Venerdì 8 e sabato 9 giugno, palazzo Camozzini, a Verona, ospita la nuova opera site-specific del pittore veronese Federico Ferrarini, dal titolo Wormhole Vesseldata.

Il “sole” pittorico, archetipo che negli anni Ferrarini ha rappresentato su tela in molteplici sfumature e riflessi, quale elemento simbolico composto da infiniti segni o graffi – da lui nominati monoliti – e che rappresenta il fulcro e l’ispirazione per ogni sua opera, si materializza qui in una scultura in dialogo con un sole su tela. L’intento è di creare un continuum tra sole pittorico/sole scultura/ambiente circostante/pubblico, in una comunicazione spazio-temporale dove tutto e tutti coesistono.

Nella mia idea – afferma Ferrarini – Wormhole Vesseldata vuole rappresentare proprio questo: un punto di collegamento con altre dimensioni, un passaggio spazio-temporale attraverso cui differenti elementi possono incontrarsi e come un’energia unica spostarsi in altre dimensioni creando qualcosa che prima non esisteva, pur rimanendo se stesse”.

Nel salone degli Dei di palazzo Camozzini attraverso la scultura, la pittura e il loro dialogo – dichiara il critico d’arte e curatore Camilla Compagni – questo concetto si realizza e permette allo spettatore di calarsi in una dimensione dove è possibile sondare dall’interno la filosofia artistica di un protagonista del contemporaneo colto e intelligente come Ferrarini, per il quale la stessa location, assolutamente non casuale, ha valore nella genesi dell’opera. Il palazzo enfatizza il concetto dell’installazione poiché è esso stesso la rappresentazione di una stratificazione spaziale e temporale; spaziale perché sorge sul tracciato del cardo romano della Verona del I secolo, e temporale perché la struttura porta architettonicamente traccia di tutte le epoche che ha attraversato, da quella medievale in avanti”.

Evento con il patrocinino del Comune di Verona.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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