Aida secondo Franco Zeffirelli al Filarmonico

 
 

II genio immortale di Verdi e quello di Zeffirelli si incontrano per la prima Aida in forma scenica al Filarmonico. Tre spettacoli con un cast giovane diretto da Massimiliano Stefanelli sono un’occasione imperdibile per scoprire il titolo più amato nella storia dell’Anfiteatro veronese

Il Maestro fiorentino chiamò con affetto Aidina questa produzione, nata per il teatrino di Busseto nel 2001, centenario verdiano. E per il centenario di Zeffirelli, va in scena la “sua” Aida, incredibilmente per la prima volta al Teatro Filarmonico nella storia di Fondazione Arena. Il grande classico più rappresentato nell’immenso spazio areniano prende nuova vita e torna al cuore della sua verità drammatica in una lettura ideale per chiarezza ed equilibrio tra spettacolarità e dramma intimo. 

Domenica 12 febbraio, un Teatro Filarmonico gremito ha tributato un lungo applauso agli interpreti e naturalmente al sommo regista e scenografo Franco Zeffirelli (1923-2019) in occasione di quello che sarebbe stato il suo 100° compleanno. Assente ma più presente che mai sulle scene veronesi grazie al lascito artistico dei suoi allestimenti areniani, Zeffirelli è anche l’autore di questa produzione di Aida su scala decisamente ridimensionata e per lui insolita, per andare al cuore dell’opera di Verdi: un’operazione che per il pubblico locale, e non, ha il sapore di una vera e propria riscoperta, affascinante, avvincente ed emozionante.

Artefici ne sono l’Orchestra di Fondazione Arena, il Coro preparato da Ulisse Trabacchin, i Tecnici e il giovane cast guidato da Massimiliano Stefanelli, primo direttore di questa produzione a Busseto nel 2001. A Verona sono in scena artisti emergenti da diverse parti del mondo, su cui Fondazione Arena ha scommesso in questi anni: protagonista è il soprano cubano-americano Monica Conesa, affiancata da Stefano La Colla (12 e 15/2)) e da Ivan Magrì (17 e 19/2) che debutta nei panni di Radamès; fra questi due giovani innamorati si pone la principessa Amneris del mezzosoprano georgiano Ketevan Kemoklidze e il gran sacerdote Ramfis del basso Antonio Di Matteo; ai capi delle opposte fazioni stanno Amonasro (il baritono coreano Youngjun Park) e il Re egizio (il basso veronese Romano Dal Zovo); completano il cast Riccardo Rados (messaggero) e Francesca Maionchi (sacerdotessa).

Le scene di Zeffirelli, ricostruite dallo storico collaboratore Carlo Centolavigna, valorizzano i costumi di Anna Anni fedelmente ripresi da Lorena Marin. Le coreografie originarie di Luc Bouy, curate da Gaetano Petrosino, rivivono grazie ad EleanaAndreoudi, prima ballerina dell’Opera Nazionale Greca, già stella dell’Anfiteatro.

Aida replica mercoledì 15 febbraio (alle 19), venerdì17 febbraio (alle 20) e domenica 19 febbraio (alle 15.30).

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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