Aeroporto Catullo – Cambiamo i fornitori

 
 

SAVE alla canna del gas.

Cosa sta accadendo a Verona?

A Verona accade…

Accade che SAVE socio “forte”, in realtà debole, si trovi ora nella condizione di dover far tornare i conti nel proprio pollaio, altrimenti i Fondi la sgridano e il Doge ci rimette.

E quindi, cosa pensare di meglio? Mandare la Dama Bianca a registrare spot televisivi per i Trentini, per tenerli buoni, per far capire loro cha a Verona si lavora, che in realtà a Verona c’è da fare, che si può tranquillamente arrivare ad aumentare il traffico e che questo poi si ripercuoterà positivamente nelle casse del Trentino.

Tutti i passeggeri che sbarcheranno a Verona, magari russi spendaccioni, arriveranno di corsa in Trentino, passando prima dalla stazione di Porta Nuova, invece che utilizzare un collegamento diretto da Dossobuono a Trento, e via così.

A noi che sembra?

Come solito tutte “balle”, perché a questo ci ha abituato SAVE, e non è solo abitudine, ma fatti concreti che lo dimostrano.

Ha sempre raccontato una cosa e ne ha fatta un’altra, lo sappiamo perché facciamo informazione e indaghiamo.

I vettori presenti in aeroporto sono in fibrillazione, SAVE cerca di lusingarli per spostare anche l’ultimo traffico di qualità, quello che arriva dalla Russia con amore (di Verona), magari incentivandoli, magari adulandoli.

A Verona, Brescia e Province il territorio è vasto, Lago, Città d’Arte, Dolomiti, gastronomia. A Venezia, oltre alla splendida città cosa troverebbe un turista cirillico? Forse il prosecco Unesco (con tutto il rispetto del Prosecco e dell’UNESCO)? E poi non era quel traffico che con tanta volontà era stato portato a Verona, centro degli interessi eurasiatici che si rinnovano annualmente?

Già era successo con Air France e con Royal Air Maroc, che sono stati trasferiti nel 2014 “manu militari” in laguna. Avendo compreso che ormai è nell’angolo, SAVE cerca di spolpare del tutto il Catullo e poi mollarlo ad un triste e fallimentare destino.

Chissà se i soci del Trentino, finito lo sballo della Dama Bianca, si risveglino e comprendano che è giunta l’ora di prendere una netta e definitiva posizione, abbandonando le sirene veneziane.

Che fare quindi? Rimanere legati a SAVE ci condanna alla morte definitiva, un giogo che da 5 anni ci uccide lentamente, quindi?

Fare leva sulla questione del 2% venduto da Villafranca a Marchi, che è ancora oggetto di giudizio sia civile che penale, e poi spazzare via gli usurpatori di futuro.

Non perderemo più voli, e saranno in orario.

Drop the gas!

 
 

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