Aeroporto Catullo – Riflessioni domenicali

 
 

Informazioni andata e ritorno, chi è Freddy Krueger?

Balotta, Businarolo, Arena e Riello
Tutto e il suo contrario…

Queste ultime settimane sono state piene di novità, e da un punto di vista tecnico-giuridico molto significative per la determinazione del futuro della Catullo SpA.
Andiamo a ripercorrere quello che è successo e i risvolti legali sulla questione SAVE-Catullo.

L’On.le Businarolo fa partire il primo “siluro” e prende (giustamente) posizione sull’ipotesi di un aumento di capitale proposto dalla Catullo S.p.A., che avrebbe avuto la sola finalità di far salire SAVE in maggioranza assoluta nella società di gestione.
La risposta della Pravda e della Nuova Germania non si fanno attendere e i nostri soci (eroici) la buttano sul “teatrino della politica”, quasi a voler squalificare l’iniziativa della Businarolo. Ma tutti sapevano che all’O.d.G. dell’assemblea Aerogest c’era al punto 3 la
proposta di un aumento di capitale, magari camuffato per sostenere il “faraonico” progetto Romeo.
Capiamo meglio questo passaggio, la Aerogest srl andava liquidata già da tempo e il nostro Sindaco, che talvolta non si fa notare per determinazione e perspicacia, sta prendendo i suoi tempi biblici.
Era previsto al punto 1 dell’O.d.G. dell’assemblea, ma liquidare la Aerogest significa far saltare i patti parasociali che sono in scadenza il prossimo aprile 2019.
E i nostri soci Catullo non lo farebbero mai questo torto all’amico Marchi, quindi si propone come artifizio legale (idea grossolana e da prima repubblica) l’aumento di capitale, sapendo di non poter partecipare, e quindi SAVE la farebbe da mattatore e, quasi certamente sottoscriverebbe per quasi tutto l’importo proposto di 20 milioni.
Salirebbe all’80% ed il gioco è fatto! Patti parasociali rispettati, e tutti amici.
Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, e per nostra fortuna ci sono le Businarolo ed i Balotta che intervengo per far chiarezza.
I soci pubblici nell’ambito della legge Madia devono si uscire dalle partecipate come nel caso della Catullo, ma vendendo la propria partecipazione attraverso una gara come previsto dalla legge.

A scuola avremmo detto “Tana libera tutti” e palla al centro, ma che vergogna assistere a questi giochetti, o teatrini. Fa ancora più rabbia e soprattutto delusione che anche il nostro Sindaco ci caschi dentro anche lui con tutte le scarpe, magari sedotto sulla via di Riello.
Ma la situazione si arricchisce di un nuovo capitolo, Dario Balotta, Presidente dell’Osservatorio e Liberalizzazioni delle Infrastrutture e Trasporti (ONLIT), autore dell’iniziale esposto all’ANAC, Antitrust e Corte dei Conti, sul tema aumento di capitale ha scritto al Presidente del Collegio Sindacale della Catullo S.p.A., Dr. Cervellini, mettendo in copia il Ministro Toninelli, la Corte dei Conti e gli altri Sindaci del Collegio. Il Balotta ricorda al Dr. Cervellini che “in qualità di garante dell’interesse pubblico cui è delegato, le risultanze delle deliberazioni di ANAC, Antitrust e la Corte dei Conti che ha appena deliberato lo scorso 12 Ottobre, viene ribadita la non conformità dell’operazione d’ingresso della SAVE nella compagine societaria della Catullo”, e noi aggiungiamo ben fatto Dr. Balotta e meno male che possiamo contare su queste istituzioni.
La situazione si fa ancora più complessa quando il Consigliere Bertucco fa una richiesta di Interrogazione al Consiglio Comunale nella quale chiede esplicitamente “perché non è stata chiusa la Società Aerogest violando l’articolo 24 del Testo Unico in materia di Società a Partecipazione Pubblica (TUSP)?”

Ricordiamo che con Deliberazione del Consiglio Comunale di Verona n.53 del 27 Settembre 2017 si è deciso nel deliberato di: “Autorizzare conseguentemente, per le motivazioni dettagliate nel predetto allegato, lo scioglimento e messa in liquidazione della Società Aerogest S.r.l., definendo, in accordo con gli altri soci pubblici, le modalità per la successiva gestione della procedura, tenuto conto che l’unico asset patrimoniale che sarà oggetto di liquidazione è costituito dalle azioni della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A.”

Situazione che si fa complicata ora da spiegare per il Sindaco e gli altri soci pubblici della Catullo.
Chiediamo al Sindaco: perché non è stata liquidata la partecipazione nei tempi previsti? Qui si tratta di una fatto strano, un politico importante del passato diceva “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Non capiamo che gioco stia facendo il nostro Sindaco sul tema aeroporto e se anche lui voglia, insieme a Riello, tirare la volata alla SAVE di Marchi, o come ha fatto trapelare ritenga di tenersi stretta la quota del Comune.
Si esprimesse chiaramente sarebbe oro per le orecchie dei cittadini e degli aeroportuali.
Le prossime settimane ci faranno capire molte cose.
Come si vede è sicuramente un “teatrino”, ma che sicuramente qualcuno reciterà su altri palcoscenici.
A conclusione di questa storia manca la Procura, che speriamo stia osservando tutto e speriamo che si muova presto. Ormai tutte le carte sono scese e si tratta di passare all’incasso.
Comunque, una situazione molto complicata e sicuramente ha cambiato i piani di SAVE che ha evitato la presentazione con fuochi d’artificio del progetto Romeo, e sicuramente sta facendo le valige. Non avrebbe nessun interesse a rimanere socio di minoranza di una compagine societaria a maggioranza pubblica.
Noi siamo fiduciosi di essere al capitolo finale del film horror che ormai dura da 4 anni.

Ora attenti a non addormentarvi… non si sa mai chi possa comparire nei sogni.

 
 

1 COMMENTO

  1. Se SAVE sta facendo le valigie mi offro volontario per accompagnarla dove vuole, quando vuole e come vuole.
    Partendo da Venezia, però….

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