Aeroporto Catullo – La confusione al potere

 
 

Ma il Comune ha capito quello che sta succedendo alla Catullo?

Leggiamo questa mattina sul Corriere del Vento un articolo che sintetizza, in termini pratici, la totale incapacità del Comune a gestire quello che sta succedendo nella Catullo SpA.

Andiamo per ordine. Il titolo del pezzo è “Nuovo casello e raccordo ferroviario essenziali per il Catullo”, ci pare tutto un non senso; il collega del Corriere del Vento si guarda bene dallo spiegaci come possa essere essenziale un collegamento ferroviario con l’aeroporto che dista appena 8 km dal centro città, e che sta subendo un ridimensionamento senza precedenti in Italia.

L’articolo sottolinea che “Nel 2000, (quasi 20 anni fa -ndr) la Regione Veneto, aveva redatto il progetto definitivo del Sistema Metropolitano di Superficie per l’area Verona- Villafranca”, ma dimentica di dire che tale progetto è stato cassato per una questione di costi di realizzazione (100 milioni di euro) e soprattutto per i costi di gestione di una linea che trasporterebbe un volume di passeggeri che non giustifica l’opera stessa.
Avevamo già ampiamente trattato l’argomento del collegamento ferroviario, e suggerito la soluzione collegamento “People Mover”, come ha già fatto lo scalo di Bologna che inaugurerà a marzo ’19, e che collegherà in soli 7 minuti la Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale Alta Velocità all’aeroporto. Questo nuovo collegamento consentirà all’aeroporto di Bologna di estendere ulteriormente il proprio bacino di riferimento nelle regioni limitrofe da Firenze a Verona. In particolare da Firenze SMN è possibile raggiungere con frequenze elevatissime Bologna in circa 35 minuti e da qui il Marconi in 7 minuti. La stessa soluzione è stata attuata anche a Pisa con quasi il doppio dei passeggeri di Verona e che aveva già un collegamento ferroviario che è stato dismesso per una questione di costi di gestione.

Possibile che i tecnici del Comune non abbiamo capito che solamente con la tecnologia del “people mover” sarà possibile dare attuazione di un collegamento con l’aeroporto, risparmiando quattrini e suolo? Il costo di un Sistema People Mover Aeroporto – Porta Nuova sarebbe di un decimo rispetto alla soluzione tradizionale della ferrovia classica. Inoltre il people mover avrebbe costi di gestione irrisori e potrebbe essere realizzato in tempi brevissimi con un impatto molto ridotto in termini di occupazione del suolo.
Ci pare chiaro come il Comune non abbia capito molto di quello che sta succedendo alla Catullo SpA, il Piano di Sviluppo indica chiaramente un ridimensionamento strutturale importante dello scalo di Verona. Il Piano indica numeri di crescita imbarazzanti con i movimenti aeromobili che sono stati dimezzati, contingentando il traffico a 5 milioni di passeggeri quando il bacino d’utenza ne potrebbe gestire almeno 8 nel medio/lungo termine.
Possibile che il Comune non abbia nessuna osservazione da fare in proposito, oltre a quella del collegamento ferroviario impossibile da realizzare?
Stiamo assistendo ad un ridimensionamento senza precedenti con un impatto economico- occupazionale che si farà sentire sulla crescita e sullo sviluppo del territorio nel medio termine, eppure nessun rilievo da parte del Comune (intesto per maggioranza e opposizioni), tutto bene allora?
Siamo increduli, vorremo capire cosa dice il Presidentissimo Arena che invece di dedicare tempo ad incontrare il “controllore” Dall’Oca, come ci riferiscono fonti molto vicine alla società di gestione, si dovrebbe dare da fare per proporre le giuste osservazioni ad piano di sviluppo che avrà conseguenze catastrofiche.

In merito al casello autostradale non è certo un’esigenza del solo aeroporto, ma più in generale per tutta l’area che incredibilmente non ha un accesso diretto dalla A22. Basti pensare al Quadrante Europa ed altre attività industriali che beneficerebbero dalla nuova ubicazione del casello, visto che quello di Verona Nord ha due imbuti che s’intasano con l’intensificarsi del traffico.

Siamo sconfortati a leggere le osservazioni del Comune al Piano di Sviluppo della Catullo, come le dichiarazioni dell’On.le D’Arienzo che conferma sempre di più di non capire molto delle esigenze dello scalo di Verona (quello aeroportuale, onorevole).
Il Comune e la Politica Veronese, in pratica, stanno accettando il ridimensionamento dello scalo. La stampa locale che non fa da contrappeso ad una situazione che meriterebbe ben altra stampa.
Non ci rimane altro che sperare che il Ministro Toninelli si esprima e, soprattutto, la Procura si muova.

Mettiamo ordine.

 
 

1 COMMENTO

  1. Se avessimo dei “comandanti” illuminati e competenti avremmo da tempo un progetto di “people mover” che collega la stazione Porta Nuova alla Fiera, Adigeo, poi al futuro parcheggio della Genovesa e infine all’Aeroporto, in tutto circa dieci chilometri, il doppio della nuova struttura di Bologna. Tutti ne avrebbero beneficio!
    Che senso ha, invece, una ferrovia dove, attualmente, transita un treno all’ora e per la quale è necessario deviare i binari e creare un vero macello?
    Gente che non vede al di là del proprio naso (corto).

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