Aeroporto Catullo – L’intervista al Consigliere Comunale di Montichiari Marco Togni

 
 

Consigliere ci racconti il vivere con accanto un aeroporto fantasma che non c’è ….

Abito a meno di un chilometro, a nord, in linea d’aria dall’aeroporto quindi non direttamente sotto la linea di decollo-atterraggio. Gli unici aerei che vedo e che sento in cielo sono quelli dei turboelica postali che effettuano solo voli notturni. Ogni tanto poi capita di vedere un aereo che sorvola in tondo Montichiari con prove di atterraggio e decollo, qui in modo divertito si dice “sta facendo scuola guida”.  E quale posto migliore una pista e un cielo sgomberi da traffico. Già, purtroppo.

Grandi promesse di sviluppo e lancio o rilancio non sappiamo quello che più si addice, ma 18 anni senza ancora che l’aeroporto funzioni è una cosa strana non trova?

Direi più che altro le stesse identiche promesse dal 1998 ad oggi, perché di anni ne sono passati ormai 20 da quando l’allora Ministro Burlando firmò il protocollo d’intesa tra Catullo, Camera di Commercio di Brescia e Provincia di Brescia. Venti miliardi delle vecchie lire a carico della Catullo e gli altri venti a carico dei bresciani.
In quei pochi mesi di ristrutturazione dell’aeroporto veronese qui a Montichiari transitarono ben 300.000 passeggeri  su un totale di 5000 voli. Poi il nulla.

Continue promesse di rilancio da interlocutori che si sono verificati inaffidabili e tanti soldi buttati.

Dopo quasi quindici anni di discussioni sulla concessione, nel 2013, a meno di un mese e mezzo dalle elezioni politiche i ministri Passera e Grilli, del governo Monti, letteralmente regalano la concessione alla Catullo senza passare da una gara ad evidenza internazionale e da allora tutto si è infangato ancora di più.

Vede, io più volte ho paragonato Montichiari ad una bella donna che tutti desiderano ma che nessuno è infondo disposto a sposare. Bergamo non vuole che sia Verona a gestirlo perché teme possa sottrargli fette di mercato, e stessa cosa teme Verona che non vuole sia Bergamo a gestire.

Il risultato è che nessuno lo vuole veramente. L’importante che non lo abbia l’altro e allora hanno trovato un tacito accordo di non belligeranza. Entrambi lo tengono lì, fermo, inerme, e i loro interessi sono tutelati.

Ci parli di SAVE, condivide il nostro pensiero che non era assolutamente il partner giusto, e proprio qui a Montichiari ha evidenziato tutti i limiti tecnici e di fondi disponibili per lo sviluppo?

A marzo 2016 si è tenuto un incontro pubblico a Montichiari dove era presente Marchi il quale ha detto che senza infrastrutture Tav, autostrade, tangenziali, non si può pensare ad un rilancio di Montichiari.

Ha inoltre illustrato quali erano i piani futuri di Save, un serbatoio per i rifornimenti dei 747, forse un paio di voli settimanali con Rayanair per destinazioni turistiche italiane nel solo periodo estivo e qualche contatto non meglio definito con un courier. Praticamente il nulla, nessun business plan, nessun piano di investimenti,  meno delle promesse dei 15 anni precedenti. Una delusione unica.

Noi abbiamo fortemente parlato di una opportunità mancata il non essere andati in gara per la scelta del partner industriale, è d’accordo con noi?

Io sono consigliere comunale dal 1999, praticamente da quando l’aeroporto è stato aperto, per 15 anni sono stato in maggioranza e dal 2014 siedo in opposizione. Dopo la concessione data nel 2013 in questi ultimi anni ho ribadito in tutte le salse che la politica bresciana deve muoversi unita nei confronti del governo di turno per far togliere la concessione a SAVE e procedere successivamente ad una gara pubblica internazionale. E’ l’unico modo per trovare un partner serio che abbia effettivamente voglia e capitali da investire. Ne andrebbe della crescita dell’intera provincia di Brescia, dell’occupazione e dello sviluppo.

Quindi si, assolutamente d’accordo con voi.

Nel nostro dibattito abbiamo scritto molto sul tema Montichiari, e la vergogna di vederlo così abbandonato, in particolare ci hanno raccontato del fondo Cinese che è pronto a sviluppare un progetto importante di livello internazionale che chiuderebbe il GAP con gli altri paesi europei in materia di infrastrutture aeroportuali.

Abbiamo anche verificato che il Ministero lo ha inserito tra i progetti strategici a cui dare priorità: contento?

Si, sono al corrente di entrambe le cose, sia del fondo cinese che del lavoro fatto dal Ministro Calenda, e mi congratulo con lui anche se non è del mio partito. Mi auguro che sia finalmente la chiave di volta per Montichiari ma ripeto, il primo passo necessario è togliere la concessione a SAVE.

Lei è un politico sponda Lega, anche il suo partito ha fatto il suo per non far partire Brescia Montichiari salvaguardando lo sviluppo di Malpensa, adesso con il progetto del fondo Cinese cambia qualcosa nella vostra visione su Brescia?

In politica, come nella vita, sono uno molto schietto e diretto e con le idee chiare. Sono della Lega ma non sono né milanese, né varesino, sono bresciano e nel ruolo istituzionale che ricopro ho ricevuto il mandato dai miei concittadini per fare l’interesse di Montichiari. Un anno fa ho chiesto un incontro specifico a Maroni sul tema aeroporto e centro di accoglienza. Sono andato a trovarlo nel suo ufficio in Regione Lombardia con il nostro Consigliere Regionale Fabio Rolfi e dal sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi che è stato nel CDA del D’annunzio, due miei grandi amici. Maroni ci ha rassicurati, la Regione deve sostenere tutti i suoi aeroporti, e ognuno, sviluppate le proprie peculiarità, troverà poi la sua collocazione di mercato.

Dai dati di C.d.P. risulta che l’Italia del Nord ha un deficit di capacità aeroportuale che avrà delle ripercussioni sullo sviluppo e crescita di tutto il sistema paese Italia. Il fondo Cinese parte proprio da questa circostanza e pianifica di realizzare un aeroporto Hub per 100 milioni di passeggeri, la Lega darà il suo assenso e supporto a questo progetto visto che non c’è più Maroni in Regione?

La Lega da sempre è un partito territoriale in grado di carpire le esigenze del territorio e di farsene portavoce. Durante questo mese di campagna elettorale incontrerò Fontana, che sono sicuro vincerà le elezioni, e la proposta che da monteclarense gli farò è quella di far entrare Montichiari nel piano degli aeroporti lombardi. Sarebbe un forte segnale di discontinuità all’indirizzo dei veneti. Come le ho detto non sono e non sarò solo in questa battaglia, tutta la Lega bresciana vuole che il D’Annunzio sia l’aeroporto del nostro territorio e dato  che Malpensa e Bergamo sono già al punto di saturazione senza possibilità ulteriori di sviluppo, ora tocca a noi perché, come dice lei, a rimetterci sarebbe altrimenti non solo tutto il sistema aeroportuale del Nord, ma anche la competitività delle nostre aziende.

Lei ne ha visti di tutti i colori, ma c’è stato qualcuno della Catullo che ha fatto o tentato di fare qualcosa di positivo per l’aeroporto negli anni passati ?

Mi perdoni la battuta ma, di concreto, con i miei occhi, non ho mai visto nulla, in compenso ho sentito solo fiumi di parole. Gli unici due progetti veramente interessanti sono stati quelli proposti dall’ex direttore Bassetti sulla base del quale, Regione Lombardia nel 2012 ha poi approvato lo strumento urbanistico Piano d’Aera dell’Aeroporto di Montichiari, il così detto PTRAM e che a tutt’oggi è ancora in vigore. Ha vincolato aree dei comuni di Montichiari, Castenedolo e Ghedi per lo sviluppo dell’aeroporto ed è diventato uno strumento urbanistico regionale recepito poi dai PGT dei comuni citati.

Bassetti era riuscito a portare DHL a Montichiari e quasi finalizzato l’accordo per lo spostamento della base da Bergamo a Montichiari, poi saltato inspiegabilmente con l’arrivo di SAVE. Era riuscito a dare comunque una visione di medio lungo periodo, peccato sia andato via, mancava solo l’investitore giusto da scegliere con la gara pubblica.

C’è stato poi Caprotti, il patron di Esselunga che ha lavorato molto sull’aeroporto con quella che definisco più un’idea che un vero progetto tanto era futuristico. Ma lui era un sognatore, ad averne di persone come lui ma purtroppo nel 2016 ci ha lasciati “prematuramente” all’età di 91 anni, avesse avuto ancora un pò di tempo forse sarebbe riuscito a smuovere qualcosa.

Lei sa bene che sotto la direzione del DG Bassetti la caserma Serini doveva diventare il posto dove sviluppare la stazione TAV, era già stato stabilito il nuovo tracciato. Poi cosa è successo?

Sulla Caserma Serini ci sarebbe da aprire una puntata a parte, ho un dossier di documenti ufficiali.

Davanti alla Caserma Serini fino ad un anno fa sarebbe dovuta passare la TAV con annessa stazione il cui tracciato era stato studiato da Bassetti, dalla Provincia di Brescia e dalla nostra passata amministrazione.

La Serini sarebbe divenuta il nuovo terminal dell’aeroporto e la struttura era pure stata opzionata al ministero da parte dell’aeroporto. Un progetto magnifico, la gente sarebbe scesa dalla TAV per entrare direttamente in aeroporto.

Nel 2015 però Save di fatto ha dato il nulla osta a ENAC e quindi al governo per realizzare nella caserma un centro di accoglienza migranti adducendo che la struttura non rientrava più nei loro programmi di sviluppo e affossando il progetto di Bassetti.

I lavori sono iniziati nel 2016 in contrasto al PTRAM che indica la Serini come “sedime aeroportuale”. Abbiamo denunciato tale situazione a tutti gli enti più volte che stanno procedendo in contrasto ad uno strumento urbanistico regionale.

Il sindaco di Brescia infine ha poi chiesto al CIPE che la TAV proveniente da Milano passasse in città e il sindaco di Montichiari si è accodato con il benestare del ministro Delrio, tutti e tre facenti capo allo stesso partito. Addio quindi anche a questa opportunità per rilanciare l’aeroporto che fa solo gioco a Save e Marchi che aveva chiesto infrastrutture per lo sviluppo.

Purtroppo a Brescia ci sono amministratori politicamente miopi che riescono a vedere il futuro limitatamente al giorno successivo e non oltre l’orticello di casa propria.

Per concludere lei vede un futuro per Brescia Montichiari sotto la regia dei Veronesi ?

Il futuro lo voglio vedere roseo e dato che non sono né masochista, né sadico, dico che dei veronesi ne abbiamo avuto abbastanza. L’aeroporto deve essere affidato ad un nuovo operatore. Nel CDA però deve esserci la rappresentatività territoriale bresciana.

Ringraziamo il Consigliere Marco Togni.

 

 

 
 

2 COMMENTI

  1. Posizione sacrosanta, magari ricca di utopia ma è così che i sogni si realizzano.
    Resta in piedi quanto detto ieri e cioè che tutti i sogni rischiano di infrangersi addosso ai campanili di Milano, Venezia,Bergamo e Bologna, più che per Verona. Saranno loro a rimetterci di più con i progetti cinesi. Per questo si forma e resta la palude, sia attorno a Montichiari che a Verona, messa ancora meglio in quanto a infrastrutture (A22, A4, Brennero, Quadrante Europa ecc.) di Montichiari.

  2. Vediamo tutti i giorni quanto ci fa bene l’economia cinese… L’aeroporto di Montichiari va chiuso, sta già deturpando la qualità della nostra vita, per chi ancora ce l’ha…

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