La “veronese” meditazione di Hayez in prestito a Milano

 
 

«L’Hayez è lavoratore assiduo; trascorre le intere giornate solo, nel suo studio, di cui apre egli stesso la porta, e non ha nulla di quell’affrettata apparenza che è prediletta da tanti pittori. Le sue maniere sono semplici, franche, talvolta rudi e burbere, ma che tradiscono sempre la bontà. Il suo viso bruno è aperto e pieno d’espressione: la sua fronte serena, i suoi occhi brillanti»: così Giuseppe Mazzini ritrasse il pittore Francesco Hayez, la cui “Meditazione” sarà l’immagine simbolo della mostra “Romanticismo“, in programma a Milano, Gallerie d’Italia – Fondazione Cariplo, sede museale di Intesa Sanpaolo, dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019.

L’opera, tra le icone più prestigiose della collezione veronese della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, sarà concessa in prestito temporaneo grazie alla felice collaborazione di interscambio artistico avviata dalla direzione Musei Civici di Verona con l’importante istituzione culturale: è la prima di una lunga serie di cooperazioni in sviluppo con altre realtà museali, per ampliare l’offerta espositiva e le relazioni con il mondo della cultura.

L’immagine di Hayez – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Francesca Briani – sarà riprodotta come immagine guida in tutti i principali mezzi di comunicazione, catturando l’attenzione di un ampio pubblico nazionale e internazionale. Un risultato straordinario per Verona e per le nostre collezioni artistiche, la cui visibilità sarà ampiamente allargata attraverso l’importante esposizione milanese. Inoltre, lo spazio occupato dal dipinto non sarà lasciato vuoto, ma accoglierà un’importante opera delle Gallerie d’Italia appositamente scelta per sostituire adeguatamente il dipinto. Un altro importante risultato di questa collaborazione, che ci auguriamo possa essere la prima di una lunga serie di contributi portati avanti con le diverse istituzioni artistiche italiane ed estere”.

Simbolo della Meditazione o Malinconia, la figura femminile ritratta da Hayez esprime e rappresenta la delusione per il fallimento dei moti risorgimentali del 1848, che l’artista visse in prima persona. Achille Forti acquistò la tela – che l’autore aveva esposto nella città scaligera nel 1851, prima di recarsi a Vienna – dal conte Giacomo Franco, convinto patriota, e rimase tra le eccellenze della sua collezione, oggi esposta nella Galleria d’Arte Moderna che porta il suo nome.

L’opera ebbe due versioni, 1850 (la figura ha sguardo rivolto verso il basso e capelli scarmigliati) e 1851 (occhi spalancati e capelli più acconciati), che furono riunite per l’esposizioneRomantici e macchiaioli. Giuseppe Mazzini e la grande pittura europea” (Genova, ottobre 2005 – marzo 2006); i richiami storici si leggono nella data incisa sulla croce, 1848, e sul dorso del libro, intitolato “Storia d’Italia”.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here