Accordo ANCI-Viminale: Polizie municipali coinvolte nei servizi di polizia stradale. Partecipa anche Verona

 
 

Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese ha sottoscritto il 9 gennaio 2020, al Viminale, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, un Accordo quadro sulle modalità di coinvolgimento delle Polizie municipali nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana ed inviato, inoltre, ai Prefetti una specifica Direttiva per rafforzare i controlli e la sicurezza stradale.

LAccordo quadro assegna alle Polizie municipali un ruolo preminente nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, comprensivo della rilevazione degli incidenti stradali, e prevede l’attuazione di progetti specifici rivolti al miglioramento dei servizi di controllo sulla viabilità nelle aree di maggiori rischio.

Nell’immediato, tale coinvolgimento riguarderà le polizie locali delle 14 città metropolitane e dei capoluoghi di provincia in grado di organizzare servizi di polizia stradale nell’intero arco delle ventiquattro ore. Nello specifico trattasi di: Alessandria, Ancona, Arezzo, Asti, Bari, Barletta, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pisa, Pistoia, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Terni, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Verona.

Per le altre amministrazioni il coinvolgimento avverrà progressivamente a partire dagli enti locali con popolazione superiore ai 100.00 abitanti. Verrà istituito un tavolo tecnico con i rappresentati del Dipartimento della pubblica sicurezza e dell’Anci che dovrà individuare le misure necessarie per incrementare lo scambio informativo e l’interconnessione tra le sale operative delle Forze di polizia e delle Polizie municipali.

L’attuazione dell’Accordo intende valorizzare il ruolo e le funzioni delle Polizie locali e consentirà di liberare risorse delle Forze di polizia da destinare al controllo del territorio, con evidente impatto in termini di maggiore presenza di personale ed anche di rafforzamento della percezione di sicurezza da parte dei cittadini.​

Sempre in tema di rafforzamento della sicurezza stradale, il ministro dell’Interno ha chiesto, con una Direttiva, ai prefetti di intensificare i controlli nei tratti stradali maggiormente esposti all’incidentalità, con particolare riferimento a quelli adiacenti ai luoghi di aggregazione e alle zone in cui sono ubicate strutture di intrattenimento, e di sviluppare sinergie, in primo luogo con le amministrazioni locali, per l’adozione di misure per la messa in sicurezza dell’ambiente stradale. Entro il prossimo 20 gennaio, i prefetti dovranno riferire al Viminale.

Il ministro dell’Interno e il presidente dell’Anci hanno inoltre condiviso la necessità di coinvolgere le associazioni dei gestori dei locali di intrattenimento per rafforzare la prevenzione soprattutto nei riguardi dei più giovani attraverso la realizzazione di iniziative a forte impatto per la sensibilizzazione su ciò che può accadere mettendosi alla guida sotto gli effetti dell’alcool e della droga, la distribuzione di etilometri usa e getta e la messa in sicurezza dei parcheggi e delle aree di collegamento con i locali.

A parere dei firmatari, l’Accordo intende rendere più efficiente il sistema di controllo e vigilanza nelle nostre città, assicurando il più efficace coordinamento tra i diversi soggetti a vario titolo coinvolti. La sua attuazione consentirà ai Prefetti di sviluppare con i sindaci, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, più intense forme di collaborazione per corrispondere alla crescente domanda di sicurezza a livello territoriale.

Affinchè l’Accordo produca risultati tangibili non solo sulla carta è indispensabile che i Comuni che hanno bisogno di più personale per assicurare questa funzione, ricevano garanzie di potenziamento degli organici da parte dello Stato oltre la piena accessibilità delle banche dati, ad oggi preclusa.

E’ davvero anomalo il Corpo di Polizia locale, a cui attende la Polizia municipale, gli appartenenti sono ausiliari di P.S., le loro qualifiche decadono fuori dal confine del Comune di appartenenza e, addirittura, al di fuori dell’orario di servizio (come una qualsiasi polizia privata).
Non hanno accesso alla banca dati del Ministero dell’Interno e per quanto riguarda il reato della contraffazione, si ritrovano, spesso, da soli ad operare sul territorio, sebbene ci si trovi dinanzi a gravi reati (quando la loro qualifica di P.G. è eccezionale, rispetto a quella di altri) commessi da cittadini stranieri privi di documenti di identità (quando la polizia dell’immigrazione è di competenza dello Stato e l’identificazione delle forze di polizia) la cui identificazione passa, necessariamente, per il sistema AFIS, che le polizie locali non possono utilizzare.
Già oggi, circa l’80% dei sinistri stradali vengono rilevati dalle polizie locali (ultimi soggetti richiamati nel codice della strada in questa funzione), quando, un tempo, la specialità polizia stradale della Polizia di Stato, era il corpo principale tenuto a provvedervi.

Le Polizie municipali, quindi, i Comuni, sostituiscono lo Stato a dispetto dell’Italia delle Autonomie introdotta dalla legge 142/1990. 
Insomma, che lo si faccia di fatto o lo si faccia su delega, a livello locale, la Polizia municipale sta sostituendo e non integrando funzioni altrui.

Alberto Speciale

(foto di copertina: foto pubblicata nell’articolo de “Il giornale dei Veronesi” del 26/11/19 – nessuna evidenza di copyright)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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