Aeroporto Catullo – Scomode verità 8

 
 

https://www.larena.it/2.1596/bortolazzi-via-da-tutte-le-società-e-al-catullo-arriva-striscia-1.2790745

Un link non si nega a nessuno.

Leggere per credere. Fate uno sforzo, lettori e andate a leggere un articolo de L’Arena del dicembre 2011…

L’equilibrismo del Presidente era noto da un po’.

“Non procedo contro il vecchio perché non ho nota di cose auricolari da contestare”…. ma come?

Poi il medesimo pauroso ha venduto, o meglio a fatto vendere ai soci… o meglio ha fatto vendere al socio Villafranca, quanto bastava per permettere a SAVE di entrare di soppiatto in Catullo e dichiarare che era in fallimento.

Allora non si comprende come per tre anni non abbia rincorso i responsabili del fallimento, ammesso che non sia dipeso da lui.

Come sempre le bugie hanno le gambe corte e qui sembra di essere all’asilo per dimensioni di gambe…

Quando sentiremo ancora ripetere la notizia che il Catullo nel 2013 era in fallimento e che solo grazie a SAVE si è salvato (nomen omen)?

Chi sarà il Tosi di turno a dichiarare ciò per coprire le malefatte?

Non voglio tediarvi ma la scorsa settimana, finché riflettevo sul da farsi, è arrivata una ordinanza dalla Cassazione che obbliga il Catullo a pagare i famosi 20 milioni ad Enav… (prego scorrere le news per ritrovare quella dedicata, c’è).

Ciò vuol dire che oltre all’aumento di capitale ci sono perdite ingenti da ripianare.

Suo dire anche che o i soci mettono mano al portafoglio in modo consistente o si lasciano prendere da dietro da SAVE… con sommo gusto della Dama Bianca.

Tutta questa grande smania di cacciare il venexian non si vede da nessuna parte, così come non si vede il cambio di passo in Aerogest… Che siano tutti rimbambiti dal caldo, o che sia la famosa strategia de “te te stracaré prima ti de mi” (ti stancherai prima tu di me) mirata a stressare il socio “industriale”.

Che divertimento macabro, sulla pelle di chi perderà il lavoro, del territorio che perderà (e perde) la sua linfa vitale data dal turismo, delle compagnie che credevano in una svolta e che invece devono riparare altrove.

Evviva il “nuovo” presidente! Evviva il “nuovo” C.d.A.!

Avanti così e ci sarà da divertirsi con le azioni di responsabilità nei confronti del C.d.A. del Catullo, non serva andare indietro chissà dove, basta tornare a 6 anni fa e da lì partire.

Chissà chi ha voglia di parlare in tal senso, forse i Fratelli che tanto si danno animo ma che nulla dicono, dopo aver inserito “uno di loro” in C.d.A.?

Il link dell’ultima intervista dei Fratelli sull’argomento è questo. (….)

(Casali e Bassi a parte).

Gerardo Grote

 

 

 

 
 

4 COMMENTI

  1. Visto che Grote conosce il passato del Catullo, quali sono gli investitori stranieri, quanto hanno offerto, quando e a chi?

    Perché si continua con questa retrospettiva senza fatti ne opzioni concrete sul futuro.

    Tutto questo mentre il turismo muore.

  2. Di opzioni concrete per il futuro ne sono state raccontate tante ma son rimaste tali. L’unica voce critica tra gli attori fu del Prof. Mazzucco di Cariverona e, in seconda fila, del buon Dal Moro. Voci bastonate dal Doge e mai supportate da alcuno. La retrospettiva fa solo venire i nervi. L’attualità e’ la palude cui Verona si sta abituando e nella quale è immersa da almeno un decennio e più. Forse qualcuno è comodamente seduto sulla riva che aspetta il passaggio del cadavere del nemico. Chi sia il nemico non è dato chiaro. Speriamo non sia Verona.

  3. Gli Aeroporti del Garda hanno un grande potenziale, putroppo il territorio veronese, bresciano e trentino hanno dei politici poco incisivi.

    Questo rende gli Aeroporti del Garda un vaso di coccio tra i vasi di ferro (Milano e Venezia)

    Estatto da qui:
    http://www.gardanotizie.it/catullo-spa-gestione-totale-degli-aeroporti-di-verona-e-brescia/?lcp_pagelistcategorypostswidget-2=6

    Data 25/03/2013

    “…Gli studi hanno calcolato che il piano d’area varato dalla ragione Lombardia, vincolando i terreni che circondano Montichiari esclusivamente allo sviluppo di infrastrutture legate alle attività aeroportuali, danno all’aeroporto la possibilità di svilupparsi su un’area più grande dell’attuale estensione dell’aeroporto JFK di New York e del Charles De Gaulle di Parigi. Nessun altro aeroporto del Nord Italia ha simili possibilità di espansione. Ragion per cui, nel medio lungo termine Brescia potrà avere prospettive di sviluppo anche nel traffico passeggeri attraverso adeguati sviluppi infrastrutturali….”

  4. Non direi che i politici di Brescia sono poco incisivi. Nel 2007 hanno costituito ABEM per prendere la gestione dell’aeroporto di Montichiari. Ma i veronesi della Catullo si sono sempre opposti: NO NO NO. Tra l’altro gli stessi componenti di ABEM hanno realizzato l’autostrada BREBEMI in poco tempo, autostrada che ha attirato negli ultimi anni 1 MILIARDO di investimenti. Chissà cosa avrebbero realizzato a Montichiari se avessero avuto la gestione dell’aeroporto. C’è da chiedersi cosa avevano in testa i politici bresciani quando hanno deciso di collaborare con i veronesi della Catullo costruendo il D’Annunzio. Ora in ABEM vogliono riprendersi l’aeroporto, ho letto sul giornale di Brescia, puntando sul rinnovo delle cariche sociali. Si vedrà.

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