98° Festival Opera Areniano, una scommessa collettiva vinta

 
 

La Fondazione Arena di Verona si conferma capofila dei teatri italiani nel processo di ripartenza della cultura alla conclusione di un Festival innovativo: 43 serate di cui 30 sold-out per un totale di 193.904 biglietti venduti e un incasso di 15.298.659 euro, 6 nuovi allestimenti nati dalla creatività collettiva delle maestranze artistiche e tecniche areniane, la presenza solida e affezionata di tutte le grandi voci del panorama internazionale con nuovi attesissimi debutti, la collaborazione con 12 fra le più prestigiose realtà museali e archeologiche del Paese sotto il patrocinio del Ministero della Cultura, il coinvolgimento di partner, sponsor, cittadini privati, ordini professionali e associazioni di categoria, nel nuovo progetto 67 colonne per l’Arena di Verona, che ha consentito di raccogliere oltre 1,6 milioni di euro di nuove donazioni in Art Bonus.


Il successo di pubblico e l’attenzione dei media confermano il buon esito di una scommessa che ha riguardato l’Anfiteatro, l’economia della città e la rinascita del settore dello spettacolo dal vivo.

Quando a marzo, nell’incertezza di una situazione pandemica ancora decisamente preoccupante, Fondazione Arena di Verona decise di confermare la propria stagione, pur nella consapevolezza che non avrebbe avuto la possibilità di proporre i propri tradizionali allestimenti monumentali, che ne sono da sempre la cifra stilistica per il pubblico di tutto il mondo, era evidente che si stava andando ad affrontare una sfida di credibilità e solidità sul palcoscenico mondiale, oltre che una scommessa sul ritorno del grande pubblico, per molti mesi lontano dallo spettacolo dal vivo. Alla conclusione del 98° Opera Festival, questa sfida si può dire vinta ed oggi più che mai l’Arena di Verona si conferma il più grande teatro all’aperto del mondo non solo nei numeri, ma anche nella percezione delle grandi stelle internazionali, che hanno tutte confermato e potenziato la loro presenza dando fiducia ai nuovi allestimenti firmati da un collettivo di professionisti che da sempre conoscono l’Anfiteatro e i suoi meccanismi; nella percezione del pubblico italiano e internazionale, che ha sancito il successo di un’edizione tutta in attivo; nella sensibilità dei media italiani e soprattutto internazionali, che hanno regalato una visibilità in costante crescita nei territori chiave del mercato della musica d’arte, in primis i territori di lingua tedesca.

La fiducia del pubblico è stata gradualmente conquistata e gli spettatori hanno potuto godere della grande Opera dal vivo in totale sicurezza, grazie all’impegno del Sindaco e Presidente Federico Sboarina che, con il suo staff, ha consentito all’Arena di ottenere una tra le maggiori capienze in Europa. L’adozione di un protocollo speciale integrato dalle nuove norme nazionali entrate in vigore dal 6 agosto hanno mantenuto costante l’aumento dell’afflusso del pubblico e il raggiungimento di 30 serate sold-out (pressoché il 70% del Festival a capienza massima).

Tra i successi di questo anno difficilissimo e straordinario al contempo, va inoltre sottolineato il progetto di fundraising 67 Colonne per l’Arena di Verona unito all’iniziativa #iosonolarena, che ha rinsaldato il rapporto con la collettività ed evidenziato la centralità della stagione lirica areniana nella sensibilità dei Veronesi e non solo, ben oltre le solide ragioni economiche, nel ritrovato legame tra il territorio e il suo Teatro.

I RISULTATI

Delle 43 serate complessive del 98° Opera Festival 2021, ben 30 hanno registrato il tutto esaurito.
L’incasso complessivo del Festival è di 15.298.659 euro per un totale di 193.904 biglietti venduti, con un valore medio del biglietto di 79 euro (in netto incremento rispetto al dato medio del 2019 di 63 euro): questo risultato è anche l’esito dell’ottima ricollocazione di oltre 58.000 spettatori, che avevano acquistato il loro biglietto prima dell’inizio del Festival 2021, e dell’efficiente gestione da parte della Biglietteria delle oltre 26.000 richieste ricevute via e-mail.

L’Italia si attesta nel 2021 come primo Paese per provenienza del pubblico, costituendo il 47% degli spettatori complessivi. Pur nella difficoltà di spostamento tra nazioni, seguono gli spettatori tradizionalmente legati al Festival areniano, con in testa il pubblico tedesco (23,8%), quello olandese (4,3%), francese (3,8%), austriaco (3,6%) e svizzero (3,4%). Seguono con risultati rilevanti anche gli spettatori da Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Spagna e Belgio.

Il web resta comunque il canale di vendita privilegiato, con il 48,8% del totale dei biglietti venduti, dato in crescita grazie all’investimento sulle campagne social. Il secondo luogo preferito per lo sbigliettamento rimane il botteghino di Fondazione Arena, con il 37% del totale. In ordine progressivo, seguono per rilevanza il call center, i punti vendita, le agenzie convenzionate e il canale bancario. Un dato molto significativo riguarda le vendite online: nel periodo compreso tra il 25 maggio e la fine del Festival, la media di vendita a serata su internet è stata superiore al 2019, con 124.121 € rispetto ai 115.025 €.

Tra i risultati spicca in modo significativo la crescita del mondo social e web: con 2,5 milioni di visite al sito web, con veste rinnovata, fra maggio e settembre si è registrato un incremento senza precedenti del traffico, +104,7% rispetto al 2020, +55,3% rispetto al Festival a piena capienza del 2019. Inoltre, si evidenzia il rilevante dato della vendita di biglietti per 3,6 milioni di euro attraverso le campagne social.

Fondazione Arena di Verona è attiva su YouTube, Facebook e Instagram, tra le realtà più seguite nel mondo dell’Opera, e i contenuti del Festival sono stati visualizzati da 170 milioni di persone su Facebook e Instagram e 115 milioni su Google (utenti unici).

Nonostante le difficoltà globali riscontrate nell’ultimo biennio, le sovvenzioni provenienti da contributi istituzionali, sponsorizzazioni e donazioni in Art Bonus registrano il lusinghiero dato complessivo di oltre 8 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto ai dati analoghi degli anni precedenti.

IL CARTELLONE

Il 98° Arena di Verona Opera Festival si è aperto all’insegna di Aida, regina incontrastata delle stagioni estive areniane sin dal 1913. Nel 150° anniversario della prima rappresentazione assoluta del capolavoro di Verdi, Fondazione Arena ha tributato il giusto omaggio ad Aida con due eccezionali rappresentazioni dell’opera in forma di concerto, dirette da Riccardo Muti a 41 anni dalla sua unica presenza in Anfiteatro, e con un grande cast internazionale.

Dopo questa anteprima, la Fondazione Arena di Verona ha inaugurato gli allestimenti scenici del Festival, tutti completamente nuovi in un’inedita combinazione che ha visto le scenografie realizzate dalle maestranze areniane insieme ai nuovi imponenti ledwall (oltre 400 mq per la prima volta impiegati per l’opera in Arena) le cui scene digitali e il video design sono stati creati in collaborazione con D-wok, eccellenza italiana del settore. Le immagini digitali sono state realizzate a partire dal patrimonio di dodici istituzioni museali e archeologiche sotto l’egida del Ministero della Cultura.

Per il dittico verista Cavalleria rusticana – Pagliacci hanno collaborato Musei Vaticani, Biblioteca Apostolica Vaticana e Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento, Museo Nazionale del Cinema di Torino e Fellini Museum Rimini. Quindi Verdi: Aida in forma scenica ha visto la collaborazione del Museo Egizio di Torino; Nabucco è stato narrato anche attraverso il patrimonio del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, per La Traviata hanno collaborato le Gallerie degli Uffizi di Firenze. Ultimo titolo d’opera completo è stato Turandot di Giacomo Puccini, creata anche con le immagini custodite nel Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma. La collaborazione con i grandi enti italiani all’insegna della Bellezza in tutte le sue forme è proseguita con due grandi concerti-evento: per il Verdi Requiem i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e di Pompei; per la IX Sinfonia di Beethoven la Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze.

La grande danza è stata di nuovo protagonista di due serate sold-out con Roberto Bolle and Friends, con dieci dei migliori ballerini della scena internazionale; infine, due gala hanno completato i grandi eventi con il ritorno di prestigio di Plácido Domingo in un repertorio vastissimo, e l’atteso debutto del tenore Jonas Kaufmann che ha portato in Arena pagine di Wagner e un trionfo personale con otto bis.

 
 

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