Alluvioni: “manutenzioni ordinaria e piano anti-emergenza” – PD e Verona e Sinistra in Comune

 
 

“Ora è il momento della solidarietà e della ricerca di aiuti per le famiglie colpite dall’alluvione, subito dopo però si dovrà aprire una seria riflessione sulle scelte urbanistiche passate e su quelle future, cominciando col definire un limite invalicabile al consumo di suolo e alla cementificazione che sta indebolendo il nostro territorio proprio nel momento in cui esso si trova ad affrontare sollecitazioni più forti che in passato”.

L’analisi di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune passa poi sul piano prettamente politico.

“Sarà difficile spiegarlo a Comencini e Zelger, che sulla questione hanno posizioni decisamente negazioniste, ma i cambiamenti climatici in atto devono interrogare a fondo il nostro modo di fare urbanistica e di trattare il territorio. Non serve leggere i libri dei climatologi, basta scorrere i rapporti Arpav che da 10 anni parlano dell’inasprirsi degli eventi atmosferici estremi in relazione ad un lento processo di sub tropicalizzazione che sta interessando le nostre terre.

Occorre anche trovare le risorse e i mezzi per mettere in sicurezza il territorio e garantire manutenzione costante”.

Per il gruppo consiliare comunale del Partito Democratico Carla Padovani, Federico Benini, Elisa la Paglia, Stefano Vallani, unitamente al loro segretario cittadino Luigi Ugoli, “il Sindaco ha ragione: tanta pioggia in così poco tempo era imprevista e sostanzialmente imprevedibile. Purtroppo però questi fenomeni meteorologici intensi e improvvisi stanno diventando sempre più frequenti  anche nel nostro territorio. C’è solo da prenderne atto, senza per forza addentrarsi nel vicolo cieco del dibattito sui cambiamenti climatici  (anche perché temiamo ciò che direbbero a proposito alcune correnti di pensiero all’interno della maggioranza) adeguando di conseguenza gli strumenti urbanistici e l’ordinaria amministrazione.

“Ciò significa – continuano gli esponenti Dem – che deve diventare ordinaria amministrazione la manutenzione straordinaria su caditoie, strade soggette ad allagamento, alberi a rischio di caduta a causa di forti raffiche di vento e letti dei torrenti. Occorre studiare anche per i torrenti dei quartieri Ovest opere di sfogo e controllo dei flussi come quelle studiate per la Valsquaranto. Si deve  inoltre avere una visione d’insieme con i territori collinari contermini dove il boom dei vitigni può fare danni pari alla speculazione edilizia.

Discorso a parte merita Parona, dove la zona di Santa Cristina e della piazza del porto vanno sistematicamente sotto acqua. Che non si tratti di episodi sporadici l’avevano documentato alcuni anni fa la consigliera comunale Elisa La Paglia e la consigliera di Circoscrizione Antonella Ciotti in una segnalazione al magistrato alle acque rimasta purtroppo senza risposta. La stessa relazione mostrava lo stato di sporadica manutenzione di progni e torrenti.

Serve insomma una consapevolezza e un piano aggiornato per affrontare queste emergenze, che stanno diventando sempre più frequenti, a partire proprio dalle aree dove le criticità sono già note e documentate. Incrociare le dita e sperare che il letto del torrente sia pulito al momento della piena equivale giocare ad una pericolosa roulette russa”.

 
 

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