Analisi dell’alta adesione allo sciopero dei lavoratori di Fondazione Arena

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Lo sciopero dei lavoratori di Fondazione Arena dello scorso giovedì è passato come una cosa normale, in realtà le sigle
sindacali per la prima volta in oltre 100 anni si sono unite ed hanno fatto fronte comune
contro la dirigenza dell’ex Ente Lirico.

Questo fatto che forse ai più, potrebbe non dire tanto, è invece il fattore dirimente, stiamo parlando della totalità delle sigle, nessuno dei rappresentanti pare abbia deciso di non scioperare, e questo indica che il variegato mondo misto di sensibilità, settorialismi, individualità, in qualche modo è stato coperto totalmente.

C’è poi da dare uno sguardo ai dati, i quali per loro natura vanno letti ed analizzati serenamente e seriamente. Un esempio, le forze sindacalizzate che operano in arena in regime di rappresentanza sono coloro che sono indicate e contrattualizzate all’interno del contratto di lavoro di categoria, e se i dati dessero conto solo di questi lavoratori potremmo serenamente affermare che la partecipazione allo sciopero dell’Aida è stata di oltre 80/84%, certo potremmo poi tenere conto anche dei lavoratori che non erano sotto la diretta copertura, in quanto non iscrivibili nelle categorie del contratto, come ad esempio le comparse, i lavoratori autonomi, quelli in somministrazione, i lavoratori a prestazione e così via; ma costoro non rappresentano che una minima parte del complesso mondo che invece è rappresentato all’interno del contratto di lavoro. Se quindi volessimo inserire questi lavoratori all’interno della media, faremmo un errore inserendo dei dati non assimilabili, comunque la cifra complessiva non scenderebbe oltre il 61/67% di tutti i presenti. A ben guardare non potrebbe venire in mente a nessuno di poter governare un’azienda o la Fondazione con un tale dissenso diffuso.


Il malessere serpeggia anche tra coloro che allo sciopero non hanno aderito, e fanno male quelli che pensano che il 20/25% dei lavoratori aderenti alle categorie contrattualmente iscritte, sia favorevole a questa gestione.

Per ultimo volgo un sincero plauso agli albergatori veronesi che si sono messi una mano sulla coscienza e hanno applicato questo sconto a parziale compensazione della sciagurata serata, anche a parziale compensazione delle serate nelle quali il costo della camera invece viene raddoppiato quando lo spettacolo programmato ha luogo in maniera ordinaria. Ho notato molta enfasi e stizza nei confronti di una legittima forma di protesta sulla quale forse inviterei tutti a verificarne seriamente le motivazioni, che almeno per brevità mi piacerebbe si sapessero. Il sindaco esprime meraviglia, stupore e disagio, ma sa che erano 15 giorni che la dichiarazione era stata presentata? sa perché? e perché non ha avviato una convocazione d’urgenza riunendo tutti ad un tavolo di trattative? gli albergatori e la società civile sanno che non vi è stato alcun tentativo di avvicinamento tra le parti. Sanno tutti quelli che parlano di mancanza di lavoro e disoccupazione che le categorie dei nostri lavoratori sono state decimate, che attualmente lavorano almeno 200/250 persone in meno? tutti per lo più professionisti qualificati che facevano conto di questa stagione per riprendersi esattamente come vogliono fare gli albergatori e i commercianti; non dimentichiamoci che siamo stati colpiti tutti nella tremenda stessa maniera, quindi prima di pensare di sapere cercate di capire.

GOLO

 
 

1 COMMENTO

  1. Analisi puntualissima, profonda conoscenza del settore e delle due peculiarità; un’informazione precisa ed indiscutibile.
    Grazie da un dipendente.

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