Aeroporto Catullo – API al miele

 
 

Qualcuno ha detto qualcosa.

Si è tenuta il 29 ottobre l’assemblea di Apindustria Verona. Complimenti al Presidente uscente, Renato Della Bella, che è stato riconfermato alla guida dell’associazione per i prossimi tre anni.

L’Auditorium della Fiera era gremito, non mancavano le autorità, la stampa, le televisioni e i politici di tutti i colori.

I temi trattati erano la legalità, con un intervento interessante e al velluto del Dott. Gherardo Colombo sul rispetto delle regole; la formazione con uno sguardo alle nuove leve ed un’analisi dello stato dell’arte della gioventù nichilista offerto da Umberto Galimberti.

Il terzo tema erano le infrastrutture.

Chi ha approfondito l’analisi del tema è stato il Presidente Della Bella.

Un ceffone in pieno viso a chi finora non ha trattato l’argomento per quello che è, ovvero per un’opportunità straordinaria di sviluppo di tutto il territorio della provincia e del Garda.

Nemmeno le numerose televisioni e i giornaloni hanno avuto il coraggio di riprendere il contenuto vero dell’intervento, e come al solito tocca a noi colmare il gap.

L’intervento è stato incentrato sulla sveglia data alla comunità politica e industriale, con la partecipazione anche di Apindustria, per rilanciare tutto il territorio, con un tavolo di coordinamento per la condivisione degli obiettivi strategici per lo sviluppo, rendendo pubblici dibattiti per poter avere decisioni di sintesi di tutte le menti propositive della città.

Già abbiamo perso il “Polo Finanziario” che era formato dalle banche territoriali forti.

La discussione riguardante le multiutility, per esempio, potrebbe e dovrebbe essere affrontata con condivisione più ampia.

L’intervento si è incentrato sul mancato sviluppo del Catullo, “gestito secondo le direttive di SAVE e del tutto subalterno a Venezia, al palo nello sviluppo e in queste condizioni non certamente strategico per Verona e per le imprese veronesi”.

“Allo stato attuale è un aeroporto votato esclusivamente al low-cost con un numero di passeggeri del tutto inadeguato per l’area su cui insiste, dovrà essere – ha detto il Presidente – l’aeroporto di riferimento di tutta l’area del Garda, e dovrà essere rilanciato il confronto sul piano industriale di sviluppo, valutando attentamente da parte dei soci la proposta fatta dal fondo infrastrutturale australiano First State, che ha ritenuto il nostro Catullo, unitamente a Montichiari, meritevole d’investimenti di circa 550 milioni di euro (mezzomiliardo), con le potenzialità legate al Garda ed alla posizione strategica di Verona”.

“In questi giorni si sta valutando lo sviluppo del solo aeroporto di Montichiari, da parte di ambienti bresciani, questo non deve accadere”.

“Non possiamo indugiare su questi argomenti”, ha continuato il Presidente.

“Dobbiamo arrivare a far si che le infrastrutture aeroportuali arrivino a far gestire almeno 8 milioni e mezzo di passeggeri,… con uno sviluppo di tutto il territorio, ..e con turisti e imprenditori ad elevata capacità di spesa”.

“Chiediamo quindi che si riapra questa discussione in modo tale da non perdere questa opportunità, questo ulteriore treno che potrebbe essere l’ultimo per il rilancio e la sopravvivenza del nostro aeroporto”.

Quindi qualcosa si è mosso, dopo tutto il lavoro messo a disposizione della comunità con l’inchiesta che prosegue dal genio del 2018 e che mai è stata ripresa dai colleghi cittadini.

Le parole del Presidente della Bella non compaiono nei giornali, sono state tagliate e cucite nei servizi…

Disturbare il manovratore è sconsigliabile.

Certamente una puntura d’Ape può scatenare uno shock! Tante tutte insieme possono mettere al tappeto. Grazie Presidente!

 
 

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