Ballet Genève al Teatro Romano: si chiude con fascino la stagione artistica

 
 

Terminata la rassegna “Lost in Shakespeare“, che ha proposto dall’8 al 15 agosto nove capolavori cinematografici ispirati a opere del Bardo, il 68° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese si chiude con la danza. In programma, al Teatro Romano il 19 e 20 agosto alle ore 21.00, “Romeo e Giulietta” di Joëlle Bouvier, su musica di Prokofiev, proposto dal Ballet du Grand Théâtre di Genève, una delle compagnie più accreditate della scena europea.

Fin dagli inizi del Novecento, il Grand Théâtre de Genève è stato uno dei teatri più rinomati d’Europa: in quei primi anni del secolo ospitò i più grandi danzatori del momento, da Isadora Duncan a Vaslav Nijinskij, che si esibì insieme ai Ballets Russes di Diaghilev.

Nel 1962, in occasione della sua riapertura dopo il violento incendio del 1951, ha creato una sua compagnia di balletto stabile; fin dalla sua fondazione, la compagnia ha avuto come obiettivo l’esplorazione della pluralità stilistica della danza del XX secolo, peculiarità che l’ha portata a collaborare con artisti del calibro di George Balanchine (anche consigliere artistico dal 1970 al 1978), Michail Baryšnikov, Rudolf Nureyev, Jiří Kylián, Ohad Naharin, William Forsythe e Lucinda Childs.

Attualmente il Ballet du Grand Théâtre di Genève è diretto da Philippe Cohen ed è composto da ventidue danzatori di diverse nazionalità che, partendo da una solida formazione classica, si dedicano a un repertorio composito che spazia dal neoclassico al contemporaneo. Ma la loro attività non si limita al palcoscenico: durante l’anno, infatti, oltre a essere impegnata in nuove creazioni e a partecipare a tournée internazionali, la compagnia propone progetti per le scuole e laboratori di coreografia.

Grande rappresentante della “nouvelle danse” francese, Joëlle Bouvier reinterpreta questo classico del Novecento sospeso tra astrazione e narrazione attraverso una rilettura, in chiave contemporanea, di grande fascino. La partitura musicale è incentrata sulle tre suite per orchestra estratte dal balletto dallo stesso Prokofiev.

«Ho scelto – spiega la coreografa – di non collocare la mia storia in un’epoca precisa restando atemporale per le scene e i costumi, poiché questa storia ha luogo, ha avuto luogo ed avrà luogo ancora e ovunque. Non ho neppure voluto seguire l’argomento della tragedia shakespeariana nei minimi dettagli, piuttosto concentrare la storia degli amanti di Verona sul canovaccio essenziale e sui momenti fondamentali».

Il titolo è indibbiamente tra i più amati e frequentati grazie alla sua tematica universale – l’unione di amore e morte – che il linguaggio corporeo e gestuale della danza riesce a trasmettere in tutta la sua potenza. Prima di Joëlle Bouvier sono state pochissime le coreografe attratte dal tema e dalla musica di Prokofiev: la più nota è Birgit Cullberg, autrice di una versione molto “concentrata” andata in scena al Teatro Romano nel 1984. Anche Bouvier punta all’essenziale. Da sempre fautrice di una danza molto emozionale, tesa a rivelare i più reconditi movimenti dell’anima, la coreografa ha scelto di andare direttamente ai nodi del dramma – l’amore che è più forte della morte – puntando a mettere a fuoco soprattutto i legami e le dinamiche interiori dei cinque personaggi chiave della storia eletti a simboli di passioni assolute. In uno spazio atemporale, Romeo e Giulietta elevano così la passione d’amore a pura universalità.

Gli interpreti principali sono Sara Shigenari (Giulietta), Nahuel Vega (Romeo), Nathanaël Marie (Tebaldo) e Geoffrey Van Dyck (Mercuzio). Scene di Rémi Nicolas e Jacqueline Bosson, luci di Rémi Nicolas, costumi di Philippe Combeau.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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