Circa una persona su 4 soffre di allergia respiratoria con tendenza all’aumento. Starnuti, naso che cola, prurito e occhi rossi sono i principali sintomi con cui l’allergia si manifesta e condizionano la qualità della vita quotidiana. Succede con le allergie stagionali che indicativamente si manifestano da maggio a settembre per effetto di pollini o altre sostanze come muffe.
Inoltre, è dimostrato che la rinite allergica sia il fattore di rischio più importante che può portare ad asma bronchiale o al peggioramento di una condizione già esistente. Gli attacchi asmatici sono una delle cause di frequenti accessi in Pronto soccorso ed è ancora una delle cause di morte, tanto che la comunità scientifica è impegnata nella ricerca farmacologica. Molti pazienti si affidano all’automedicazione, sottovalutandone i rischi. Spesso inefficace perché non agisce sulla causa del problema, l’autotrattamento può anche causare effetti collaterali nel lungo termine.
Cambia il modo di curare. Negli ultimi anni le terapie antistaminiche si sono evolute grazie a nuove molecole che hanno eliminato gli effetti collaterali indesiderati tipici dei vecchi farmaci, come sonnolenza e difficoltà di concentrazione. La figura dell’allergo-immunologo gioca un ruolo fondamentale nella scelta della terapia corretta, identificando il principio attivo che meglio si adegua alle esigenze del paziente. Per esempio, nei soggetti con una spiccata sintomatologia nasale, occorre trattare anche l’infiammazione delle alte vie aeree con prodotti nasali tipici a cicli appositi.
Dalle allergie si guarisce. Accanto alla tradizionale terapia sintomatica, oggi c’è l’immunoterapia specifica, nota con il termine di vaccino antiallergico. Una strategia che, attraverso l’assunzione orale o raramente iniettiva di un estrattodell’allergene, consente di recuperare la capacità del sistema immunitario di tollerarlo, e di evitare la reazione al contatto. L’assunzione o iniezione dell’allergene stimola specifici globuli bianchi a ribilanciare l’iper-reattività del sistema immunitario.
Il trattamento si completa con almeno 3 cicli di cura in 3 anni consecutivi, ciascuno della durata di 4-7 mesi nel caso dei pollini o di 12 mesi nel caso degli acari della polvere. L’immunoterapia per le Graminacee è coperta dal Sistema sanitario nazionale.
Il naso che cola non è sempre allergia. Se l’infiammazione nasale non ha carattere stagionale bensì persistente e provoca ostruzione con calo dell’olfatto, potrebbe trattarsi di poliposi nasale. Questa condizione, indipendente da fattori ambientali, provoca la crescita di formazioni infiammatorie nelle cavità nasali e nei seni paranasali, chiamate polipi nasali. È possibile individuarli attraverso un’endoscopia nasale ed eventualmente unaTAC del massiccio facciale.
Finora, le uniche opzioni disponibili per il trattamento della poliposi nasale erano l’intervento chirurgico e la terapia topica a base di cortisone. Oggi, si hanno a disposizione anche farmaci biologici sviluppati appositamente: anticorpi monoclonali che bloccano selettivamente un passaggio della cascata infiammatoria responsabile della formazione dei polipi. L’ambulatorio Rino- allergologico di Borgo Roma è l’unico centro in Italia autorizzato alla somministrazione dei farmaci monoclonali per la poliposi, attività che solitamente attiene agli specialisti di Otorino.
La rinite allergica colpisce il 25% della popolazione (1 persona su 4) con proiezione di arrivare al 50% (1 su 2) nel 2050, mentre la poliposi nasale si riscontra nel 4% della popolazione.
La UOC Allergologia Asma Center. La scelta del trattamento più opportuno per ogni paziente è quindi necessaria e richiede un confronto multidisciplinare per avere una diagnosi completa. La UOC Allergologia Asma Center di Borgo Roma ha visto nascere al suo interno, già diversi anni fa, uno dei primi esempi italiani di ambulatorio integrato di Rino-Allergologia, che mira ad una valutazione multispecialistica dei pazienti con problematiche nasali. Un percorso personalizzato, quello offerto da Allergologia Asma Center, che include nella stessa seduta diagnosi allergologica e valutazione endoscopica delle alte vie aeree, con l’allergo-immunologo e l’otorinolaringoiatra (ORL) in compresenza. L’obiettivo del servizio è offrire la migliore opportunità nell’ambito delle patologie infiammatorie respiratorie.
Erano presenti: Callisto Marco Bravi, direttore generale Aoui, prof Marco Caminati specialista in Allergologia e Immunologia clinica e dott. Michele Schiappoli referente dell’ambulatorio Rino-Allergologia.
Callisto Marco Bravi: “Nell’erogazione di servizi sanitari la differenza la fanno le persone. In Aoui abbiamo specialisti di alto valore, in grado di praticare la vera medicina personalizzata che impiega sapientemente le risorse delle nuove terapie adattate adogni singolo caso. Anche la multidisciplinarità fra Allergologia e ORL che da decenni attua l’ambulatorio specialistico è un altro esempio concreto della nostra capacità di trattare i pazienti in maniera globale. L’insieme di questi fattori rende il nostro reparto attrattivo anche da fuori regione per un altro aspetto dell’Allergologia: quella da farmaci. Visitiamo e curiamo molte persone con queste manifestazioni”.
Prof Marco Caminati: “L’asma, purtroppo, è ancora oggi una malattia mortale e la rinite allergica è il fattore di rischio più rilevante per lo sviluppo di asma bronchiale in soggetti predisposti. La prevenzione è possibile a partire dal vaccino allergico, che negli ultimi anni ha ampliato il suo campo d’azione.Un’altra novità dell’immunoterapia specifica è la sua somministrazione per via orale e non più iniettiva: ciò la rende molto meno invasiva e non ha nessun tipo di effetto collaterale.L’immunoterapia, e cioè il vaccino, la cui sicurezza ed efficacia sono ormai consolidate sono cure definitive perché restituiscono al sistema immunitario la capacità di tollerare la presenza di allergeni, capacità di vivere serenamente nell’ambiente nonostante l’esposizione a pollini o acari della polvere”.
Dott Michele Schiappoli: “La rinite allergica è una malattia dalla diffusione estremamente elevata: si stima che, nell’arco di 30 anni, interesserà il 50% della popolazione. Questa condizione viene spesso banalizzata, nonostante sia frequentemente associata a patologie più gravi come l’asma bronchiale e, in alcuni casi, la poliposi nasale. Quest’ultima, in particolare, è una malattia infiammatoria cronica del naso altamente invalidante, in quanto provoca difficoltà respiratorie e perdita dell’olfatto. Negli ultimi 4-5 anni è cambiato l’approccio terapeutico e l’organizzazione sanitaria, poiché la poliposi nasale non è più considerata una malattia esclusivamente di pertinenza chirurgica, ma anche medica. In passato, la cura si basava su steroidi topici che, per la loro limitata efficacia, finivano per diventare sistemici, spesso accompagnati da ripetuti interventi chirurgici, senza una garanzia di recupero dell’olfatto. Al contrario, i più recenti farmaci biologici sviluppati negli ultimi anni sono anticorpi monoclonali con un duplice effetto positivo, sia sulla respirazione sia sull’olfatto. Ne esistono tre tipologie diverse, ma il trattamento più efficace e diffuso prevede iniezioni che il paziente si auto-somministra a domicilio ogni 14 giorni. È indubbiamente una terapia impegnativa, ma, data l’efficacia, il paziente vi si sottopone sempre volentieri”.