Anna Lisa Nalin, candidata al Consiglio Regionale del Veneto e capolista di “Uniti per Manildo” nella circoscrizione di Verona, esprime forte preoccupazione per la programmazione del basso russo Ildar Abdrazakov al Teatro Filarmonico di Verona, prevista per gennaio 2026.
“Lascia stupefatti che , dopo l’annullamento del concerto del direttore d’orchestra filpuntiano Valery Gergiev , alla Reggia di Caserta nel luglio scorso, dopo la contestatissima esibizione della soprano Netrebko , Verona ancora si appresti ad ospitare un artista strettamente legato al regime di Mosca.
E’ grave in assoluto, ma tantopiù nel momento in cui Putin sabota apertamente ogni sforzo internazionale per ristabilire la pace in Ucraina e non nasconde in alcun modo le sue mire espansionistiche.
Abdrazakov, che dovrebbe esibirsi nel Don Giovanni di Mozart in cinque date tra il 18 e il 25 gennaio 2026 “ Non è solo un artista: è parte integrante dell’apparato propagandistico russo” – dichiara Nalin – “ Consentendogli di esibirsi, Verona finisce per dar voce ad un regime illiberale, contro il quale l’Europa e l’Occidente lottano da anni”
La candidata-capolista sottolinea come Abdrazakov sia stato insignito personalmente da Putin del Premio di Stato russo nel giugno 2024, a guerra ampiamente in corso, e ricopra il ruolo di direttore del Teatro dell’Opera e del Balletto di Sebastopoli, nella Crimea occupata. “Questo lo rende un simbolo diretto dell’occupazione russa in territorio ucraino. La sua presenza sui nostri palcoscenici equivale a legittimare i crimini di guerra in corso ed è uno sfregio a tutta la comunità ucraina di Verona che soffre nel vedere la propria nazione martoriata dalle bombe e dalle violenze di Putin e che ho personalmente sostenuto in moltissime piazze”, afferma Nalin.
“Chi sostiene che la cultura debba restare neutrale ignora le lezioni della storia. La cultura è sempre stata uno strumento di propaganda nei conflitti, e la Russia lo sa bene. Non a caso, il regime russo ha sistematicamente soppresso la cultura ucraina mentre esporta la propria narrativa imperialista in Occidente attraverso i suoi artisti-ambasciatori”. Come cittadini e come istituzioni abbiamo il dovere di non offrire palcoscenici a chi rappresenta e sostiene un regime che sta commettendo crimini contro l’umanità”.
Nalin chiede alla Fondazione Arena di Verona di riconsiderare questa programmazione. “Verona non può diventare la porta d’ingresso della propaganda russa in Italia. Con la mia candidatura al consiglio regionale come capolista di “Uniti per Manildo” mi impegno affinché le nostre istituzioni mantengano una posizione chiara e coerente con i valori di democrazia e libertà”








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