Arcole: Don Diego Castagna rifiuta il confronto con i Tradizionalisti

 
 

“Una pagliacciata senza precedenti, una Via Crucis blasfema, inscenata con la finta crocifissione di un giovane parroco, per fortuna solo nel cognome mio omonimo”.

Così si era espresso Matteo Castagna, Presidente del Circolo Christus Rex, all’indomani della teatralizzazione della Via Crucis di Arcole, voluta da Don Diego, parroco del paese.

“Alla provocazione “Gesù sbarca ad Arcole assieme ai migranti” – chiariva Matteo Castagna – noi di “Christus Rex” risponderemo sbarcando nello stesso posto, “come Gesù, che con la verga scaccia i mercanti dal Tempio”.

Succedeva solo una settimana fa, quando la mobilitazione dei tradizionalisti cattolici era in fieri, con il confronto tra i due Castagna che si profilava all’orizzonte. “Confronto – spiega tra l’ironico e lo sconsolato Matteo Castagna – che nonostante sia stato concordato telefonicamente con il parroco per questa mattina, non c’è stato”.

“Purtroppo ho constatato – continua il Presidente di Christus Rex – che sono bastati cinque tradizionalisti, uno striscione, una vera Via Crucis e un Catechismo sul periodo Pasquale, per mettere in fuga il parroco di Arcole, Diego Castagna. Questa è l’ennesima conferma che i conciliari non sono di parola e temono il confronto con i cattolici, perche’ si trovano a loro agio solo con islamici, eretici vari e immigrati.

L’insegnamento del Catechismo, che chiarisce che la Pasqua è l’Olocausto perfetto del Dio fatto uomo per la redenzione dei nostri peccati, è stato però ripristinato dal Circolo Christus Rex, nonostante il tentativo di snaturarne il messaggio da Don Diego” – conclude Matteo Castagna.

Matteo Castagna consegna nella cassetta delle lettere della Canonica di Arcole, il messaggio per Don Diego.

 
 

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