Venerdì 8 e sabato 9 giugno, palazzo Camozzini, a Verona, ospita la nuova opera site-specific del pittore veronese Federico Ferrarini, dal titolo Wormhole Vesseldata.
Il “sole” pittorico, archetipo che negli anni Ferrarini ha rappresentato su tela in molteplici sfumature e riflessi, quale elemento simbolico composto da infiniti segni o graffi – da lui nominati monoliti – e che rappresenta il fulcro e l’ispirazione per ogni sua opera, si materializza qui in una scultura in dialogo con un sole su tela. L’intento è di creare un continuum tra sole pittorico/sole scultura/ambiente circostante/pubblico, in una comunicazione spazio-temporale dove tutto e tutti coesistono.
“Nella mia idea – afferma Ferrarini – Wormhole Vesseldata vuole rappresentare proprio questo: un punto di collegamento con altre dimensioni, un passaggio spazio-temporale attraverso cui differenti elementi possono incontrarsi e come un’energia unica spostarsi in altre dimensioni creando qualcosa che prima non esisteva, pur rimanendo se stesse”.
“Nel salone degli Dei di palazzo Camozzini attraverso la scultura, la pittura e il loro dialogo – dichiara il critico d’arte e curatore Camilla Compagni – questo concetto si realizza e permette allo spettatore di calarsi in una dimensione dove è possibile sondare dall’interno la filosofia artistica di un protagonista del contemporaneo colto e intelligente come Ferrarini, per il quale la stessa location, assolutamente non casuale, ha valore nella genesi dell’opera. Il palazzo enfatizza il concetto dell’installazione poiché è esso stesso la rappresentazione di una stratificazione spaziale e temporale; spaziale perché sorge sul tracciato del cardo romano della Verona del I secolo, e temporale perché la struttura porta architettonicamente traccia di tutte le epoche che ha attraversato, da quella medievale in avanti”.
Evento con il patrocinino del Comune di Verona.