Abrescia (Presidente di VeroCentro): “In ZTL traffico selvaggio”

 
 

“Gli Assessori Padovani e Zanotto hanno individuato con lucidità le criticità, già gravi e ultimamente peggiorate, del Centro storico. Un traffico selvaggio, di fatto liberalizzato per i veicoli commerciali, con un numero spropositato di permessi di transito per la ZTL, per un numero di pass che, sommando le varie categorie, triplica il numero dei residenti”.

Così il Presidente di VeroCentro Michele Abrescia, associazione che rappresenta i residenti della Città antica.

“Un centro molto accessibile ad auto, moto e furgoni ma invece inaccessibile a persone diversamente abili, data la condizione di molti marciapiedi e degli attraversamenti pedonali. E non facilmente accessibile anche per chi è normalmente abile, per la condizione di dissesto di alcune zone, e per la congestione dovuta a traffico, plateatici, cartelloni, eventi di ogni tipo e in ogni luogo. Chiudere la ZTL al traffico significa aprirla alle persone.

Riduzione del traffico veicolare (sia commerciale sia privato) mediante attivazione del Rfid per tutte le categorie, e interventi a tutela della salute dei pedoni, in particolare nelle aree di maggiore criticità (Piazza delle Erbe, Sottoriva – solo per citare quelle su cui residenti si sono ripetutamente espressi in questo giorni sull’Arena) sono soluzioni adeguate.

A quando questi interventi? Quelli non onerosi, come la attivazione del Rfid, potrebbero essere messi in campo subito, tanto più che il sistema è stato realizzato (e pagato, con fondi pubblici) già da anni. Lo stesso vale per altre azioni, tra cui un giro di vite sui permessi di transito e/o sosta rilasciati in questi anni, la redazione di piano della mobilità nella città antica e nei quartieri limitrofi per ridurre il traffico veicolare, e un uso più accorto delle vie e strade del centro per evitare l’effetto ingorgo che allontana i turisti e peggiora la vita dei residenti.

Per gli interventi onerosi, la richiesta è quella di concentrarsi immediatamente sulle aree più critiche, optando per soluzioni che durino nel tempo (bene il porfido, posato secondo le nuove tecniche).

In ogni caso, la parte politica non può limitarsi a confrontarsi con le associazioni di categoria che rappresentano gli interessi dei commercianti e dei albergatori – i residenti devono essere sentiti, come sempre è accaduto, a tutela dei loro diritti, tra cui in primo luogo il diritto alla salute. Queste azioni pubbliche non mirano solo a tutelare il passato, ma sono l’indispensabile scommessa sul futuro di Verona” – conclude Abrescia.

 
 

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