Cos’è un gruppo e come si vince insieme

 
 

“Gruppo di persone con compiti e funzioni comuni”, ecco la prima definizione che si trova per il termine squadra. In sostanza, persone che lottano per un obbiettivo in comune, persone che mettono da parte l’individualità per il bene di tutti.

Una parola che ha varie accezioni, sfumature e che comprende in sé tanti altri significati. Credo che un sinonimo di squadra possa essere Fortitudo Mozzecane. Il motivo? Un gruppo speciale di giovani ragazze che lottano per arrivare insieme, nessuna esclusa, ad un traguardo. Un team di giocatrici che scende sul rettangolo verde con undici elementi, ma che in realtà gioca sempre con più di venti componenti, perché tutte loro, ma proprio tutte, danno tutto ciò che hanno per la maglia e per le compagne.

La scorsa stagione queste ragazze avevano come obbiettivo quello di arrivare tra le prime tre classificate del loro girone, per poter accedere alla neo serie B nazionale composta da dodici squadre. Sembrava un’impresa dura, soprattutto dopo un inizio con pochi punti ottenuti. A poco a poco queste ragazze sono cresciute, sotto la guida tecnica di Simone Bragantini e del suo staff, sono migliorate costantemente e, in particolar modo, sono divenute sempre più unite. Guardando giocare le gialloblù si aveva il privilegio di ammirare uno spirito di gruppo fuori dal comune, perché ognuna di loro era disposta al sacrificio in campo per il bene della squadra e delle compagne. Man mano che l’impresa si andava realizzando si dava sempre più importanza al concetto di gruppo, perché solamente così sarebbe stato possibile arrivare all’obbiettivo. Quando una calciatrice non riusciva a dare quel quid in più ecco che arrivava il colpo vincente di una sua compagna; quando la situazione sembrava complicata c’era la risposta della rosa gialloblù.

Dopo l’approdo alla nuova competizione nazionale l’obbiettivo che si stava fissando era la salvezza. Se fosse arrivato qualcosa di meglio nessuno naturalmente avrebbe storto il naso, ma le incognite non erano poche e le avversarie erano, e sono, pericolose. Un campionato difficile, di livello alto, ma con il gruppo si può fare tutto, e ancora una volta queste ragazze lo stanno dimostrando. Poi sono arrivate le vittorie, e la Fortitudo è ora quarta in classifica, in piena corsa per giocarsi qualcosa di davvero importante. Capita inoltre, e non a caso, che queste ragazze siano la miglior squadra del panorama calcistico veronese, se si parla della posizione di ogni rosa, maschile e femminile, nel rispettivo campionato di livello nazionale. Non c’è bisogno di dire perché queste ragazze meritino infinitamente di più a livello di visibilità. Un gruppo unito, una squadra affiatata che sta portando in alto un piccolo comune come quello di Mozzecane con passione, talento e sacrificio.

La scorsa stagione Martina Gelmetti aveva descritto il calcio femminile come “meravigliosa trappola da cui è difficile uscire”. Non solo non bisognerebbe uscire da questo mondo ma, al contrario, bisognerebbe avere la voglia di entrarvi e di restarci, perché difficilmente si potrà vedere una squadra così: una squadra per cui ciò che ha maggior importanza è la squadra stessa, la voglia di migliorarsi sempre e il desiderio di provare a tagliare traguardi sulla carta difficilmente raggiungibili. Quando si conoscono le ragazze gialloblù e si ha la fortuna di vederle giocare e stare insieme a loro si arriva a capire che un traguardo che non sia alla loro altezza non esiste.

Indipendentemente da come finirà questa stagione e dai minuti giocati da ognuna di loro è bene sapere che, nonostante ci saranno varie difficoltà, queste ragazze dal grande cuore possono fare insieme qualsiasi cosa, perché lo hanno già dimostrato. Giulia, Olli, Francesca, Giulia, Groffi, Chiara, Cami, Ale, Desi, Rachi, Stefi, Zoe, Alexa, Lucia, Sara, Joyce, Mary, Gio, Silvia, Elisa, Marti, Sara, Martina, Alice e Romi non solo sono un gruppo di calciatrici, bensì una squadra, una delle migliori squadre del panorama veronese e oltre. Ci hanno insegnato cosa sia un gruppo di persone che marciano insieme verso un solo obbiettivo; ci dimostrano, ogni volta che sono insieme in campo, quali siano i valori positivi e sani dello sport di squadra. Ci hanno portato dentro questa “meravigliosa trappola”.

Riccardo Cannavaro
Foto: Graziano Zanetti Photographer
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