Aeroporto Catullo – Stanlio e Olio

 
 

Le comiche finali

Dopo l’approvazione del bilancio in perdita, consistente e ridotta rispetto al reale, non si riesce più a trovare la quadra.

Il CDA si riunisce a ripetizione disperatamente per concordare una soluzione che metta fine a questo scempio.

Peccato, però, che chi controlla ancora la macchina sia SAVE, e con il nulla di fatto in 5 anni, pretenda di portare a compimento un progettino, il Romeo, che altro non è che lo specchietto per le allodole.

Le allodole sono tutte scappate nel frattempo, e lo specchio servirà alla Dama Bianca per guardarsi negli occhi e piangersi addosso.

L’unico che sembra tenere la barra al centro veleggiando verso il porto lagunare è l’Amministratore Unico di Aerogest, e questo a dispetto del ruolo che ricopre a tutela delle imprese e per lo sviluppo del territorio.

La Camera di Commercio controlla i maggiori contenitori economici cittadini, La Fiera, la Fondazione Arena, e, appunto anche l’Aeroporto.

Lo strabordante potere che il ruolo di presidenza porta con sé, è eccessivo, se la visione è lontana dalla tutela del territorio.

A questo punto la politica, quella vera, dovrebbe avere un sussulto, un moto d’orgoglio, magari coinvolgendo gli industriali, quelli con le palanche, la Fondazione, quella che è in utile, e prendere di petto la situazione, prima che il Ministero, se non cadrà il governo, mandi gli ispettori, quelli veri, che non devono notificare avvisi di garanzia, e commissari il tutto, visto anche l’intervento di ENAC che ha sentenziato, con potere, che qualsiasi maneggio di quote non possa avvenire che per gara pubblica.

Ora non resta che trovare gli interpreti, che magari giovani e di belle speranze, possano guidare in altra direzione tutte le partite, e finalmente far ripartire tutta l’economia cittadina, partendo proprio dalla triplicazione (magari) dei passeggeri, e salvando il soldato Montichiari.

Oi oi oi… Stenlio…

 
 

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