Confcommercio: gli esiti dell’assemblea sul tema del turismo 4.0

 
 

Il turismo 4.0, il turismo del futuro, è stato il tema cardine dell’assemblea pubblica 2017 di Confcommercio Verona, svoltasi lunedì sera in Fiera: ospite d’onore Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo.

Paolo Arena ha parlato delle sfide di un settore in crescita (i numeri parlano di 2 miliardi di viaggiatori entro i prossimi 15-20 anni, il territorio veronese lo scorso anno ha registrato una crescita delle presenze turistiche del 18,3% in città e del 7,3% sul lago di Garda), che rappresenta “il futuro non solo dell’economia ma della nostra società” e che “deve puntare sull’utilizzo delle nuove tecnologia e sulla sostenibilità”.

Un settore che ha bisogno di politiche definite, di una cabina di regia e deve però fare i conti “con un’illegalità diffusa e tollerata: sul mercato italiano si contano oggi oltre duecentomila alloggi che operano attraverso diversi portali che permettono di affacciarsi al mercato globale; il fisco Italiano e le istituzioni ne conoscono solo 33mila. A ciò – ha proseguito Arena – si aggiungono gli home restaurant e le decine di attività connesse al mondo del turismo, che hanno creato una economia ombra nemica dello sviluppo di un paese imprenditoriale e democratico. Servono regole uguali per tutti, perché il turismo sta diventando un far west mentre la pressione fiscale soffoca le imprese ‘regolari’”.

Nella tavola rotonda moderata da Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del Tg1, Tajani ha spaziato sui grandi temi che interessano oggi il Vecchio Continente. “Lotta al terrorismo, immigrazione e disoccupazione giovanile – ha detto – sono le tre grandi emergenze dell’Europa, le possiamo affrontare solo lavorando insieme, ma serve che la Ue abbia coraggio di prendere le decisioni. L’Europa è spesso criticata e bistrattata, ma attenzione: troppo spesso i politici per nascondere le loro colpe addossano responsabilità a Bruxelles, che non è la causa di tutti i mali. Gli italiani partecipano poco all’Europa, la Germania sì ed è per quello che comanda”; serve più Italia in Europa, anche a livello di corpi intermedi, Bruxelles è un’altra capitale. Dopo la Brexit, Italia e Spagna hanno il dovere di contare di più, anche per tutelare le 4 milioni di piccole imprese che non possono essere soffocate dall’austerity“.

E sul tema delle regole: “I campioni del digitale mondiale utilizzano la propria forza per non rispettarle. La multa comminata dalla Ue a Google è un segnale forte“. Capitolo pressione fiscale: Tajani ha auspicato “riforme a livello europeo, ma anche nazionale, nell’ottica dell’armonizzazione“. E sulla globalizzazione: “Va cavalcata mostrando i muscoli quando serve proteggere le nostre imprese e le nostre eccellenze dalla concorrenza sleale“.

 
 

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