Esce “S-Ciantisi”, libro di poesie dialettali veronesi di Gilberto Antonioli (Ed. Bonato)

 
 

Una raccolta di poesie in dialetto veronese. Esce sulla collana Bonato Editore “S-Ciantisi” di Gilberto Antonioli.

Gilberto Antonioli è un giornalista, scrittore e poeta nato a Verona nel 1937. Dopo il diploma al liceo Maffei di Verona ha conseguito la bellezza di sette laurea, tra le quali quella in giurisprudenza presso l’università di Bologna. E’ stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e ha collaborato con riviste e quotidiani veronesi e nazionali. Le sue opere sono state premiate in molti concorsi di poesia, conseguendo prestigiosi  e importanti riconoscimenti.

E’ stata pubblicata in questi giorni dall’editore Mauro Bonato il volume “S-Ciantisi”, l’ultima fatica letteraria di Gilberto Antonioli. Egli si cimenta ancora una volta in quello che è probabilmente il suo cavallo di battaglia: le poesie in dialetto veronese. Un’opera che rispecchia l’animo e le caratteristiche narrative della sua scrittura, fatta di “lampi” letterari (da qui il titolo della raccolta, che tradotto in italiano vuol dire proprio fulmini, lampi), di vere e proprie istantanee romanzesche, arricchite e rese accattivanti per il lettore proprio grazie all’immediatezza, alla spontaneità e al fascino che solamente il dialetto veronese è in grado di donare. Un poeta conosciuto e stimato per la sua finezza, per la sua sensibilità e per la musicalità delle parole dei suoi scritti. Armonia, malinconia, colori, immagini, si fondono all’improvviso nei versi dialettali veronesi, coniugando semplicità, leggerezza e quotidianità con elementi come la tristezza, le difficoltà della vita, la solitudine, la sfiducia, la delusione.

Un’alternanza di sentimenti che potrebbe ricordare alcuni scritti del primo e baldanzoso Berto Barbarani quando, in alcune sue opere ambientate nella sua amata Val d’Adige, narrava da un lato, l’allegria e  la serenità agreste tipica delle valli e del lago di Garda, dall’altro si lasciava andare a scorci di nostalgia, di tristezza, di malinconia crepuscolare.

“In “S-Ciantisi” passato e futuro si intrecciano in una continua lotta tra rimpianti, nostalgia, rabbia, speranza e fiducia – ha commentato l’editore Mauro Bonato.

Un sottile gioco di psiche e inconscio fa da cornice a narrazioni fluide, sensuali, fugaci e allo stesso tempo profonde e, a volte, amare. Il dubbio, l’incertezza, la suggestione, trovano ristoro e permettono momenti di serenità e fede. L’opera di Antonioli vuole essere un mezzo per esprimere certezze e disagi, incertezze e speranze, contrasti e intime riflessioni. Un mondo ideale, fatto di pensieri filtrati, di riflessi simbolici dei vari stati d’animo, di momenti di ansia e sussulti di quiete, di “aggressivi” istanti di ribellione”.

Poesie dialettali che avvolgono il lettore in un viaggio veloce, dinamico e musicale. Nelle poesie di Antonioli si contraddistingue l’energia dei testi sempre in movimento tra quotidianità e veridicità della vita. La profonda sensibilità dell’autore amalgama l’atto poetico di naturalità e autenticità. Un gusto letterario e poetico che sa di libertà e bellezza creativa. Il volume, finito di stampare nel mese di marzo, contiene la prefazione del Professor Giuseppe Vaccari.

 

 
 
Nato in Val di Fassa nel 1976, ma Veronese "de soca" da generazioni, si è diplomato al Liceo Classico "Alle Stimate". Dopo aver studiato per due anni Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi a Verona, ritiene opportuno entrare nel mondo del lavoro. E' sposato dal 2001 e lavora da 15 anni per un Ente pubblico economico. Eredita dalla famiglia la passione per la lettura, per la politica e per il giornalismo, mentre è alle elementari che nasce quella indissolubile per l'Hellas Verona e per il calcio in second'ordine. Ama Dio da Cattolico tradizionalista militante, la Patria e la Famiglia, stare con gli amici, pochi ma buoni, l'allegria e il realismo, l'onestà e la trasparenza. Se qualcuno lo addita come persona all'estrema destra del Padre, diciamo che non si offende.

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