Aeroporto Catullo – Oracolo o ventriloquo?

 
 

Arena, Riello e il salvagente Tosi

Leggiamo le dichiarazioni dell’ex Sindaco Tosi sui quotidiani locali “il Catullo cresce grazie a SAVE, adesso liberiamoci della zavorra Brescia”.

Incredibile sentire certe affermazioni, visto anche il ruolo che l’ex Sindaco ha avuto nello sporco affare SAVE – Catullo. Il Tosi nostrano ci anticipa che Aerogest sta chiudendo un nuovo accordo con la SAVE (per altro non smentito dall’assessore alle partecipate) e noi ci chiediamo come sia possibile?

Sarà sicuramente per gli straordinari risultati ottenuti con la gestione della Catullo da parte di SAVE di questi ultimi 5 anni, per non parlare dei milioni di euro investiti per rilanciare i due scali del Garda. Ma no, niente di tutto questo, ci troviamo di fronte all’ennesimo inciucio scaligero dove l’interesse pubblico è andato (scusate il termine) a farsi fottere (anche a Roma), e quello consociativo l’ha avuta vinta.

Dire che la Catullo cresce grazie a SAVE è come affermare che il sole sorge ogni mattina su Verona grazie ai buoni rapporti del Sindaco di Verona con il Padreterno…. queste analisi le abbiamo fatte e rifatte scritte in tutte le lingue, e chi vuole capire, capirà. Lo scalo di Verona è fanalino di coda come volumi di traffico, è senz’altro lo scalo più brutto ed inadeguato del Nord Italia e i risultati di crescita positivi (poi fino ad un certo punto…) altro non sono che traffico che lo scalo sta recuperando.

Oggi lo scalo Veronese dovrebbe avere almeno 5 milioni di passeggeri e 40 mila tonnellate di merce vista la sua ubicazione, con il Quadrante Europa a un tiro di schioppo, ma purtroppo ha solamente 3.5 milioni di passeggeri ed appena 4 mila tonnellate di merce. Possibile?

Si è proprio così e le cose diventano imbarazzanti quando tocchiamo la situazione dello scalo di Montichiari, che Tosi definisce “zavorra”, ma che è, anche in questo caso, ubicato in una delle aree più ricche e dinamiche d’Europa.

Tosi invece di definire lo scalo di Brescia zavorra, dica piuttosto che la SAVE del suo amico Marchi non è stata capace di gestirlo e rilanciarlo. Come noto a tutti, lo scalo di Brescia ha fatto segnare un -37% come traffico passeggeri con appena 8 mila “zombi” arrivati per caso e -31% come merci con il minimo storico di 23 mila tonnellate. Noi ci chiediamo come sia possibile che il partner industriale SAVE, scelto proprio per rilanciare Montichiari, faccia registrare risultati così inqualificabili dopo 5 anni di gestione?

Caro Consigliere Tosi le ricordiamo che alle casse pubbliche lo scalo è costato 76 milioni di euro per realizzarlo e più di 100 di perdite, e se fosse gestito da altri farebbe chiudere Verona nel giro di pochi anni. Attenzione, quindi, a parlare di zavorra senza capire quello che si dice. Il problema sarebbe risolto se si fosse andati in gara, ma al Sig. Arena, alias Presidente della Catullo S.p.A., con gli amici (compreso lo stesso Tosi), ha deciso di regalarlo alla SAVE dell’amico Marchi, con i buoni uffici di Confindustria.

Comunque sia, rimane il fatto che l’ex Sindaco Tosi è stato protagonista di una delle pagine più brutte, controverse ed illegali della storia Veronese. Non lo diciamo noi ma lo dice Cantone (ANAC), Pitruzzella (AGCM) e la Corte dei Conti Veneta, per non scendere nel particolare delle gestioni delle partecipate e degli appalti del suo vice sindaco.

Ma questo non ha frenato il tarlo del consociativismo Veronese e si va avanti con le dichiarazioni di Tosi che esprime il pensiero di Riello ed Arena (e naturalmente Marchi) di sottoscrivere nuovi patti con SAVE molto più soft, disfarsi di Montichiari generando qualche milioncino e poi investire nella Catullo sul progettino Romeo per uccidere definitivamente lo scalo.

Dobbiamo complimentarci con tutta la platea politica e istituzionale della nostra Verona consociativa, in particolare i Presidenti Riello ed Arena per il lavoro svolto per distruggere la Catullo S.p.A., Confindustria Verona per aver avallato il lavoro sapientemente messo in atto da duo Riello-Arena, con la politica Veronese che con i vari Dal Moro, Bertacco e Businarolo ha sempre abbaiato molto, ma morso mai.

Agli altri 15 parlamentari, e ai consiglieri regionali e provinciali che non hanno alzato un dito per difendere l’asset più importante della città, un grazie di cuore per tutto il non fatto.

Vorremmo dare un riconoscimento particolare alla Procura di Verona, grande assente in tutta questa vicenda. Se la città di Verona è così consociativa lo dobbiamo ad una Procura da sempre assente!

Andate e leggervi le inchieste e le conseguenti condanne per le indagini delle Procure di Trapani e Ancona nei confronti delle società di gestione dei due aeroporti, magari può servire per prendere spunto. (Ve li age-voliamo noi: https://www.lastampa.it/2019/01/22/italia/doppia-inchiesta-sullaeroporto-di-trapani-indagati-AQR6HXdfdDfl2zWgXLwIWM/pagina.html e https://www.cronacheancona.it/2018/09/25/incapacita-gestionale-e-mancato-controllo-le-cause-dei-debiti-di-aerdorica-per-la-commissione-dinchiesta/125607/, e ancora https://www.cronacheancona.it/2018/04/06/aerdorica-lex-presidente-belluzzi-indagato-per-peculato-e-turbativa-dasta/94296/)

Da ultimo suoniamo la sveglia a chi governa ora la Città e la Provincia, il celodurismo non serve se poi lo si piglia in quel posto, e nascondersi è da codardi.

Ora, come ci hanno promesso, chiuderanno i rubinetti delle pubblicità delle partecipate.

Si scambiano i ruoli ma la voce è sempre la stessa, e la “zavorra” sono i loquaci interpreti.

 
 

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