Il farmaco illegale non entra in farmacia

 
 

Nella sua ultima campagna contro la vendita on line di farmaci illegali partita in primavera dal titolo “Farmaci online: e tu ne sai abbastanza per non correre rischi?” l’Aifa assegna alle farmacie e ai farmacisti il ruolo di “sentinelle della legalità sul territorio” per diffondere e garantire la cultura della correttezza sanitaria perché il farmaco illegale non entra nel circuito della farmacia. 

Ma il compito, in una società dove si calcola che il 10% dei farmaci venduti risulta illegale, è arduo, e i truffatori hanno vita facile visto che sono in aumento le richieste di acquisti on line anche da parte di italiani, ignari di quanto sia pericoloso assumere farmaci contraffatti e l’oggettiva difficoltà dei controlli nella Rete. 

Ottima per questo motivo l’operazione delle Fiamme Gialle di Malpensa in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane che sono riuscite ad intercettare in questi giorni 30mila confezioni illegali sia nei bagagli a mano di viaggiatori provenienti soprattutto da America Latina e Africa sia in anonimi plichi postali.

«Il maxi sequestro operato dalle Forze dell’Ordine è un passo in avanti, ma purtroppo è anche solo la punta dell’iceberg di una situazione che sembra difficile da arginare se non con una operazione di tipo “culturale” – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona -. Condividiamo la forte preoccupazione da parte di Federconsumatori che sottolinea la tipologia dei prodotti sequestrati tra i quali anche sostanze proibite nei Paesi dell’Unione Europea come preparati a base di idrochinone per schiarire la pelle ed eseguire peeling aggressivi, con gravi conseguenze per l’epidermide e gli strati più profondi di questo organo delicatissimo. Un’altra tipologia di farmaci sequestrati, e che da sempre viene acquistata con estrema leggerezza nei canali illegali on line, è quella dei prodotti contro le disfunzioni erettili, che devono invece essere prescritti dal medico perché potenzialmente molto pericolosi.

Dalle più recenti ricerche dell’Aifa emerge che l’acquisto dei farmaci illegali dipende in larga misura da una dilagante “dismorfofobia”, la fobia che nasce da una visione distorta di se stessi, provocata da un’abnorme preoccupazione della propria immagine. La conseguenza della sensazione di inadeguatezza induce il soggetto a bypassare le vie legali, come il Medico e il Farmacista che non gli consentirebbero mai di attentare alla propria salute, acquistando farmaci illegali per raggiungere un falso benessere visti i drammatici effetti, spesso anche mortali, dei farmaci contraffatti.

Accettiamo quindi l’invito dell’Agenzia Italiana del Farmaco che chiede ai farmacisti di essere sentinelle della legalità, come peraltro abbiamo sempre fatto fino ad ora, mantenendo il grande impegno fino ad oggi profuso, segnalando casi sospetti e invitando l’eventuale acquisto on line solo nei siti protetti dal marchio di garanzia europeo. Ma ancora una volta – conclude Bacchini – sottolineo l’importanza del consiglio e del confronto diretto con un sanitario sempre a disposizione in un front office aperto H24 e 365 giorni l’anno come la farmacia dove la consegna del farmaco è “cucita” addosso al singolo paziente che ha una propria storia sanitaria e spesso assume altri prodotti che possono interagire tra loro a scapito della salute».

 
 

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