Alla Gran Guardia dibattito su Paolo (Caliari) Veronese

 
 

Domani, martedì 11 febbraio alle 17, nella sala Convegni alla Gran Guardia si tiene la settima conferenza dei Musei civici 2024-2025 dedicata all’esposizione su Paolo Veronese in programma al Museo del Prado di Madrid.

Paolo Caliari, detto «il Veronese», sarà infatti il protagonista della mostra temporanea monografica Paolo Veronese (1528-1588), in programma al museo del Prado di Madrid dal 27 maggio al 21 settembre 2025. Curata dal direttore del Prado, Miguel Falomir, e dall’esperto italiano Enrico Maria Dal Pozzolo, docente di Storia dell’arte moderna all’ateneo di Verona, l’esposizione comprenderà 120 opere provenienti dalla collezione del museo madrileno e da diverse istituzioni culturali internazionali. 

Il Museo di Castelvecchio partecipa alla mostra con due importanti dipinti nell’ambito di una collaborazione tra l’istituto madrileño e quello veronese che prevede la collaborazione per iniziative espositive e lo scambio di capolavori. Nell’autunno del 2025 giungerà infatti al Museo di Castelvecchio il celebre dipinto di Tiziano, Venere con cane e suonatore di organo, facente parte del nucleo storico più prestigioso delle collezioni del museo spagnolo.

Il capolavoro di Tiziano verrà esposto in una mostra dossier nella Sala Boggian di Castelvecchio, in dialogo con dipinti delle collezioni civiche veronesi e opere d’arte provenienti da altri importanti musei italiani incentrati sul tema della musica quale veicolo di armonia e bellezza e strumento principe per l’espressione del sentimento amoroso. 

Dell’esposizione spagnola tratteranno domani Enrico Maria Dal Pozzolo, docente di Storia dell’arte moderna all’ateneo di Verona, insieme, in collegamento, a Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado. La conferenza viene trasmessa anche in streaming sul canale YouTube dei Musei Civici di Verona https://www.youtube.com/@imuv-imuseidiverona.

Il Veronese

Paolo Caliari è stato uno dei protagonisti del Rinascimento maturo italiano. Figlio di un umile scalpellino, si legò presto a Michele Sanmicheli e Andrea Palladio e, dal 1553, da Verona si recò a Venezia, per lavorare in due luoghi simbolici della Serenissima: Palazzo Ducale e la Libreria Marciana. Decorò quasi integralmente la chiesa di San Sebastiano e nel refettorio del convento benedettino di San Giorgio Maggiore lasciò un’enorme tela, raffigurante le Nozze di Cana, che per secoli fu considerato il più bel quadro di Venezia.

La sua decorazione ad affresco della villa di Maser è una delle meraviglie della cultura figurativa di ogni tempo. Il suo principale carattere artistico è che seppe ricreare una visione illusoria di realtà capillarmente rappresentata in termini miracolosamente mimetici.

La mostra conclude il processo di studio e rivalutazione della collezione di pittura veneziana del Rinascimento del Prado, una delle più belle al mondo, e sottolinea l’importanza di Veronese nella collezione del museo, data la sua influenza in Spagna, dove le sue opere erano molto apprezzate da monarchi e collezionisti. La mostra si concentra su tre temi principali: il processo creativo di Veronese; la sua gestione della bottega che organizzava con grande capacità; la rappresentazione delle aspirazioni delle élite veneziane, riflessa nel suo stile cosmopolita che attirava le corti europee.

Tutte le informazioni sul sito dei Musei civici