Aeroporto Catullo – Le leggende metropolitane e il mare di mezzo.

 
 

Chi sarà il nuovo Goblin?

Quest’ultime settimane sulla stampa è uscito di tutto ed il contrario.

SAVE esce, SAVE compra, si fa l’aumento di capitale o no, una confusione totale e tutto a danno della città di Verona che continua ad essere “azzoppata” per la mancanza di una struttura aeroportuale che faccia crescere il territorio così bello e ricco di cose da fare e vedere.

Abbiamo visto come crescono bene ed in modo strutturato gli aeroporti nostri diretti concorrenti, e come invece Verona e Brescia siano così lontani da quella normalità in cui tutti noi speravamo. Lo scalo di Verona cresce solo come aeroporto low cost domestico ed è molto  al di sotto della media nazionale come crescita della componente internazionale (2.7% contro il 5.9% per il periodo di picco estivo 2019).

Una vera debacle che mostra come i Veneziani abbiano poca dimestichezza (e voglia di sviluppare Verona) con il business aeroportuale.

Resta il fatto che in questo periodo la stampa locale non ne ha azzeccata una.

Noi vorremmo colmare il “gap” informativo, apparentemente fazioso e pilotato, affinché tutti noi Veronesi capiamo bene quello che sta accadendo.

1) in questi ultimi mesi l’accoppiata Arena-Riello tiene un basso profilo, anzi ci viene riportato spesso che loro danno la colpa della situazione alla politica senza specificare a chi… Vorremmo ricordare ai Presidenti Arena e Riello che loro sono l’espressione di quella politica trasformista che ha portato al disastro il Catullo.

2) il XX YY (l’unico quotidiano locale) ha iniziato a parlare della questione Catullo, purtroppo gli articoli del buon Cronista ci paiono molto pilotati e tendono a distorcere la realtà delle cose, come avvenuto con le dichiarazioni dell’On.le Dal Moro che ha dovuto poi pubblicare il suo pensiero su Verona Sera per aver giustizia.

Ricordiamo all’On. Dal Moro che qui si può dire liberamente la propria, basta chiedere.

Facciamo poi notare come il XX YY valuti come investimenti importanti i 65 milioni di euro ormai annunciati da 5 anni e mai spesi. Ricordiamo al collega che Verona ha bisogno di ben altro, e che con 65 milioni ci fai molto poco considerando che in questa cifra ci sono anche i lavori di manutenzione ordinaria sia di Verona che di Brescia. (Andate a leggere i bandi)

Abbiamo più volte confrontato quello che investono in sviluppo aeroportuale gli altri scali (centinaia di milioni di euro) con quello che propone SAVE e ci sembra che i conti non tornino.

3) E’ uscito un articolo di Z sulla AABB, ed anche qui il povero lettore rimane confuso e sbigottito. Non è vero caro collega che SAVE abbia salvato il Catullo, ma sono stati i soci a farlo con l’aumento di capitale eseguito nel 2012. Il problema è che poi non è stata fatta la gara per l’ingresso del socio industriale che avrebbe dovuto portare sviluppo e crescita.

Qui la politica locale ha sbagliato tutto, SAVE non aveva alcun interesse a sviluppare Verona e l’ha uccisa… Invocare poi i lombardi ci fa piangere, ma dott. Z fare una gara e selezionare un partner con i necessari capitali e con una visione di lungo termine, no?

Oggi il Catullo ha gli stessi problemi di quando SAVE è entrata: non ha cassa! La finanza creativa di SAVE rimane sulla carta (soldi del monopoli …), al Catullo servivano e servono soldi veri!

4) lasciare l’opportunità del Fondo Australiano è stato come perdere il biglietto della lotteria di capodanno…, ma non è detta l’ultima parola. I ben informati ci dicono che il mese scorso il Fondo ha incontrato alcuni soci di Aerogest e che l’interesse, come anche detto dall’On.le Dal Moro, c’è e noi aggiungiamo molto forte.

5) si è molto parlato degli investimenti che il Fondo Australiano sarebbe pronto a fare e del dettaglio della manifestazione d’interesse: tre, quattro, cinque cento milioni di euro? Sì, cifre molto verosimili, ma il punto che non è emerso è che questi investimenti sarebbero legati al rilancio e fatti nel breve termine (prossimi 5/7 anni).

È questo il vero valore aggiunto, poi il Fondo si è dichiarato un investitore di lungo termine e quindi svilupperà lo scalo di Verona per più di 8/10 milioni di passeggeri ed investirà nello sviluppo di un polo logistico sullo scalo di Brescia, da almeno 270 mila tonnellate l’anno, e qualche milione di passeggeri. Cose che non vengono riferite, e che sono completamente fuori della portata di SAVE che diventa un “minuscolo” role player se paragonato ai fondi di investimento. (Tra l’altro Il First State Investment circa 3 o 4 anni fa aveva valutato l’opportunità di acquistare tutta SAVE).

Per Verona e per tutto il suo territorio, crediamo non ci siano dubbi su quello che avrebbero potuto portare gli Australiani, che guarda caso il nostro Sindaco ed il Presidente Riello hanno snobbato un anno fa…

Detto tutto ciò per onestà e soprattutto affinché tutti capiscano, diventa indispensabile che i soci Aerogest si muovano!

C’è l’opportunità di liberarsi di SAVE adesso che sono scaduti i patti para sociali.

Le Olimpiadi del 2026 diventerebbero un obiettivo (e con corsia preferenziale) per dare quella svolta al nostro sistema aeroportuale del Garda.

Il tessssorooo…

Gerardo Grote

 
 

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