Ospedale del Bambino – La denuncia di Salemi: “Gravi disservizi”

 
 
“Senzatetto che dormono vicino ai giochi per bambini nell’ingresso. Hall completamente sguarnita di sorveglianza. Punto informazioni elegante, ma deserto. Un intero piano ultimato e arredato che rimane chiuso. Reparti, come quello di terapia intensiva, che sono sotto organico e neonati che vengono così trasferiti in altre strutture. Genitori costretti a portare da casa fasciatoi e vaschette per fare il bagno ai piccoli. Questa la situazione disastrosa dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento che mi è stata denunciata ormai da tempo e che oggi non può più trovare giustificazioni. ‘Fate qualcosa’ è l’ultimo appello lanciatomi in queste ore. Una situazione inaccettabile per qualsiasi struttura sanitaria e ancor più visto che questa è dedicata a mamme e bambini. Mentre a Venezia in giunta regionale si litiga per l’assessorato vacante, le delibere sanità restano al palo e intanto i cittadini si scontrano con queste realtà. Non certo l’eccellenza che vanta il presidente Zaia”.
Così Orietta Salemi porta l’attenzione sui disservizi del nuovo Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona: a far scattare l’allarme è l’ennesima segnalazione di alcuni genitori arrivata alla consigliera regionale veronese, che non ha intenzione di mollare e lancia un appello a Zaia: “il Presidente faccia visita alla struttura, magari senza preavviso, e veda coi suoi occhi”.
“La qualità della sanità non si misura sulle parole, ma sulla efficienza che ogni giorno sperimentano pazienti e familiari – spiega Orietta Salemi -. La realtà è che il Veneto paga una carenza di personale drammatica. Se mancano i medici e gli infermieri anche gli ospedali più nuovi e inaugurati anche in pompa magna servono a poco, come il caso dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, pressoché in stato di abbandono.Mancano portineria e sorveglianza durante il giorno e la notte, così sui divanetti della hall di ingresso stazionano persone senzatetto per ripararsi dal freddo. Un piano allestito per ospitare le mamme che hanno bambini piccoli ricoverati, nonostante sia stato ultimato e arredato, è tenuto chiuso pare per assenza di personale. Mi risulta che anche il reparto di Terapia intensiva sia sotto organico. Nonostante ci siano sale attrezzate con culle termiche e tutto il necessario i bambini non possono restare ricoverati in questo reparto perché ci sono i posti letto, ma manca chi tiene aperte le sale. In sala parto non è disponibile l’acqua, nel reparto di Terapia intensiva mancano i sovrascarpe, in Pediatria non c’è il fasciatoio, non ci sono i telini per asciugare i i bimbi, non ci sono i pannoloni, non c’è una bilancia digitale”.
“Ora, una sanità dichiarata di eccellenza non può nascondere sotto il tappeto questa grave carenza che pesa sul sistema veneto – conclude Salemi -. Inutile tagliare nastri se poi non c’è la presa in cura di chi sta male”.
 
 

1 COMMENTO

  1. Le attenzioni di Zaia e della Regione sono rivolte a Padova. Verona si rassegni ad essere comprimaria. Vedrete quando Padova avra il suo nuovo policlinico: giay oggi ne parlano come dell’ospedale del Veneto, punto di riferimento in Europa. Così ticcheremo con mano come i 2-300 milioni spesi per B.Trento e B. Roma, siano specchietti per le allodole perché le eccellenze sanitarie venete si concentreranno a Padova, cosi come più volte affermato dai maggiorenti regionali e dai padovani stessi. Per la consigliera Salemi, un motivo in più per preoccuparsi.
    P.S. la ristrutturazione di B.Roma è ancora lettera morta. Spicca solo il nuovo padiglione riempito in parte e male mentre langue l’edificio storico che ha fatto la storia della sanità e dell’Università, spogliato di tutto.

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