Aeroporto Catullo – l’inizio della fine

 
 

Le notizie sul Catullo si susseguono e, purtroppo, non sono mai positive o quanto meno non sembra percepirsi una svolta nell’immediato futuro. Sono stati pubblicati i dati di traffico di maggio da Assaeroporti e il Catullo scivola sempre più verso un consolidamento da aeroporto low cost di 3a fascia, con la sola componente domestica che cresce. Il mese di maggio ha visto il Catullo crescere del 8.6%, ottimi da un punto di vista numerico, ma a legger bene i numeri anche per il mese di maggio la crescita è stata quasi esclusivamente domestica con un +26% (18.000 passeggeri in più) ed una crescita di appena il 2% sulla componente internazionale (3.000 passeggeri in più…) ed in termini più simplificati, l’aeroporto ha gestito circa 100 passeggeri internazionali al giorno in più, una miseria per un territorio che vive di turismo.

E gli altri scali? Decisamente male sulla componente domestica, ma recuperano nella componente internazionale, che rappresenta quella più importante per tutti. Bergamo fa segnare un +2.4% d’incrememto complessivo con il traffico internazionale che cresce del 6.5% (+24.000 passeggeri internazionali in più), mentre crolla con la componente domestica con un -7.6%. Bologna ha un andamento simile, con il traffico domestico fermo allo 0.3% di crescita, mentre la componente internazionale cresce poco con appena l’1.1% (+6.000 passeggeri internazionali). Treviso crolla per la componente domestica (-4.1%), mentre cresce del 3.2% in quella internazionale (+6.000 passeggeri). Venezia, invece, fa la parte del leone nel mese di Maggio con un +8.2%, e la crescita più importante è nella componente domestica (+12.4%), mentre quella internazionale cresce del 7.7% (+63.000 passeggeri). Come si vede chiaramente Verona rimane, nonostante una flessione nel traffico del Nord Italia per il mese di maggio, fanalino di coda.

In merito all’aeroporto di Brescia Montichiari, evitiamo di parlare del traffico passeggeri per una questione di dignità, ma segnaliamo un -48% nel settore merci per il mese di maggio. Ormai l’aeroporto è allo sbando totale, senza strategia di sviluppo e, come abbiamo evidenziato venerdì nel nostro articolo dedicato allo scalo di Brescia, con problemi che si possono risolvere solamente investendo nello scalo e non prendendo un fantomatico Cargo manager.

Ci chiediamo allora: cosa stanno facendo i soci del Catullo, oltre alla SAVE a cui lo “Status Quo” stia più che bene? La risposta è niente …. assolutamente niente!

Nelle scorse settimane ci hanno riferito della visita di un fondo infrastrutturale che ha chiesto di incontrare i soci Aerogest, in quanto interessato ad investire nel Catullo. Erano state inviate lettere di richiesta d’incontro e solamente Fondazione Cariverona e Comune ( con la Provincia) hanno accettato di incontrarli.
Possibile? Un fondo importante che già controlla gli aeroporti di Adelaide e Brisbane e che ha 2/3 del proprio portafoglio investito in Europa e non lo ricevi?
Sembra proprio che sia il socio Trentino, che la Camera di Commercio non siano interessati per ragioni che vanno ricercate nel loro legame consociativo con il Doge.
Il Trentino per i rapporti che la Provincia ha con la FinInt, e la Camera di Commercio per il “rapporti” che Fracchia e Salz Mann hanno direttamente con Il Doge.

Ricordiamo che il Presidente di Confindustria all’assemblea ha detto che il Catullo ha intrapreso il giusto percorso.
Gli chiediamo: quale percorso? Quello che vede la procura che indaga per abuso d’ufficio i soci Catullo (Comune di Villafranca e SAVE). Poi c’è la storia del precetto per il pagamento dei servizi di controllo traffico aereo dovuti ad ENAV, che costringerà i soci Catullo ad un aumento di capitale in quanto sono scesi sotto i 2/3 del capitale stesso.
Aumento di capitale che non può essere fatto da SAVE, ma neanche i soci pubblici.

E allora?

Una chiacchierata con un fondo d’investimento infrastrutturale ci poteva pure stare, non credete? Una soluzione per il futuro va trovata e SAVE certamente non la rappresenta.

La cultura consociativa blocca qualsiasi iniziativa a Verona e nel caso del Catullo la nostra speranza risiede nel Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che a tutt’oggi non si è ancora espresso, nonostante le delibere di ANAC, Antitrust ed indagine della Procura. Sappiamo ed apprezziamo tutto il lavoro per riprestinare la legalità nell’affare SAVE – Catullo che sta portando avanti l’On.le Businarolo (M5S) e confidiamo che nel prossimo futuro qualche sorpresa positiva arriverà.

Il commissario Basettoni indagherà i malandrini.

La fine dell’inizio.

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

1 COMMENTO

  1. Save ha demolito tutta la struttura amministrativa del Catullo, portando tutto a Venezia, naturalmente per ottimizzare le spese, senza doppioni. Save non ha la maggioranza ma la fa da padrone contro gli interessi veronesi. I trentini fanno ridere; sono un’altra palla al piede e forse è anche per questo che aerogest sta in apnea. Mah! Il tempo passa e la Procura ci pensa su. Intanto il mondo va e Verona resta ferma ad aspettare i comodi altrui senza che nessuno batta quotidianamente i ferri caldi ( a pare vrnews).
    Aspetta aspetta, prima o poi passerà il cadavere…….di chi??????

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