Costituito il primo Presidio scolastico di “Libera” all’Istituto Copernico-Pasoli di Verona.

 
 

“Opporre ai corrotti i corretti, opporre ai codardi i coraggiosi”.

È nato lunedì 5 giugno all’Istituto Copernico-Pasoli il primo presidio scolastico di “Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie” (in seguito: Libera) a Verona per informare e formare i giovani a dire no alla mafia e attivare iniziative di sensibilizzazione. L’Aula Magna dell’Istituto scolastico è stata completamente riempita dagli studenti della rete “Scuola e territorio: Educare insieme” e dell’Associazione “Prospettiva Famiglia” che hanno firmato un patto d’intesa con Libera.

Tra gli ospiti il Provveditore Stefano Quaglia, il Procuratore Capo del Tribunale di Verona Angela Barbaglio, il Direttore della Scuola Allievi della Polizia di Stato di Peschiera del Garda Giampaolo Trevisi, il Referente Regionale di Libera Roberto Tommasi e l’Assessore al Sociale Anna Leso che hanno precisato e stimolato, nei loro interventi, ai giovani presenti la chiara e netta responsabilità delle loro scelte future a contrasto della mafia. E’ stato ricordato inoltre che: «Verona è sotto attacco per importanti appalti e giri di denaro, …, in quasi due anni a Verona il Prefetto Mulas ha firmato 11 interdittive contro aziende corrotte dalla mafia, …, nel Nord Italia le mafie entrano nel sistema per riciclare soldi da traffici di stupefacenti, edilizia, agromafie e di controllo del lavoro». 

Il nuovo presidio scolastico di Libera è stato dedicato alla memoria di Giuseppe e Paolo Borsellino, imprenditori della provincia di Agrigento uccisi dalle cosche mafiose per non aver ceduto a estorsioni sulla loro impresa di calcestruzzi. Ospite d’onore all’inaugurazione delprsidio c’era il nipote, Benny Calasanzio Borsellino il quale ha dichiarato che: «Non mi sono mai occupato tanto di mafia come da quando risiedo a Verona, dove ancora si pensa che essa operi solo in Sud Italia».

Per chi ancora non lo sapesse Libera nasce il 25 marzo del 1995 dalla volontà di Don Luigi Ciotti, già fondatore del Gruppo Abele.

L’obiettivo di tale organizzazione, che coordina oltre 1600 associazioni, gruppi e scuole è quello di spingere la società civile alla lotta contro le mafie e di promuovere una forte responsabilità sociale destinata ai cittadini attraverso progetti e percorsi di legalità e giustizia. Grazie al suo impegno è stata possibile l’approvazione della Legge 109/96 ovvero l’uso sociale dei beni confiscati e alla quale si sono legate e poi concretizzate numerose attività tra le quali: la lotta alla corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura e l’educazione alla legalità e alla democrazia.

Per questi motivi è stata riconosciuta nel 2008 come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale, individuata poi dall’Eurispes come una delle eccellenze italiane ed inserita nel 2012 dalla rivista The Global Journal nelle classifica delle cento migliori Ong del mondo.

L’associazione si obbliga a perseguire le seguenti finalità: valorizzazione attraverso sostegno e servizi delle associazioni ad essa legate, degli enti e degli altri soggetti collettivi che sono impegnati nella lotta ai fenomeni mafiosi; attività di prevenzione in azioni di solidarietà e di assistenza, soprattutto nei confronti delle vittime delle mafie, ma anche nei confronti dell’ambiente; promozione dell’educazione alla legalità e della corretta applicazione della Legge n. 109/1996 nonché della nascita di cooperative sociali per la gestione dei beni confiscati alle mafie; si prefissa inoltre la nascita di una rete internazionale di associazioni ed enti impegnati nella prevenzione dei fenomeni di criminalità, dei diritti e della giustizia sociale.

Uno dei punti di forza dell’associazione sono i numeri dai quali si può ricavare la vera portata dei fenomeni ad essa interconnessi. Sono infatti 1.300.000 gli studenti che con la partecipazione di 4.120 scuole e 72 facoltà sono complessivamente sono stati raggiunti dalle iniziative promosse nelle scuole e nelle università; 5.000 i giovani che hanno partecipato ai campi di volontariato sui beni confiscati, sono migliaia i cittadini che nei 3.000 incontri pubblici organizzati da Libera si sono uniti in un impegno collettivo per costruire una società etica e responsabile. Sono più di 7.000 i beni immobili confiscati e destinati per fini istituzionali e sociali dal 1996 e che comprendo anche le terre per un totale di 1.500 ettari di terreno che permetto a centinaia di persone di lavorare, contribuendo così alla crescita economica e sociale del paese; sono 59 le organizzazioni non governative internazionali di 32 Paesi che aderiscono ai network del FLARE – Freedom Legality And Rights in Europe, rete di impegno per i diritti e la legalità, nata sul modello di Libera.

La speranza, la cooperazione, la solidarietà, la responsabilità e l’impegno sono gli elementi portanti che caratterizzano Libera e che ne fanno una delle poche associazioni che negli anni hanno saputo sviluppare una vera e determinata presa di coscienza nei confronti del fenomeno mafioso, lottando con tutte le forze di fronte ad una dimensione così complessa, quale è la lotta alle mafie.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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