Il liceo Galileo Galilei è entrato nella “Settimana per l’ambiente” che accompagnerà gli studenti dell’Istituto, sia sede centrale che succursale, fino al 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente e momento clou della 10 giorni di iniziative. Giovedì prossimo, alunni e insegnanti saranno infatti mobilitati sul territorio, impegnati nella raccolta dei rifiuti abbandonati e, soprattutto, a sensibilizzare gli abitanti dei quartieri di Borgo Roma, Tomba, Tombetta e Golosine sul corretto conferimento degli scarti e l’importanza di tutela e pulizia degli spazi comuni.
La passeggiata ecologica, co-organizzata con AMIA e l’associazione Plasticfree coinvolgeràquarantadue classi del Galilei per un totale di un migliaio di studenti e una sessantina di insegnanti, sia della sede centrale di via San Giacomo che della succursale di via Carlo Alberto, che saranno divisi in squadre, formate da studenti e guidate da docenti e dai Rac, Referenti ambientali di classe.
Già da ieri, la Settimana ha preso il via con una serie di iniziative e raccolte. Numerose le associazioni coinvolte e i temi affrontati. Quest’anno, in particolare, il focus di sensibilizzazione di tutta la comunità scolastica (genitori compresi!) è sullo spreco farmaceutico, tema estremamente importante, da un punto di vista economico, ambientale e soprattutto etico, lo Spreco Farmaceutico. I ragazzi saranno sensibilizzati e informati sul tema e saranno tra i volontari della prossima giornata di raccolta del farmaco (la cui adesione dà anche crediti formativi). L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il “Banco Farmaceutico – Onlus”.
Perché è importante non buttare i farmaci? Ogni anno, nelle case, rimangono tonnellate di farmaci ancora validi che spesso poi, una volta scaduti, devono essere buttati. I particolari processi necessari per smaltirli, essendo rifiuti speciali, provocano danni per tutta la comunità, sia in termini ambientali, sia economici: il costo di smaltimento di 1 kg di farmaci si aggira, a livello nazionale, mediamente sui 2 euro, a fronte degli 0,30/0,40 centesimi richiesti per lo smaltimento di 1 Kg di altri rifiuti.
Si tratta tra l’altro di una risorsa che può rappresentare un bene prezioso per chi, diversamente, non potrebbe accede alle cure per ragioni economiche. L’attività di raccolta farmaci validi non scaduti è attiva dal 2015, in sinergia con AMIA. In un decennio, sono stati raccolti 112mila farmaci inutilizzati per un risparmio calcolato di 2 milioni di euro. Si tratta di un’iniziativa di solidarietà dal triplice valore: di volontariato, ambientale e di risparmio economico per aiutare chi è più in difficoltà; un esempio virtuoso di economia circolare.
Cosa viene donato? Farmaci non scaduti, con almeno 6/8 mesi di validità, correttamente conservati nella loro confezione primaria e secondaria originale integra. Sono esclusi i farmaci che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, farmaci da conservare in frigorifero, farmaci ospedalieri e farmaci in contenitori/flaconi già iniziati (es. sciroppi, colliri, ecc.).
È sempre possibile donare farmaci non scaduti, in qualsiasi momento dell’anno, nelle farmacie e gli enti caritativi aderenti di Verona e provincia, qui l’elenco:www.bancofarmaceutico.org
I farmaci raccolti vengono poi controllati da farmacisti specializzati e identificati con un’etichetta/timbro riportante la dicitura “Farmaco donato. Vietata la vendita”. Gli enti assistenziali abbinati alle farmacie effettueranno nell’arco di pochi giorni, e alla presenza del farmacista, il ritiro dei medicinali che verranno poi utilizzati da pazienti in stato di bisogno sanitario. Tutte le procedure vengono tracciate in modo dettagliato grazie ad un software gestionale fornito dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus. I farmaci raccolti anche grazie all’impegno del Galilei andranno al CESAIM (Centro Salute per Immigrati) che ha sede al Palazzo della Sanità. Il CESAIM è un’associazione di volontariato costituitasi nel 1993 a Verona con lo scopo di garantire l’assistenza sanitaria agli immigrati cosiddetti “irregolari”, oppure ad italiani risiedenti all‘estero, ritornati in Italia, quindi privi di copertura da parte del SSN.