A proposito di banche…

 
 

Interessarsi al risanamento di una banca in dissesto del proprio territorio e’ un dovere e un obbligo di un parlamentare eletto in quel territorio. Del Rio ha ragione. Non si capisce perche’ si chiede che lo si faccia per una fabbrica e non per una piccola banca in crisi: se si salva una banca di provincia non si salvano manager e proprietari ma i risparmi della gente normale, degli operai, dei pensionati, dei professionisti. E si salva il lavoro degli impiegati della banca. In tutta Europa la crisi bancaria delle piccole banche viene delegata alle grandi banche che valutano se acquisirle, incorporarle o farle fallire. Io chiederei, piuttosto, alle grandi banche e a De Bortoli, che si e’ autonominato mentore dei banchieri ( non dei bancari ): ” come vi siete mossi? “quanto vi siete attivati per evitare il fallimento delle piccole banche di provincia e perche’ alcune piccole banche sono state salvate e altre no? ” E “quelle lasciate fallire o commissariare ( mi pare Etruria sia tra queste) erano tutte veramente insalvabili? “E quelle, invece, acquisite dalle grandi banche, erano tutte da salvare?”. Non sara’ che qualche banchetta malcapitata di provincia abbia, all’opposto e al contrario di cio’ che dice De Bortoli, pagato per la prossimita’ territoriale a politici di governo? Perche’ De Bortoli, con le sue fonti, non ci fa una bella inchiesta? Ci garantite, veramente, che a logiche
e pressioni politiche o territoriali o di altra natura che porta a salvare alcune banche e far fallire altre non siano stati proprio immuni i grandi banchieri? Che sono “poteri forti”, dottor De Bortoli, o no? Chissa’….?

Rosso Fiorentino

 
 

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