Alla Scuola di Polizia di Peschiera seminario in materia di “trasporti eccezionali”

 
 

Continua l’attività della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda anche senza un corso Allievi Agenti, che dovrebbe iniziare prima dell’estate.

La Scuola non si ferma, perché dopo l’esperienza con i corsi e i seminari dedicati ai Poliziotti della Polizia Ferroviaria, continua l’attività di aggiornamento e approfondimento, organizzata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, di alcune specifiche e delicate materie; attività in questo caso rivolta agli operatori della Polizia Stradale. La Scuola non si ferma perché l’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato ha intelligentemente trasformato, in questo periodo in cui non ospita un corso Allievi Agenti, la Scuola di Peschiera da un istituto di formazione di base a uno di secondo livello. Si è tenuto, infatti, in questi giorni, il seminario in materia di “Trasporti eccezionali” riservato agli operatori in servizio nella polizia stradale.

Al seminario stanno partecipando 48 Poliziotti, tra cui 6 donne, di diverse qualifiche e provenienti dai reparti della Polizia Stradale dislocati su tutto il territorio nazionale. I frequentatori seguiranno lezioni tenute dai dirigenti le Sezioni Polizia Stradale di Cremona e Forlì e da funzionari di Autostrade per l’Italia, dell’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori “AISCAT”, di ASTM e dell’Associazione Nazionale Noleggi Autogru e Trasporti Eccezionali. In occasione del suo benvenuto, il Direttore Trevisi ci ha tenuto a ricordare ai frequentatori i nomi di coloro a cui è stata dedicata la palestra della Scuola e cioè le Medaglie d’Oro al Valor Civile, Giuseppe Randazzo e Luigi Vescovi, Sovrintendente e Assistente della Sezione Polizia Stradale di Verona, che morirono il 22 giugno del 1993, proprio mentre erano impiegati in un servizio di scorta ad un carico eccezionale: “Qualunque corso o seminario si faccia, prima di studiare circolari e codici e regolamenti, bisogna ricordare; sono proprio i nomi dei nostri “fratelli” che non ci sono più a rammentarci sempre che il nostro non è un lavoro, ma un meraviglioso, ma anche difficile servizio!”

 
 

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