A Verona le crisi bancarie passano sottotraccia con l’informazione che non informa

 
 

E’ incredibile l’ipocrisia di una parte di Verona. La riprova l’abbiamo avuta oggi da parte del quotidiano locale che in prima pagina stigmatizza il disastro di Veneto Banca. Si tratta di un istituto di credito che ha danneggiato in modo pesantissimo i suoi azionisti, mandando in fumo i risparmi che migliaia di famiglie avevano investito, nella speranza di vedere fruttare il proprio capitale.

Così era stato anche, ma senza caratteri cubitali, per la Banca Popolare di Vicenza, visto che in quella qualche veronese ci aveva messo lo zampino.

Ma una vicenda analoga era toccata alla Banca Popolare di Verona, dove il disastro è stato analogo; ma su quello gli stessi organi di informazione avevano dato pochissimo risalto, anzi, si erano cercate facili giustificazioni, assolvendo virtualmente i vertici dell’istituto di credito, che non per loro colpe, ma per tragica fatalità avevano polverizzato milioni di euro di risparmi.

Ma se a Vicenza stanno valutando di perseguire i responsabili, così pure a Montebelluna e dintorni, a Verona si era individuato a suo tempo un unico responsabile nella persona del Direttore Generale Innocenzi. Presidente e Consiglieri tutti innocenti (non è un gioco di parole, purtroppo), il CdA nulla sapeva di quello che stava capitando e perciò nessuna colpa, nemmeno mediatica.

Mi pongo una domanda: non sarebbe il caso di cambiare radicalmente i vertici che hanno causato questi malanni? O è una domanda troppo ingenua?

Marilisa Begali

 
 

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