Fondazione Arena: fine del commissariamento

 
 

Stamattina, nella sede del ministero dei Beni Culturali, il sindaco Federico Sboarina ha incontrato il ministro Dario Franceschini per concordare la fine della fase commissariale per la Fondazione Arena, sancita con il decreto 205 del 15 aprile 2016. 

Per avviare la ricostituzione degli organismi di gestione (Consiglio di indirizzo), è necessaria la volontà dei soci fondatori di chiudere la fase emergenziale dopo che è stato approvato il piano di risanamento dai ministri competenti (Beni culturali e Finanze), avvenuto lo scorso 12 settembre. L’accesso alla legge Bray, con il finanziamento di 10 milioni, permette ora di riavviare la normale conduzione. 

Nei prossimi giorni, il sindaco invierà al ministro Franceschini la lettera in cui comunica la fine del commissariamento, successivamente nominerà il proprio rappresentante nel Consiglio di indirizzo e altrettanto farà il ministro. Già designato, invece, il rappresentante della Regione, che è Gabriele Maestrelli.

Una volta individuati i membri e con il sindaco presidente della Fondazione, ci sono 8 giorni per la convocazione della prima seduta. 

“Dai prossimi giorni saremo in grado di attuare quel grande rilancio di cui la Fondazione Arena ha bisogno – ha detto il sindaco -. L’incontro con il ministro Dario Franceschini è stato positivo e abbiamo convenuto sulla necessità di chiudere la fase commissariale. E, mentre in parallelo vengono espletati gli adempimenti amministrativi, abbiamo già iniziato il lavoro verso la qualità vera, fin dalla prossima stagione. Anche il ministro è convinto che questa sia l’unica maniera per rendere di nuovo grande nel mondo l’Arena. Lo faremo con cartelloni di spicco nella lirica e nell’extralirica, ma anche con produzioni esclusive per il nostro teatro all’aperto. Una nuova modalità che ci permette sviluppo culturale e anche turistico, ma soprattutto di voltare pagina rispetto agli ultimi anni di gestione negativa. Le polemiche non servono, fanno solo perdere tempo, danneggiano la Fondazione ed è preferibile lasciarle al passato e a chi la situazione negativa degli ultimi anni l’ha determinata. Da oggi in avanti, si cambia rotta, impegnandoci in proposte capaci di attrarre anche investitori privati che non si sentano chiamati solo a ripianare i debiti, ma ad essere protagonisti di un grande progetto. Per raggiungere questi obiettivi, un ruolo fondamentale toccherà ai lavoratori che hanno le competenze e l’esperienza necessarie per permetterci di pensare in grande”. 

 
 

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