Aeroporto Catullo – Il caldo da’ alla testa

 
 

Accendete il ventilatore.

E’ un susseguirsi di dichiarazioni che sparano ad alzo zero sugli aerei parcheggiati al Catullo, quei pochi che ancora volano.

Si sono rincorsi i 5S, con Bertucco, mancano all’appello gli altri, ma dagli uffici pubblici, e da quelli della società di gestione, non c’è riscontro. Anzi.

Chiusi nel conclave del C.d.A. delibereranno l’aumento di capitale, così da consegnare, anche senza patti parasociali, la società intera al Dott. Marchi (il Doge).

Ma con quali soldi sarebbe rifinanziata la società se anche il Doge è un po’ corto di contante, dovendo garantire gli investimenti su Venezia, e ne ha almeno 400 di milioni da spendere, per mantener fede agli accordi con i fondi d’investimento che lo controllano?

La Lega, che ha il dominio politico assoluto in Veneto, Trentino e Lombardia, non è in grado di prendere una posizione seria, muovendo all’attacco i propri alfieri delle province e facendosi seguire dal Sindaco cittadino, che abbiamo scoperto non rispondere ai quesiti sull’argomento?

L’unico accenno al Catullo è passato a razzo nella conferenza stampa congiunta Zaia – Sboarina in Comune la scorsa settimana. Si servono i soldi per ripartire, sì bisogna preparasi alle Olimpiadi (con allenamento mirato), si il nostro territorio è centrale tra Milano e Cortina… e quindi?

Silenzio.

Manca l’aria, a leggere e ad ascoltare, e manca perché il sangue va al cervello e ci si imbufalisce, dopo 5 anni di nulla, con i soliti interlocutori a parlare, a spararsi addosso reciprocamente per scrollarsi di dosso le responsabilità di un fallimento economico e politico che ha messo a terra un aeroporto (Brescia), e ha ridotto ad aeroclub un altro (Verona).

L’aumento di capitale non può essere sottoscritto dai soci pubblici, e nemmeno con giochetti di prestigio dai privati, perché sul punto è intervenuta ENAche ha ammonito i soci del Catullo dicendo chiaramente che, o si fa una gara per sistemare tutto, o si inchioda la società di gestione.

Che fine ha fatto la proposta del Fondo First State Investment australiano?

Per piacere cambiate aria.

 
 

1 COMMENTO

  1. Permettetemi: quando Veronanews martellava quasi quotidianamente sul tasto Catullo, supplendo a tutta la stampa locale persa nel sonno dell’intelligenza, qualcosa si muoveva. Bisognava insistere e andare a stanare i provoloni della politica locale; rincorrere come l’omino di Folonari i vari Businarolo, DalMoro, Sboarina, Zanotto, Bauli, Rana, Veronesi, ma anche i fuori campo tipo Fontana. Dare voce a Cariverona ( cassaforte) che è l’unico Ente in grado di contrastare Marchi in una “gara” stile asta, il quale forse davvero non ha più tanto da spendere ( si dice che non abbiano finito il rifacimento della testata nord perché avrebbero finito i fondi….). Questi godono del silenzio del popolo, lasciato nell’ignoranza e ammaliato dai tarazumpapa.
    Dunque, si dia fiato alle trombe, senza paura e con la libertà dell’intelligenza.

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