A TU PER TU CON… Croce e Fermo

 
 

Nel giorno che precede il confronto allo Start-Up GYM, scopriamo da vicino le idee amministrative dell’Avv. Michele Croce e dell’imprenditore Damiano Fermo, entrambi candidati Sindaco alle prossime elezioni locali. 

Cinque domande per capirne l’approccio e le scelte che li condurranno a guidare per il prossimo lustro Verona e i veronesi:

1 nel vostro progetto, centrale è il coinvolgimento dei cittadini: su quali strumenti punterete per rendere partecipi i veronesi?

MC: A differenza dei partiti, Verona Pulita è nata proprio dalla spinta dei cittadini ed è figlia della mia esperienza di pulizia già all’interno dell’Agec. Nel 2015 ho raccolto in un libro, “La rivoluzione dei veronesi”, le mie idee per una Verona migliore. Da lì è nato un programma che abbiamo sottoposto alle associazioni ma soprattutto ai cittadini, durante l’evento di ottobre “Idee x Verona” che ha visto oltre 500 veronesi scrivere a mano la propria idea per una città migliore. La loro voce ha nel nostro programma un megafono, nessuno rimarrà inascoltato. Mi permetta un ultimo esempio: ci tengo a ribadire il nostro lavoro nei quartieri “abbandonati” di Verona, in particolare sul tema abitativo che in alcune zone di Verona è disastroso. Se non “partecipano” loro alla Verona di domani abbiamo già perso.

DF: I luoghi e le occasioni di coinvolgimento sono tante. Oggi conosciamo le circoscrizioni e il web. Sul primo credo sinceramente che non si debba prendere in giro chi si candida in organismi che poi non hanno ne fondi ne potere di incidere nelle scelte comunali. A questo punto meglio chiuderle e obbligare il Comune a indire assemblee aperte, nei tempi utili per le successive deliberazioni consiliari, dove cittadini possano manifestare consenso e dissenso, dare consigli e fare proposte sui temi all’ordine del giorno. La maggioranza dovrà prendere atto del contributo popolare e avanzare con il percorso amministrativo. Sul web invece, grazie a piattaforme già sviluppate da programmatori veronesi, leader in Italia ma emarginati dal nostro Comune, collegherei il sito comunale ad un applicazione che dialoghi direttamente con i cittadini. Dagli orari della raccolta differenziata, al passaggio del bus sotto casa, al fantasioso avvertimento sugli autovelox della municipale. Le potenzialità sono enormi e non solo per le comunicazioni del Comune, ma anche da parte del cittadino, che può segnalare un problema, una buca, un allagamento, qualsiasi disservizio in tempo reale, senza il bisogno di “conoscere qualcuno”. Sui sistemi di coinvolgimento dei cittadini ci sono studi appositi, mi rivolgerei anche a specialisti del settore.  

2 Quale tipo di appoggio concreto darete alle attività professionali, sanitarie, ricreative, artistiche, culturali, solidali, turistiche e sportive locali?

MC: Noi immaginiamo una città a misura d’uomo, dove sia assicurata una casa ad ogni veronese bisognoso, dove la scuola diventi luogo di incontro e non solo di insegnamento, dove lo sport sia di casa e dove il welfare sociale sia sinonimo di giustizia, efficienza, solidarietà. Ogni giorno mi confronto con il mondo associativo e di categoria, per toccare con mano esigenze e aspettative. Ho a cuore lo sport, vogliamo favorire quello per tutti, a tutte le età e in tutti i luoghi della città, investendo sullo sport di base anche all’aperto, puntando sulla Fondazione Bentegodi riallineandola agli scopi originari del fondatore. E mi permetta un ultimo punto sulla cultura: puntiamo alla creazione di un grande Polo Museale Unico che inglobi le collezioni dei vari musei cittadini, bonificando, recuperando e ristrutturando l’Arsenale e unendolo a Castelvecchio attraverso l’area verde adiacente e il Ponte Scaligero. Il Polo museale 4.0 non è un “gadget” turistico ma fonte di lavoro, soprattutto per i giovani e le start-up che vogliamo coinvolgere. Abbiamo le idee chiare e sappiamo dove prendere le risorse.

DF: Perbacco, ci sarebbe da fare un programma per ogni attività che viene elencata. Non voglio fare come al solito la lista della spesa, raccogliendo tutte le istanze e promettendo di occuparmi di ogni singola realtà presente sul territorio. Già troppe volte ho visto questa pratica, chiamiamola “di scambio”, da cui poi non cresce nulla di realmente utile, proprio per chi opera nel sociale e cerca dalla politica risposte chiare. Credo che il ruolo di un Sindaco e della squadra che comporrà sia quello di creare più ricchezza per la città, ricchezza duratura e sostenibile. Dobbiamo dare un senso ai veronesi per impegnarsi a Verona, attrarre da fuori giovani e imprese. Se noi creeremo un ecosistema sostenibile tutti sentiranno questa terra come fertile, per lavorarci in ogni ambito o per impegnarsi nel volontariato.

3 cosa serve alla città per rilanciarsi?

MC: Nel nostro programma ci sono sei “tasselli” con singole azioni/benefici per rilanciare la nostra città: sicurezza, lavoro, ambiente e infrastrutture, cultura e turismo, solidarietà, città efficiente. A Verona servono persone nuove e idee concrete. Serve passione e, me lo consenta, serve soprattutto amore per questa città che è unica al mondo. Non c’è spazio per il malaffare ma nemmeno per l’approssimazione e il dilettantismo. Pensiamo a una città in cui ogni veronese abbia la consapevolezza che tutte le risorse economiche e le imposte che versa siano destinate al reale beneficio della città, eliminando poltrone inutili o eccessivamente dispendiose, migliorando l’efficienza della macchina comunale in termini di costi, tempi di risposta ed accesso ai documenti.

DF: Verona deve puntare dove è storicamente forte e su quello iniettare dosi massicce di innovazione. Noi abbiamo più di qualcosa di irripetibile, di non copiabile, l’Arena, il vino, le epoche storiche, le cinta magistrali, l’unione fra lago montagna e città antica. Cosa aspettiamo riscrivere un libro di Verona da promuovere in tutto il Mondo per aiutare le nostre imprese nell’export e il comparto turistico a esplodere, in qualità e leadership? Oggi in Italia non ci sono Silicon Valley e forse è giusto ce ne sia solo una al mondo. Ma a questi mondi dobbiamo connetterci per assorbirne la capacità di inventare, e anche di investire. Immagino un ambasciatore di Verona a San Francisco,che ci aiuti ad unire, senza tradire, storia e innovazione. Dobbiamo capire come portare il nostro patrimonio nelle opportunità dell’era digitale. 

4 che atteggiamento terrete in caso di sconfitta elettorale?

MC: Con tutta sincerità le dico che non ci ho mai pensato. Io sono sicuro che il nostro programma e le nostre persone saranno premiate dai veronesi già al primo turno perché l’unica vera novità a Verona; una novità basata su solidissime fondamenta, senza capi virtuali che ci dicono cosa fare e senza partiti che pensano a tutto tranne che al bene di Verona.

DF: Ci sono le primarie, spero di convincere gli elettori che liberamente potranno votare che questo mondo ha bisogno di tutto il coraggio possibile per affrontare le nuove impressionanti sfide che si presentano. Se non sarò io il candidato lavorerò a fianco del vincitore, per il vero obiettivo, quello di dare a Verona una guida che sappia correre e coinvolgere. 

5 il veronese dovrebbe votare per voi perché…

MC: Perché io sono come il cittadino. Io sono come quelli che si alzano alle 6 e pensano alla propria famiglia ma anche ad un bene grande come la propria città. Vengo dai quartieri popolari, ho vissuto i momenti difficili di Verona e l’ho vista rialzarsi. Ora la vedo in mano a persone completamente disinteressate ai propri concittadini. Nessuno “dovrebbe” votarmi, io spero che sia una scelta convinta e razionale perché reputerà essere il modo migliore per tutelare Verona e rilanciarla. L’alternativa sono i partiti o finti movimenti comandati via internet.

DF: Nessuna pretesa di essere il salvatore della patria. Ma credo che questo sia il nostro tempo, così denso di cambiamenti che siamo noi, avendo una vita davanti, tutta da conquistare, a doverlo interpretare. Abbiamo bisogno delle lenti di chi ha vissuto le sfide degli anni passati, ma è questa generazione a dover avere il coraggio di gareggiare, in un mondo che oggi tende a voler chiudere le porte e le finestre del dialogo e del confronto.

LO SPOT ELETTORALE DI CROCE

LO SPOT ELETTORALE DI FERMO

 
 

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