Amia, Stadio, Piano Folin: per Ferrari la cattiva politica sta rubando il futuro di Verona

 
 

Il consigliere comunale Tommaso Ferrari, assieme al gruppo Traguardi, fanno il punto sui due anni di mandato della maggioranza, che fra faide interne e assenza di alternative, rischiano di condannare Verona all’immobilismo.

Viene così lanciata un’assemblea pubblica per costruire la città di domani.

«Qualcuno diceva che se la confusione sotto il cielo è grande, la situazione è eccellente. Sarà, ma per il momento a me sembra che la situazione, per Verona, sia soltanto quella di una città impantanata nelle assurdità di una politica senza timone».

Esordisce così Tommaso Ferrari, consigliere comunale ed esponente del movimento civico Traguardi, nel fare il punto sulla situazione politica in città al due anni dalle elezioni.

«La maggioranza, ormai è acclarato, riesce a riunirsi solo attorno a progetti strampalati buoni solo a procurare pessime figure per Verona: ultima trovata, la promozione del consigliere Bacciga a vicepresidente della commissione cultura. Una nomina ingiustificabile, che sa di presa in giro per chi in città opera in questo settore, impossibile da spiegare se non alla luce di quelle astruse alchimie politiche che ormai da qualche tempo sono diventate il lavoro a tempo pieno di una maggioranza sempre più instabile. Prova ne siano gli attacchi della Lega all’assessore alla cultura. Ma anche sul fronte opposto, ahimè, il caldo estivo ha iniziato a mietere le sue vittime, se è vero che c’è chi propone apertamente di lanciare un “sovranismo di sinistra”, che parli alla pancia della gente, per far concorrenza al salvinismo imperante. Come proporre di spegnere un incendio a secchiate di benzina, insomma».

«E mentre questo spettacolo va in scena – prosegue Ferrari, che con Traguardi sta mettendo in piedi un cantiere politico per immaginare la Verona di domani – la città ferma al palo vede sfuggire davanti a sé una dopo l’altra le opportunità per uno sviluppo futuro sostenibile, moderno ed efficiente. Si pensi ad Amia, che ha bisogno di una strategia per crescere e diventare finalmente un’azienda solida e capace di generare utili, e invece è ancora una volta stretta dalla morsa di una politica che cerca di spacciare la scelta dell’ in-house come strumento di tutela dei lavoratori, mentre a ben guardare nasconde solo l’eterno vizio della politica veronese di rinunciare a seri piani industriali. Se guardiamo all’urbanistica la situazione non è più rosea: mentre a palazzo Barbieri si litiga e si fanno sparate, sul quartiere Stadio incombe il progetto improvvisato del nuovo impianto sportivo, che non tiene minimamente conto delle necessità di residenti e commercianti, né dei rischi per la viabilità. Un progetto neppure discusso in commissione, ma che dimostra come chi in campagna elettorale tuonava contro l’invasione del cemento e il traffico paralizzato dell’era Tosi, ora vuole fare esattamente lo stesso in un’area già congestionata senza offrire ai cittadini nessuna garanzia. E in centro non va meglio, dal momento che gli studi preliminari per il piano Folin procedono senza che mai il Consiglio Comunale abbia potuto discutere un progetto che oltre ad andare in direzione opposta rispetto al Piano di Assetto del Territorio, minaccia di trasformare il cuore antico di Verona in una cittadella del turismo, intasando la zona di via Garibaldi con un traffico insostenibile che aggraverà ulteriormente il processo di spopolamento della città storica. È davvero questa la Verona che vogliamo lasciare in eredità a chi la abiterà in futuro? Dove sta andando la città, come la immaginano i nostri amministratori? Appare sempre più urgente la necessità di una forza civica capace davvero di preoccuparsi dei problemi dei cittadini senza dover rispondere a clientele e patroni politici, per costruire in maniera sostenibile la Verona di domani. Per questo Traguardi ha deciso di aprire la sua convention annuale, quest’anno sabato 15 giugno alle 10.30 nella sala San Giacomo di Borgo Roma (e anche la scelta del luogo ha un suo peso), a tutti i veronesi che immaginano per la nostra città un destino diverso da quello al quale l’attuale quadro politico vuole condannarla. Un’occasione per presentare i “traguardi” raggiunti in due anni di opposizione, ma soprattutto per ragionare insieme sulla città in cui vorremmo vivere. Che dire, siete tuti invitati!».

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here