I segreti del sarcofago templare a San Fermo

 
 

L’associazione Templari Cattolici d’Italia e il coordinamento scientifico per le Ricerche sugli Ordini Religiosi-Militari organizzano – insieme al museo diocesano d’Arte di San Fermo Maggiore e alla Diocesi di Verona – il convegno “Il sarcofago ritrovato a Verona e i Templari“, sabato 21 aprile alle 9.00 nell’auditorium della chiesa di San Fermo Maggiore (via Dogana, 2, Verona).

In tale occasione saranno presentati ufficialmente, in anteprima mondiale, i risultati degli studi archivistici, archeologici e storici sulla presenza dell’Ordine del Tempio a Verona e le prime risultanze delle analisi scientifiche condotte sui reperti rinvenuti in un sarcofago antico custodito nel chiostro della chiesa di San Fermo Maggiore di Verona.

Il sarcofago potrebbe essere l’unica tomba al mondo riconducibile ad un Maestro Generale del Tempio; uno dei motivi che porterebbe a questa identificazione, tra gli altri, risiederebbe nella particolare e ben chiara riproduzione della croce patente incisa su uno dei due lati corti del sarcofago realizzato in pietra veronese. La croce, inoltre, presenta una spada stilizzata nel braccio inferiore: una simbologia tradizionalmente attribuita ai Maestri Generali, che hanno guidato i cavalieri dal 1118 al 1314. Di questi ventitré, solo uno è morto a Verona e si tratta di Arnau de Torroja, cavaliere templare di origine catalana, scomparso il 30 settembre 1184 e di cui non è mai stato rinvenuto il luogo di sepoltura. Tutte le altre sepolture, a Parigi o in Terrasanta, sono andate perdute.

La “scoperta” della tomba è avvenuta diversi anni fa grazie all’intuizione del magister templi dell’associazione Templari Cattolici d’Italia, Mauro Giorgio Ferretti; da lì sono partite le ricerche e le analisi sul sarcofago, per cercare di inquadrarlo storicamente e attribuire un’identità al defunto. Gli studi storici, archivistici, archeologici e antropologici sono stati coordinati dall’antropologo e professore emerito dell’Università di Bologna, monsignor Fiorenzo Facchini, insieme all’archeologo Giampiero Bagni. Il gruppo di studiosi è composto da esperti italiani e stranieri collegati con le università di Bologna, Nottingham Trent e Barcellona.

Il convegno, su invito e su prenotazione, è organizzato dall’associazione Templari Cattolici d’Italia e dal coordinamento scientifico per le Ricerche sugli Ordini Religiosi-Militari, insieme al museo diocesano d’Arte di San Fermo Maggiore e la diocesi di Verona, in collaborazione con LARTI – Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani, il museo della Beata Vergine di San Luca e la Society for the Study of the Crusades and the Latin East, rappresentata dal prof. Jonathan Phillips della Royal Holloway di Londra e dal prof. Nicholas Morton della Nottingham Trent University, il tutto col patrocinio del Comune di Verona e della Regione Veneto.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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