Aeroporto Catullo –Volare fuori dal coro

 
 

Il “teatrino della politica locale”, una riflessione spassionata.

Leggiamo con una certa sorpresa i commenti pubblicati dalla stampa locale sul comunicato dell’On.le Businarolo, commenti che appaiono alquanto “partigiani” e privi di una qualsiasi considerazione politica su quello che vogliono realizzare i soci pubblici della Catullo, considerando che nel O.d.G. dell’assemblea di Aerogest c’è la proposta di aumento di capitale.

Andiamo per ordine, si è voluto giocare sull’equivoco, dicendo che non c’era nessuna convocazione dell’assemblea del Catullo, quando era chiarissimo che l’On.le Businarolo stesse parlando dei soci pubblici di Aerogest e della convocazione dell’assemblea Aerogest.

L’assemblea c’è ed è convocata per il 18 Ottobre con i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) – proposta di anticipazione scioglimento e messa in liquidazione della Aerogest (vedi legge Madia);

2) – definizione del numero dei liquidatori, loro poteri e criteri di svolgimento della liquidazione;

3) – Comunicazioni dell’amministratore in merito al Progetto Romeo e eventuale aumento di Capitale;

4) – Varie ed Eventuali.

Come si può leggere la questione dell’aumento di capitale c’è ed e molto più di una opzione per i soci pubblici.

Magari ora cercheranno di riconvocare l’assemblea con un nuovo O.d.G. visto che sono stati scoperti…

Avremmo letto volentieri qualche commento su come vogliano realizzare quest’ultimo regalo alla SAVE di Marchi e non veder giocare sull’equivoco “assemblea di chi”, “è tutto un teatrino della politica”. Facile far giornalismo ed essere allineati con i poteri forti (?) della città, proprio quei poteri che hanno fatto saltare la Fondazione Arena e fatto danni incalcolabili ovunque la politica locale abbia gestito.

In realtà dobbiamo essere molto grati all’On.le Businarolo che si è fatta carico della difesa dell’aeroporto, mentre gli altri 17 parlamentari rimangono in un religioso silenzio.

Assordante il grido d’allarme della Businarolo, impensabile che si possa realizzare un aumento di capitale che liquidi a zero euro, o poco più, i soci pubblici a favore della SAVE di Marchi.

Viene giustamente evidenziato dalla stessa Businarolo come sia inconcepibile dare la Catullo a chi l’ha smantellata in questi ultimi 4 anni di gestione “all’acqua di laguna”.

Nessun investimento ed un ridimensionamento dello scalo di Verona che parla da solo.

Oggi così come stanno le cose lo scalo di Verona potrà crescere fino ai 4.5 milioni di passeggeri compromettendo il futuro sviluppo di tutto il territorio che gravita sullo scalo, e del Garda, è inconcepibile che i giornali locali non ne parlino a gran voce!

La pentastellata Businarolo ha toccato sicuramente un nervo scoperto che ha provocato la risposta piccata di SAVE che risponde sarcastica dicendo “non commentiamo e non replichiamo, per quanto fatto finora da noi parlano i numeri” (e che numeri! ndr).

Un gioco di parole, rilasciano comunque dichiarazioni, ma dicono di non voler replicare, probabilmente in laguna si usa così…

Ma andiamo a vedere questi fantomatici numeri, per altro ripetutamente proposti negli articoli da gennaio ad oggi.

Investimenti: non pervenuti tanto da incorrere nella riduzione delle tariffe nel 2018, e la stessa sorte succederà nel 2019.

Traffico Passeggeri Verona: dall’arrivo di SAVE (2015) il traffico è aumentato di 323.000 passeggeri, circa il 10,4%, di questo incremento il 73% è low cost domestico che non è molto congeniale alle esigenze del territorio.

Nel periodo a gestione SAVE si sono persi ben 6 punti percentuali in termini di arrivi internazionali (abilmente dirottati a Venezia ndr).

Traffico Passeggeri e Merci Brescia: numeri imbarazzanti con il 2017 che ha chiuso con poco più di 13.000 passeggeri ed una perdita del -17% di volumi di Cargo rispetto al periodo pre-gestione SAVE.

Bilancio 2017: con il mancato accantonamento del debito ENAV (20 milioni c.a.), il bilancio 2017 sarebbe in rosso di almeno 8 milioni di euro.

Una situazione che comporta la necessità di un robusto aumento di capitale per far fronte al “buco” in bilancio perché la sentenza va pagata.

La situazione è molto precaria ed è per questo che nell’O.d.G. c’è la proposta di aumento di capitale.

Piano di Sviluppo: quello presentato in ENAC è al ribasso, tanto da portare alla riduzione del numero di movimenti ammissibili per il 2030 del 50% (42.000 invece degli 80.000 precedenti richiesti nel vecchio piano approvato dall’assemblea).

I numeri sono inguardabili, SAVE ha fallito in tutto a Verona e soprattutto a Brescia.

Possibile che i soci vogliano regalare il resto della Catullo a chi ha fallito e pensa solo a ridimensionarla a vantaggio di Venezia in cui investe milionate di euro?

Abbiamo apprezzato, come moltissimi nostri lettori, il “teatrino” dell’On.le Businarolo.

L’unica persona che sta combattendo una battaglia da sola, la città è con lei e siamo fiduciosi che quella “ciurma” di rappresentanti di soci pubblici con in testa la Camera di Commercio avrà vita dura se proveranno a usare il giochetto dell’aumento di capitale.

La reazione del “teatrino” sarebbe immediata: Ministro Toninelli docet!

Intoniamo tutti insieme: “Penso che un sogno così non ritorni mai più…”

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

4 COMMENTI

  1. Con le attuali notizie su aperture e chiusure dei servizi di linea per la Summer 19 si farà fatica a confermare i dati del 2018, altro che 4.5 milioni di passeggeri

  2. Quale speranza per il futuro di Verona, se chi è stato deputato a rappresentarLa, si occupa delle ideologie anziché dei veri grandi problemi che, se non affrontati, rischiano di ipotecarne lo sviluppo?
    Piccola, meschina città!

  3. “Il migliore si è confermato Roma Fiumicino (4,36mln), seguito da Milano Malpensa (2,53mln), Bergamo (1,28mln), Venezia (1,27mln), Napoli e Catania (1,09mln). Molto interessante il dato di Catania o di altri aeroporti della categoria del Catullo che, strutturalmente, (statistiche Assoclearance) hanno una capacità simile a quella di Verona (esempio Catania: 20 movimenti all’ora contro i 18 del Catullo, 25 stands conto i 24 di Verona) e che riescono a generare un traffico fino al doppio rispetto all’Aeroporto di Verona, probabilmente grazie ad un terminal più grande ed efficiente e maggiori spazi disponibili.

    Di fatto l’Aeroporto di Verona è quello che ha la più ampia percentuale di non occupazione degli slot, pari a circa il 56%”.

    dal link sopra indicato…
    Meditate, voi che svendete un gioiello (da ristrutturare) potenziale per un tozzo di pane…

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