Aeroporto Catullo – Il Presidente

 
 

Silenzio

Illustre Presidente Arena, Lei gestisce l’aeroporto Catullo che tanto sta a cuore ai Veronesi, e non solo.

Ha una responsabilità molto alta, poiché l’aeroporto Catullo è la porta nel mondo della nostra città e del suo vasto territorio.

Il Garda, i Lessini, le montagne del Trentino, la pianura tra Mantova e Modena, guardano al Catullo come porta per l’ingresso di turisti, di imprenditori, di coloro che vogliono scoprire le bellezze che ci circondano.

In questi ultimi quattro anni Lei si è votato alla politica suicida del meglio SAVE di qualsiasi altra opportunità, eppure il C.d.A. prima, e l’assemblea poi, l’avevano investita dell’incarico di trovare il partner migliore per il Catullo.

Nella Sua ricognizione aveva raccolto l’interesse di almeno sei potenziali investitori: il fondo F2i, SACBO (Aeroporto di Bergamo), ABEM (Brescia – Montichiari), la Corporation American Airport, il fondo Australiano AMP Capital e la famigerata SAVE.

Aveva, quindi, la possibilità di formare un bando di gara che permettesse la miglior scelta per i Soci del Catullo. E’ tutto scritto nero su bianco, e l’ha confermato Lei nel ricorso al TAR.

Nel medesimo ricorso viene data nota della scelta di SAVE, quale unica prospettiva, poiché era l’unica che si era detta disponibile allo sviluppo del piano industriale 2013/2022 approvato in assemblea, e che prevedeva un investimento di 50 milioni.

Le domandiamo: ma se questo sciagurato partner aveva confermato la propria volontà di intervenire per sviluppare quel piano industriale, che per altro era il motivo della delega a Suo nome per la ricerca del finanziatore o investitore, come mai non l’ha sviluppato?

Visto che quel piano era stato preparato per il rilancio del Catullo (e di Montichiari, con Ryanair disponibile a tornare ad operare da Brescia per chiudere il contenzioso, e il pre-accordo con DHL per lo sviluppo di una base per il sud Europa), come mai Lei ha permesso che SAVE lo stracciasse e ne presentasse uno che ad oggi (4 anni dopo) non ha visto la luce?

Come mai ha permesso che Le soffiassero da sotto la sedia, piazzando AD di promanazione SAVE istruiti a chiudere tutti i rubinetti?

Quale difesa del territorio ha messo in campo per permettere a tutte le attività, soprattutto quelle commerciali e recettizie che vivono del turismo, di veder crescere i propri introiti, con la crescita dell’aeroporto?

Lei è anche Presidente di Confcommercio, e anche in questa veste la responsabilità della difesa la chiamava a gran voce.

Che cos’ha SAVE che gli altri validi interlocutori, soprattutto quelli internazionali, si suppone non avessero?

Perché ha deciso di prostrarsi al Doge, tanto da spingerci al nomignolo attribuitole scherzosamente?

Da ultimo, come mai ha scelto per il ricorso al TAR proprio l’avvocato che sta facendo causa al Comune di Verona ed al Sindaco per la questione Arsenale?

Ai posteri l’ardua sentenza, al TAR quella sulla delibera dell’ANAC.

Ssshhh

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

1 COMMENTO

  1. …ma ci saranno dei “con-debitori”? Perché si è istituita una specie di “colletta” fatta di aeroporti da cannibalizzare per aiutarlo a ripianare i prestiti? Per chi i conseguenti benefici?
    Insomma, qui prodest? Domanda inevasa.

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