Aeroporto Catullo – Tosi tasi…

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

L’oracolo del fallimento, il Consigliere Comunale Tosi Flavio, si diverte a turlupinare il Sindaco.

Mi sovviene un pensiero che si tramuta in domanda: da che pulpito?

Il Consigliere dimentica che SAVE l’ha portata lui, con il suo incaricato Arena, e sostenuta dal suo nominato Riello. Ora parlare di incertezza del Sindaco stride con la totale certezza che ha avuto il Consigliere nel portarsi con determinazione in casa Marchi.

Se proprio qualcosa deve dire, faccia mea culpa e si cancelli da Facebook, mostrerebbe più dignità. Il fallimento è anche opera sua.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

2 COMMENTI

  1. Ho letto e sentito il grande Tosi e consentitemi un breve commento visto che seguo la situazione Catullo dall’inizio:

    1)- non è vero che la Catullo era in fallimento, basta leggere il bilancio 2013 che dice tutt’altro, ma la scusa rimane quella per giustificare il regalo che lui ha fatto all’amico Marchi dicendo che Catullo era fallita. Ma veramente pensa che Marchi si sarebbe comprato una società fallita?

    2)- Si vero che Brescia perde, ma non era quella la ragione per far entrare SAVE e rilanciarlo? Nel 2014 sono state gestite 41 mila tonnellate di merce a Brescia, nel 2018 sono scese della metà con 23,6 mila tonnellate, ha capito caro ex Sindaco.

    3)- il progetto Romeo rappresenta la prova provata del ridimensionamento dello scalo di Verona. Questo Tosi lo sa bene e poco fa per fare qualcosa, dico vergogna!

    4)- ormai gira in città, e soprattutto negli ambienti Bresciani, che i soci Veronesi della Catullo rinunceranno alla concessione di Brescia riconsegnandola al Ministero. Un danno enorme considerando i 76 milioni di costi per costruire e più di 100 milioni di perdite operative da quando è stato aperto. Facile caro Tosi ipotizzare la rinuncia a Brescia che sarà messo in gara e porterà al definitivo fallimento di Verona.

    Complimenti, lei sarà ricordato per aver portato Marchi e fatto fallire la Catullo!
    Corajo scapemo!

  2. Sconvolgente e disarmante l’ingenuità suicida di Tosi. Dice bene Filippo Bianchi. Tosi è l’esatto specchio dell’ignoranza che governa Verona oggi. Cosa sono 60 milioni di euro quando Bergamo, Venezia, Bologna ne investono centinaia? Dice con disappunto che il Catullo è oggi alla stregua di Treviso e che deve essere invece annoverato tra i grandi aeroporti di cui sopra e non si accorge del ridimensionamento in atto e della presa per i fondelli che Save ci fa. Dunque, caro Tosi, chi ha ridotto il Catullo al livello di Treviso? Eppure sei ancora li che vuoi consegnare del tutto il Catullo a Marchi! Continui a sfoderare la fake news del salvataggio quando, conti alla mano, è esattamente il contrario. Pazzesco; ma…ci fai o ci sei?
    Mi conforta che le posizioni dell’ex (fortunatamente) sindaco sono sistematicamente affossate da Sboarina e dal suo staff. Tra poche ore ne sentiremo delle belle, speriamo. Il merito di Flavius è semmai stanare, suo malgradoi, l’amministrazione cittadina a esprimersi chiaramente.
    Su un punto sono d’accordo con l’ex primo cittadino: mollare ( con gara) Brescia Montichiari e vi dico il perché.
    Lo spazio del d’Annunzio sta tra le ambizioni di Bergamo (e perché no, di Verona) ed il potere di Malpensa. Il primo non prende nemmeno in considerazione il suo ridimensionamento anche se gli abitanti attorno protestano. Malpensa vuole ed ambisce ad un ruolo intercontinentale a 360 gradi e non saranno certo i cinesi a toglierglielo. Malpensa è a 40 km da Milano; Bergamo altrettanto e a 50 da Montichiari; Montichiari è a più di cento km da Milano (!!!), 150 da Venezia, 150 da Bologna (circa). Io penso che lo scalo bresciano dovrebbe camminare con le proprie forze. Sarà scalo merci, semmai di supporto a Orio e della Padania centrale; Inoltre a Verona (non a Brescia) c’è il più grande interporto d’Europa. Troverà forse spazio anche nel commerciale passeggeri, piano piano ma non vedremo mai atterrare la Nippon o la China airways o la United piena di turisti o business man. Ma scherziamo? Verona non deve temere nulla anzi, sarà stimolate a fare meglio se saprà affrancarsi da Save e comunque con nuovi e giusti Patti. Che la smettano di spenderci soldi nostri, gli ultimi per allungare la pista, utile solo a Beretta che lo volle, spalleggiato dal sedicente stratega Ferro ( fu l’inizio della fine… e nessuno lo ricorda).

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