Nuovi approcci riabilitativi per curare il Parkinson

 
 

Parkinson e riabilitazione, la sfida è ancora aperta. Si parla di nuovi approcci riabilitativi a beneficio del parkinsoniano nel convegno aperto alla cittadinanza che l’Unione Parkinsoniani Verona promuove sabato 20 ottobre, dalle 10, nella sala riunioni dell’associazione (in via Bertoni, 4).

«Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa con evoluzione lenta, ma progressiva, che coinvolge funzioni motorie come cammino ed equilibrio, oltre a funzioni cognitive e dolore», premette la relatrice dell’incontro, la dottoressa Marialuisa Gandolfi del Centro di ricerca in Riabilitazione neuromotoria e cognitiva dell’ateneo scaligero.

Molti sono i disturbi che possono essere presenti, anche contemporaneamente, nell’evoluzione della malattia: «Complessità che richiede il coinvolgimento di diversi specialisti a operare in un contesto inter e multidisciplinare – evidenzia il medico fisiatra –. La riabilitazione riveste un ruolo cruciale nel rallentare la progressione della disabilità e può essere efficace in alcuni sintomi per i quali la sola terapia farmacologica è inefficace».

In particolare, i disturbi del cammino e dell’equilibrio sono altamente invalidanti e possono essere migliorati, o ridotti nella gravità, con specifici approcci riabilitativi: «Per esempio con l’uso di nuove tecnologie per esercitare il movimento con dispositivi robotici in soggetti che presentano gravi disturbi motori: risorsa importante per migliorare la riabilitazione e la ricerca in questo importante settore», evidenzia Gandolfi.

L’Unione Parkinsoniani Verona garantisce riabilitazione motoria domiciliare a 15 pazienti che, per lo stato avanzato della patologia, non possono accedere alle riunioni di gruppo. In tutte le sedi associative (a Verona, Peschiera, Legnago, Domegliara, Caprino, Illasi) è attivo il progetto di riabilitazione logopedica di gruppo che coinvolge circa 60 persone.

«Tra le terapie integrative offerte gratuitamente dall’associazione stiamo valutando di introdurre un corso di Qi Gong, metodica di rilassamento che può avere benefici positivi sul parkinsoniano e favorire l’armonia corpo-mente», anticipa il presidente dell’Unione, dott. Gianluigi Veronesi. «Nel Parkinson i disturbi del movimento rappresentano un sintomo costante, variabile come intensità, ma responsabile di disabilità ad andamento progressivo», prosegue. La terapia sostitutiva con dopamina o farmaci dopaminergici riduce l’entità del disturbo, ma non assicura gli stessi risultati su difficoltà a parlare, riduzione della voce o disturbi nel cammino che, associati a quelli posturali, sono responsabili di cadute.

«Con la terapia farmacologica l’intervento riabilitativo motorio si presenta di estrema importanza – conclude Veronesi –: deve iniziare precocemente, proseguire con regolarità, essere adeguato alle condizioni generali e di disabilità del paziente. Aiuta a rallentare la progressione della disabilità e permette il mantenimento della relazione oltre a un’accettabile qualità di vita»

 
 

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