AMIA risponde a Ferrari: “Scopre l’acqua calda, unico a votare contro l’in-house dell’azienda”.

 
 

Dopo 10 anni abbiamo rilanciato investimenti e sanato i conti. Dati incoraggianti grazie ai cassonetti ad accesso controllato. Tommaso Ferrari sbaglia bersaglio e scopre l’acqua calda; nel commentare i dati relativi alla classifica nazionale sulla raccolta differenziata dimentica infatti che da quando l’attuale CDA è in carica (2018), numerosi ed importanti sono stati i passi in avanti fatti, nel segno del miglioramento della gestione dei rifiuti, del verde, della tecnologia e soprattutto degli investimenti“.

L’attuale management, presieduto da Bruno Tacchella, è intervenuto sulla Classifica Legambiente “Comuni Ricicloni 2020”, che vede la nostra città attestarsi su una percentuale di differenziata del 49,1% (lo 0,1% in più dello scorso anno).

Un bilancio aziendale ereditato nel 2018 a dir poco drammatico, con un disavanzo di oltre 2 milioni di euro e nel giro di 1 anno risanato. Ha ragione Ferrari a lamentare i mancati investimenti – prosegue il comunicato di AMIA. Sappia però che grazie proprio alle scelte del nuovo corso aziendale, gli investimenti per migliorare la differenziata, che erano fermi da 10 anni, sono stati rilanciati nel segno della tecnologia, del potenziamento di uomini e mezzi, e dell’innovativa metodologia dei cassonetti intelligenti, che ha consentito in poco più di cinque mesi di portare la raccolta differenziata dal 40,57 per cento al 71,5 nei quartieri interessati dal progetto pilota (sesta e settima circoscrizione). Un dato assolutamente incoraggiante e che, nonostante il lockdown e l’emergenza Covid, dimostra come la strada intrapresa sia quella giusta. Un progetto che presto, in accordo con l’amministrazione Comunale, sarà gradualmente esteso a tutta la città”.

Nei prossimi mesi saranno posizionati altri 600 cassonetti ad accesso controllato, saranno acquistati nuovi mezzi, sarà potenziato l’organico delle squadre operative, arriveranno centinaia di telecamere, per investimenti complessivi di circa 5 milioni di euro, già stanziati per il solo anno 2021. Risorse importanti, che consentiranno a Verona di risalire nei prossimi anni in classifica, abbandonando così le ultime posizioni.
Un problema annoso – concludono i vertici di Amia – Non certamente imputabile all’attuale gestione e che richiederà tempo, un cambio di cultura da parte della collettività e come detto risorse economiche e strutturali per essere definitivamente risolto. Invitiamo quindi il consigliere a rivolgere ad altri le sue critiche, ricordando infine che lo stesso è stato l’unico esponente del Consiglio comunale a votare contro la mozione per il passaggio in House di Amia, andando così contro centinaia di operatori ed impiegati che vi lavorano e mettendo in dubbio il controllo diretto dell’amministrazione sull’efficienza della qualità dei servizi di igiene urbana e del verde cittadino.

 
 

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