Al Filarmonico va in archivio Falstaff tra le ovazioni del pubblico presente

 
 

Si sono concluse le repliche dell’opera Falstaff  di Antonio Salieri al Teatro Filarmonico che ha celebrato i cinquant’anni dalla riapertura agli spettacoli (era rimasto chiuso per tre decenni dopo la devastazione dei bombardamenti alleati su Verona nel 1945). 

Ispirato alla commedia The Merry Wives of Windsor (Le Allegre Comari di Windsor) di Shakespeare, che poco meno di un secolo dopo affascinerà anche Verdi per il suo ultimo lavoro teatrale, narra le vicende di un cavaliere dedito all’arte del mangiar bene e del bere molto, ma soprattutto quella ad ordire tresche amorose dalle quali esce sempre e comunque scornato. 

Il libretto di De Franceschi tende a sfoltire situazioni e personaggi presenti nell’originale shakespeariano, offrendo così a Salieri la possibilità di approfondire i singoli ruoli, evidenziandone talvolta anche le sfaccettature più umane e delicate. 

Caricatura grottesca di Don Giovanni, Sir John viene descritto come un maldestro seduttore, un insolente ubriacone, uno sgangherato libertino che viene dapprima beffato, poi punito ed addirittura umiliato pubblicamente. 

Sir John Falstaff sfida un destino beffardo, resistendo con eroica tenacia agli eventi avversi, non arrendendosi mai, poiché abbandonarsi ai sogni e alle passioni è una caratteristica del genere umano.

La partitura di Salieri, pur non trattandosi di un capolavoro, ha trovato nella concertazione di Francesco Ommassini un buon risultato di mestiere, attento alle necessità dei cantanti tra buca e palcoscenico: dopo la sinfonia staccata con tempo vivace, il resto dell’opera si è mantenuto su livelli più prudenti .

Da sottolineare le scene di Ezio Antonelli (coadiuvate da videoproiezioni di scorci veneziani, quasi un richiamo alla figura di Giacomo Casanova) e le luci di Claudio Schmid. La regia di Paolo Valerio, più convincente nelle scene di massa, ha cercato di rendere più umana la figura del cavaliere. I costumi sono funzionali e di buon impatto visivo.

Giulio Mastrototaro nella figura di sir John Falstaff ha saputo destreggiarsi musicalmente e scenicamente, dando vita ad  un personaggio alquanto credibile.

Di buon livello la partecipazione di tutto il cast. Buona l’esecuzione dell’orchestra e di tutto il coro diretto da Roberto Gabbiani.

Alla fine, come sempre, ovazioni del pubblico presente.

 

“FALSTAFF”
Opera comica in due atti su libretto di Carlo Prospero Defranceschi                  

Musica di Antonio Salieri


Sir John Falstaff GIULIO MASTROTOTARO
Mrs. Ford     GILDA FIUME
Mr. Ford       MARCO CIAPONI
Mr. Slender MICHELE PATTI
Mrs. Slender LAURA VERRECCHIA
Bardolf           ROMANO DAL ZOVO
Betty              ELEONORA BELLOCCI
Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona
Direttore                Francesco Ommassini
Maestro del Coro Roberto Gabbiani          
Regia e costumi   Paolo Valerio                                                                      

Scene e projection design Ezio Antonelli
Luci                        Claudio Schmid
Responsabile movimenti mimici   Daniela Schiavone 

 

Alessandro Bravi