinito amore, ben sapendo che conta di più il loro portafoglio della Città nostra e loro. Per questo Verona non è “Capitale”, perché invece di attrarre, viene attratta, anzi, fagocitata, con buona pace di tutti noi. È il cervello che non gira nel verso giusto e quindi la cultura da leadership che viene a mancare. Buon Natale dunque, con l’augurio sincero che la Città abbia uno scatto di orgoglio, finalmente!!!!

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