I Comuni “resistenti” al D.L. Sicurezza: creata la mappa che li visualizza

 
 

Sono più di cento i Comuni italiani che in pochi giorni hanno si sono dichiarati contro l’applicazione del Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (GU Serie Generale n.231 del 04-10-2018) Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonchè misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” – convertito con modificazioni dalla L. 1 dicembre 2018, n. 132 (GU Serie Generale n.281 del 03-12-2018) su immigrazione e sicurezza al centro di forti preoccupazioni per la ricaduta sui diritti delle persone migranti.

L’inizio è stato con il Comune di Riace Marina, passando da Palermo, Firenze fino ai piccoli paesini lungo tutta la penisola. Ma quanti sono gli enti locali “dissenzienti”?. Il numero, in continua crescita, lo si può rilevare dalla mappa dinamica creata da Cristina Del Biaggio, docente e ricercatrice universitaria italo-svizzera che lavora all’Istituto di urbanismo e geografia alpina dell’Università di Grenoble. Una mappa che con il passare delle ore si è riempie di puntini rossi (consultabile a questo link) e che rende visibile il dissenso crescente delle amministrazioni comunali italiane.

L’elenco dei Comuni “resistenti” inseriti mappa è un fenomeno sociale importante in quanto mette in rete le persone, rendendo tali fenomeni “visibili” conseguentemente i sindaci e la cittadinanza vedono che la propria azione di rifiuto del decreto governativo non è un caso isolato evocando una sorta di emulazione positiva.

La mappa è suddivisa in tipologie di “resistenza” (per visualizzarle, cliccare sull’ultimo bottone a forma cilindro tra quelli disponibili nella parte in alto a sinistra della mappa):

  • la resistenza totale,
  • quella parziale,
  • quella voluta direttamente dai sindaci,
  • quella ottenuta partendo da azioni di cittadini e associazioni.

La docente italo-francese lavora da tempo a stretto contatti con colleghi di tutta Europa, in quanto, come afferma la Del Biaggio,: “su un tema delicato come questo non può esistere la concorrenza: bisogna fare vedere le cose come stanno perché spesso quello che manca nell’eccesso di informazioni di questi tempi è proprio l’avere accesso a fonti autorevoli e chiare”.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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