AGSM-AIM, caso Compago. Rossi: “Prima o poi qualcuno darà le dimissioni”

Stefano Quaglino
 
 

Il collegio sindacale di Agsm-Aim,
l’utility controllata dai Comuni di Verona e Vicenza, ha presentato una denuncia al Tribunale delle Imprese di Venezia
nei confronti del consigliere delegato Stefano Quaglino, ipotizzando “gravi irregolarità” nella gestione dell’operazione
Compago – l’acquisizione, poi stoppata, di una quota del 35% della utility milanese –
Il ricorso è stato notificato ad Agsm; secondo quanto si apprende, le censure mosse dai sindaci all’operato del manager sarebbero severe, concordanti in sostanza con la relazione svolta dal precedente CdA all’assemblea dei soci tenutasi il 7 dicembre scorso. In quell’occasione, il sindaco di Verona Damiano Tommasi aveva scelto di bocciare la mozione di revoca di Quaglino (votata dal sindaco di Vicenza Francesco Rucco), procedendo alla rimozione di altri due componenti del CdA da lui sfiduciati, Stefano Casali e Francesca Vanzo. Questi ultimi hanno presentato a loro volta un’impugnazione contro l’allontanamento dal cda, deciso, a loro dire, in modo illegittimo.

A seguito della denuncia dei sindaci (presentata all’inizio di marzo) il tribunale di Venezia ha fissato in via d’urgenza una
udienza per i primi giorni di maggio. Se le irregolarità oggetto di denuncia dovessero trovare conferma negli accertamenti del
tribunale, la società dell’energia potrebbe rischiare la revoca d’ufficio del CdA e la nomina di un amministratore giudiziario.
La prassi societaria contempla in molti di questi casi la sostituzione da parte dei componenti del cda dell’amministratore
coinvolto negli accertamenti.

Sulla vicenda esprime la sua opinione Paolo Rossi, capogruppo di Verona Domani in Consiglio Comunale.

“Il collegio sindacale di Agsm – Aim ha esplicitato che l’acquisto di Compago sarebbe stata una clamorosa fregatura per l’azienda e per i cittadini.
Appare dunque ancora più inspiegabile quanto avvenuto recentemente.
Chi ha impedito avvenisse questo scempio è stato ingiustamente mandato a casa. Chi lo voleva, invece, saldamente difeso e lasciato al proprio posto.
Queste mosse inspiegabili le ha compiute il Sindaco di Verona Tommasi.
Qualcuno prima o poi darà le auspicabili dimissioni.
O il Sindaco o il consigliere delegato.
È solo questione di tempo”.

 
 

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