Giorgione: non “cheffeggio”, cucino!

 
 

Garbato e diretto, come nella sua indole, Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, ha incontrato il pubblico ieri, alla libreria Feltrinelli di Verona, per presentare il suo recente, nuovo libro di ricette, “Giorgione. Le origini” e raccontarsi. Reduce da altri impegni al Vinitaly, ma pimpante e cordiale, l’oste di origine romana, di umbra dimora e ascendenze affettive (e culinarie) tirolesi, ha tenuto banco con la sua prosa popolare, specchio della sua cucina: semplice e curata, rustica senza essere grezza. “La cucina non ha diktat, l’importante è avere ingredienti di qualità e poi preparare ciò che ci piace”, il gusto personale deve rimanere in primo piano, casomai sarà la ricetta ad adeguarsi. E poi con un nonnulla di burro, tutto acquista più gusto! “Io non cheffeggio, cucino”: non c’è alcuna vena polemica in questa affermazione, ma l’enunciato del suo stile ai fornelli e Giorgione è il miglior testimonial di se stesso, l’aspetto florido ci dice che quel che prepara, mangia, e di gusto; è un cuoco tradizionale, perfettamente calato nel terzo millennio, che spiega forbìto le ricette, poi non esita a schioccare la lingua assaggiando i suoi saporiti guazzetti, senza nascondere né passione, né appetito. Il suo programma, senza essere un format costruito a tavolino, ma piuttosto un canovaccio su cui cuoco e regista ricamano volta per volta, è il più seguito del canale Gambero Rosso di Sky e l’entusiasmo con cui i presenti si sono poi messi in fila per autografo su libro e foto di rito conferma il successo del personaggio, ma soprattutto della persona.

Giorgione e una piccola fan
Giorgione e una piccola fan
A Giorgione piaceva cucinare per gli amici e con gli amici, è diventato un lavoro, basato comunque su competenza e attenzione. Alleva e coltiva ciò che porta in tavola, è lontano anni luce, chiaramente, da filosofie vegetariane o vegane, ma rispetta scelte e palati di tutti. Il suo ristorante (www.ristoranteallaviadimezzo.it), che non promuove in tv, si trova a Montefalco, in provincia di Perugia, “si mangia con 27,50 euro, prezzo fisso e il menu lo decido io. Antipasto a buffet e a volontà, poi a tavola e ci penso io”. In salopette di jeans e polo rossa d’ordinanza, Giorgione non si nega a nessuno, non fa il divo, sorride, abbraccia e saluta. E ci ricorda che il piatto più buono è quello che più piace a noi, a dispetto delle mode e degli orpelli.

Alessandra Moro

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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