Aeroporto Catullo – I have a dream

 
 

Il pensiero Quantico

Ho fatto un sogno.

Ero al Catullo, mi guardavo intorno, dovevo incontrare il nuovo presidente nominato da poco dal nuovo C.d.A. che aveva deliberato l’azione di responsabilità nei confronti del precedente dimissionato nottetempo.

L’informativa era stata mandata anche al Ministero che aveva richiesto alla Procura l’apertura di un fascicolo anche a carico del Collegio Sindacale.

SAVE aveva venduto le proprie quote al Fondo Australiano ed era in corso la stesura del bando per la gara ad evidenza internazionale per lo sviluppo di Verona e Brescia.

Era tutto un brulicare di passeggeri, in arrivo e partenza, si respirava un’aria nuova di “resurrezione”.

Nel parcheggio dell’aerostazione iniziavano i primi cantieri per la realizzazione di un progetto che comprendeva nuovi uffici amministrativi, un hotel da 100 stanze, un piccolo centro commerciale e una risistemazione dei parcheggi.

Nonostante l’apertura dei cantieri c’erano le navette per il collegamento da e per la stazione di Dossobuono che viaggiavano sempre piene.

Era il periodo invernale e molti dei passeggeri erano diretti verso il trentino per la settimana bianca.

Ovunque pubblicità delle iniziative culturali di Verona, le mostre in città, la festa di San Valentino, foto del Garda con in bella vista la funivia di Malcesine. All’interno dell’aerostazione i banchi del Ceck-in avevano code diligenti per la consenga dei bagagli.

Mi veniva incontro il nuovo Direttore Generale che, con un pass apposito, mi introduceva nell’area degli imbarchi per mostrarmi la temporanea sistemazione della zona, con l’aumento dei posti a sedere e l’allargamento della zona extra Schengen.

Negli uffici della presidenza c’era un plastico che mostrava la futura realizzazione dell’aerostazione!

Un colpo al cuore! Sembrava avveniristica, con una radicale sistemazione di tutta l’area. C’era un’area enorme per le partenze, che comprendeva il vecchio hangar di manutenzione e parte degli arrivi attuali. L’area VIP era iper moderna, con corridoi con tappeti di velluto blu, vetrate che filtravano raggi solari e che proiettavano ovunque il logo dell’aeroporto. La multimedialità si sprecava.

Dal lato della pista c’erano i famosi finger ed erano parcheggiati sul piazzale gli airbus A380 perché la pista era stata prolungata, e quella di rullaggio allargata.

La parte militare dell’aeroporto era in dismissione e nella Margherita Nord era già presente l’area cargo nuova di zecca, mentre all’interno dell’area stavano terminando i lavori per il palatenda e i parcheggi.

Nell’area in dismissione iniziavano i lavori per la realizzazione della nuova Fiera di Verona.

Sul tabellone delle partenze c’erano Parigi, Francoforte, Berlino, Mosca, Monaco di Baviera, Dubai mi sembrava impossibile, ma ero lì.

Mi ero fermato a bere un caffè e a fare quattro chiacchiere con il titolare del bar che entusiasta mi raccontava che non si era mai vista così tanta “gente” all’aeroporto, e tutti i giorni!

Finalmente incontravo il presidente, brevi convenevoli, una rapida occhiata all’orologio e iniziavo con la prima domanda.

E’ suonata la sveglia, ma se ci concentriamo tutti insieme le cose accadono.

 
 

12 COMMENTI

  1. beh se hai sognato addirittura i 380 (se ne vedranno sempre meno in giro), almeno il terminal potevi farlo nella margherita centrale, dove lo spazio abbonda per un aeroporto da +10mln

  2. I sogni son desideri, è vero, ma alcuni sono irrealizzabili o quantomeno lontani dalla realtà.
    Tutti vorremmo un aeroporto con gli impianti di Heathrow e i voli del JFK, con un sedime vasto come Atlanta e l’organizzazione di Narita, ma….

    – E’ inutile parlare di navette sulla stazione di Dossobuono, quando con pochi minuti di differenza si arriva a Porta Nuova. Magari si può pensare di far passare la navetta davanti alla Fiera, all’Adigeo e, prossimamente, davanti al futuro parcheggio della Genovesa e nuovo Ikea, almeno avrebbe la possibilità di fare più passeggeri abbassando il costo del biglietto. Porta Nuova è servita da decine e decine di treni al giorno, Dossobuono da uno all’ora in ogni senso di marcia, e aumentare le frequenze sarebbe una follia in termini di costi e di impatto sulla frazione di Villafranca.

    – E’ inutile pensare ai 380 che, come dice giustamente l’esperto Ralf, andranno a scomparire. Verona, inoltre, non avrà mai voli di linea intercontinentali al di fuori di quelli operati da Neos e Blu Panorama, che sono un misto tra linea e charter. Verona ha bisogno del giusto mix tra rotte “punto a punto”, gestite sia da lowcost che da altre compagnie, e voli diretti agli hub europei come Parigi, Madrid, Amsterdam, Vienna, Londra Heathrow, Lisbona e Istanbul.

    – Il costo della ricostruzione a nuovo dell’aerostazione, utilizzando gli attuali spazi, è altissimo e non risolve i problemi dell’aeroporto, chiuso in un angolo e senza (quasi) possibilità di sviluppo per la mancanza di spazio sia nella parte landside che quella airside. Meglio pensare ad una aerostazione, nuova, moderna ed efficiente dall’altra parte della pista, in zona margherita Nord o, ancora meglio, centrale dove ci sarebbe abbondantemente spazio per ulteriori sviluppi. Avrebbe, inoltre, la pista di rullaggio dalla parte giusta, evitando così continui attraversamenti della pista.

    – La pista di Verona è già abbastanza lunga per gestire ogni tipo di decollo o atterraggio. I problemi riguardano invece le vie di rullaggio che, stoltamente, sono state da poco rifatte ma con dimensioni non compatibili con l’utilizzo da parte di aeromobili di categoria superiore ai B737 o A320. Inoltre il piazzale risulta inadeguato a gestire i picchi di traffico estivo e non è modificabile, se non marginalmente, per i motivi sopra indicati.

    Tornati con i piedi per terra, speriamo che SAVE se ne vada in fretta e arrivi qualcuno con la giusta competenza ed esperienza. E allora potremo iniziare a sognare, ma con sogni di quelli che si avverano.

  3. Bel sogno dott. Coratto! Tutti esperti di mobilità, vedo. Probabilmente il collegamento con Dossobuono non è per la città, ma per servire il Trentino, portando in giro i turisti… Per Verona, con tutte le fermate proposte si rischia di metterci di più che con il bus, a meno che non si rispolveri il peopel mover, allora sarebbe un discorso diverso. Gli aeromobili cambiano, non è un problema Suo se alcuni vengono abbandonati. Era solo un sogno…

  4. Simpatico il pezzo di Coratto, del tutto fuori luogo i commenti di Ralf e Ardu63. Verona è una città che non ha mai sognato, per questo è ridotta così …

    Comunque a dire il vero, il 380 lo continuano a produrre com’anche il 747-8 ed in un prossimo futuro li vedremo anche negli aeroporti di media dimensioni.

    In merito al discorso della mobilità pubblica da e per l’aeroporto, facciamo prima l’aeroporto è poi i collegamenti verrano di conseguenza. Oggi stiamo parlando di un aeroporto che ha subito violenza dalla SAVE, molto ridimensionato e fuori dai circuiti che contano. Il problema è tutto qui, poi se al Comune le uniche osservazioni al piano di sviluppo sono state quelle del casello e del collegamento ferroviario per rilanciare lo scalo di Verona : che Dio ci aiuti ….

    Bravo Filippo ad evidenziare come la stazione di Dossobuono serva per collegare il Trentino, soprattutto per la stagione invernale.

    Tutti urbanisti, pianificatori ed esperti aeroportuali a Verona, ma allora perché siamo ridotti così male ?

    Alvise

    • Caro Alvise, non capisco perché il mio intervento sia da considerarsi “fuori luogo”.

      Anch’io sogno un aeroporto efficiente, moderno, pieno di traffico come lo descrive Coratto, ma lo faccio con i piedi per terra e senza eccedere con i desideri. Le assicuro che i 380 e 747 non servono a Verona, ed in Italia gli unici aeroporti che si possono permettere servizi di linea gestiti da queste macchine sono solo due, Fiumicino e Malpensa. Lei ha ragione nel dire che sono aeromobili ancora in realizzazione, ma i nuovi ordini sono pari a zero (tranne la versione cargo del 747-8) e, finite le consegne di quelli in essere degli anni precedenti, purtroppo, queste formidabili e comodissime macchine (soprattutto il 380) usciranno di produzione. L’era dei quadrimotori è finita.
      Oggi le scelte delle compagnie aeree sono concentrate sui 777/787 in casa Boeing e 330/350 in casa Airbus, parlando di macchine con lunga autonomia. Neos già utilizza con successo il 787 da Verona, nonostante la formidabile SAVE abbia castrato le vie di rullaggio e messo un tappo, si spera provvisorio, al pieno utilizzo di tale aeromobile.

      Per quanto riguarda la ferrovia, beh, che senso ha utilizzare Dossobuono (tre binari, banchine corte, poco spazio per lo sviluppo, ecc…) quando l’Alta Velocità e i treni migliori per il Trentino passano da Porta Nuova con provenienza Bologna, Milano e Venezia? E sono d’accordo con lei che, prima di tutto, deve esserci il presupposto di un aeroporto degno di quel nome e che veleggia verso i 6 milioni di passeggeri e poi si potrà parlare di sviluppo delle connessioni.

      Guardi che siamo tutti dalla stessa parte. E possiamo esserlo anche se abbiamo idee diverse. E lungi da me essere un esperto di trasporti, ma qualche centinaio di aeroporti li ho visitati in lungo ed in largo….

  5. Siamo ridotti tanto male perché le decisioni a Verona vengono prese nelle segrete cantine dei consociati e questo è un danno alla democrazia. Noi del popolo contiamo nulla; ci piace esprimere i nostri pensieri o sogni che siano e c’è lo lasciano fare. Del resto questa è una provata tecnica: lasciar sfogare finché la rabbia non si stempera da sola. Intanto chi deve decidere lo fa, indipendentemente dagli umori del popolo. È già un miracolo se possiamo esprimerci attraverso Veronanews, unica porta aperta ed a cui non si può che essere grati. Sognare non costa nulla, scrivere nemmeno; conoscere costa tempo e impegno. Infatti dall’ultima assemblea di Aerogest non si sa più nulla: noi, il popolo, non siamo degni di sapere.

  6. Bellissima l’idea della Fiera in zona aeroporto… già, ma come dice giustamente Aldo, le cose non vengono decise con il buon senso, con il criterio “del buon padre di famiglia” e per la gente, no purtroppo in questa città le cose sono state troppo spesso decise nel e per l’interesse di pochi “portatori di interesse” a scapito del resto della città e dei cittadini.
    E’ stato ammesso pubblicamente dall’ex sindaco Zanotto e dal compianto assessore Uboldi: una ventina o più di anni fa ci furono giustamente delle valutazioni e dei tavoli di confronto in merito alla ragionevole esigenza di spostare la fiera fuori dalla città e dai quartieri di Verona Sud. L’opportunità, anzi l’esigenza era (ed è) evidentissima, ma, come abbiamo sopra ricordato, alla fine il criterio applicato per valutare “costi e benefici” non fu l’interesse generale della città, la vivibilità dei quartieri e la salute dei 65 mila abitanti che vivono a Verona Sud, e neppure forse l’interesse reale della fiera stessa, ma gli interessi di albergatori e ristoratori che, come spiegò l’allora assessore in un incontro pubblico alle Golosine, presente il sindaco Zanotto, fecero propendere la scelta di Camera di Commercio e Comune per la tutt’altro che lungimirante idea di lasciare la fiera dov’è alla faccia dei Veronesi che, ad ogni manifestazione fieristica di rilievo, vengono invitati, dal comandante protempore della polizia municipale, a non usare la propria auto e non passare per la zona… peccato che nel frattempo, una altrettanto assai lungimirante amministrazione comunale, abbia pianificato (e realizzato) proprio nella zona già sotto scacco con il solo traffico della fiera, anche nuovi centri commerciali e nuovi uffici. Complimenti!
    Partiamo quindi dal sogno per aprire gli occhi…

  7. Gentile Ardu63,
    Il pezzo di Coratto era la descrizione di un sogno e lasciamolo sognare …

    In merito ai velivoli in circolazione, beh il 380 e 747-8 si vedranno sempre di più e poi e mai dire mai. Il 747 era nato per i voli nazionali in America tra east e west coast e poi …

    Lanciato nel Febbraio del 1969 fu considerato un azzardo, un rischio, un investimento senza senso per un velivolo che poteva atterrare in pochissimi aeroporti. Sappiamo poi com’è finito : il 747 è stato prodotto in più di 1200 esemplari secondo solo al 737 e guarda caso atterra e decolla da aeroporti anche piccoli con le necessarie deroghi. Anche aeroporti come Verona, Brescia, Trieste, Bergamo Trapani ecc. … hanno visto atterrare la bestia ! Il 380 farà un percorso simile, essere assolutista non serve a niente ed i sogni sono sogni ….

    In merito alla stazione di Dossobuono, credo che lei non abbia proprio capito le esigenze del Trentino. Avere una stazioncina a 5’ dall’aeroporto in grado di portare alla stazione di Trento in 55’ i turisti rappresenta una opportunità unica ! Tutto il traffico charter neve l’inverno e quelli che piace la montagna in estate sarebbe una soluzione unica. Pensare di portare i passeggeri charter a Porta Nuova con attrezzature e fargli fare un percorso di guerra per prendere un treno poco adatto a chi ha con se attrezzature da sci è una follia.

    Dossobuono può diventare qualcosa d’importante con materiale ruotabile adatto a questo tipo di turismo vacanziero.

    Tutto qui, continuare a fare commenti dove vuole insegnare il business del trasporto aereo a tutti è veramente antipatico.

    Alvise

    • mi perdoni ma di certo non può farci lezioni lei né di turismo né di trasporto aereo.

      1- A380 e B748 a leggere di competenza ne ha 0: l’ultimo 747 passeggeri è stato consegnato nel 2017 a Korean Air, il mercato attuale non richiede l’impiego di quadrimotori per una questione di costi d’esercizio e per una propensione allo sviluppo di rotte extra Hub, inoltre gli ultimi modelli bimotori offrono un prodotto molto simile a costi minori (si veda il 777X in uscita a breve dalla fabbrica); A380 si vada a leggere cosa dice Airbus nel merito e se lei ha una soluzione da dar loro per fargli continuare la produzione. I primi esemplari sono già al prato ritirati da Singapore Airlines, AirFrance ha dichiarato di voler dimezzare la sua flotta. Ah dimenticavo il 380 è di categoria F a contrario del 747 che è E, con ciò il 380 non può atterrare in tutti gli aeroporti perchè richiede infrastrutture diverse.

      2- turismo e treni: ma voi credete che gli sciatori siano disposti a sobbarcarsi un viaggio in treno fino a trento/bolzano per poi cambiare e prendere un bus per arrivare a destinazione? ma sapete quanto ci vuole? forse vi sfugge che una buona parte di questa gente viaggia con transfer privati e/o bus diretti verso le località, anche perchè il turista da sci ha un budget più alto rispetto all’estivo, sopratutto lo straniero. Discorso diverso per l’estate dove l’accessibilità è ben diversa.
      Far proseguire i Flirt (treni regionali) da Bolzano richiede comunque di farli fermare a Verona, da orario un Flirt da verona a trento impiega 1:15h, e non puoi togliere le fermate intermedie altrimenti lasci a piedi l’utenza locale dei paesi lungo il percorso.
      Realizzare un people mover come a Bologna (che mi sembra siano abbastanza capaci) che ti porti a Porta Nuova in pochi minuti dove puoi prenderti anche il freccia per qualsiasi destinazione? Lo sa vero che esiste la possibilità di integrazione biglietto tra aereo e treno veloce? ad esempio se va sul sito Emirates troverà la possibilità di prenotare voli partendo da Verona Porta Nuova passando per Bologna, ovviamente la tratta in treno è su un Freccia non su regionale.
      PS lo dice uno che in Trentino ci abita

      3- attualmente al Catullo serve una migliore rete di trasporto su gomma: collegamenti di linea verso il lago, non solo tra giugno e settembre e non solo lato veronese; istituire una fermata Flixbus (leader nel mercato, operano pure sul lago in estate) come in altri aeroporti;

  8. Caro Ralf,
    Vedo, al pari di Ardu63, un altro saccente dell’ultima ora.

    Di 747 ancora in circolazione ci ne sono più di 600 e continueranno a volare ancora per molti anni.

    Di 380 sono stati consegnati quasi 500 e voleranno per molti anni ancora.

    Poi basta andare a Bangkok, Sinagapore, Johannesburg, Shanghai ecc … per notare che i piazzali aeromobili sono pieni di velivolo di classe F !

    In merito al collegamento del treno Dossobuono – Trento va benissimo in ottica gruppi charter, o anche persone del territorio Veronese ch vogliono andare per la giornata in montagna : tanto difficile ? Verona è per definizione scalo charter (secondo dopo MPX), perché allora non mettere a disposizione infrastrutture per migliorare ed incentivare questa componente di traffico ?

    Una cosa è la critica propositiva ed un conto è dire cose sempre negative che non aggiungono valore all’argomento.

    Non pretendo di insegnare niente a nessuno, ma solo aggiungere idee a proposte già sul tavolo.

    Alise

  9. Cari amici di Veronanews, parlate di B747, di A380, di treni per le Dolomiti da… Dossobuono ma dimenticate che il più modesto e magnifico 787 di Neos, rischia di abbandonare il Catullo perché la via di rullaggio appena rifatta da Save, è troppo stretta per potervici rullare. Aspettano la turn pad in testata 04 sud (lavori a Marzo), che cancellerà di fatto, insieme alla costruzione della Resa, 230 metri di pista in cemento, accorciando sensibilmente le distanze di decollo disponibili. Altro che trenini e modellini dei 747! Qui ci stanno castrando l’infrastruttura di base, la pista, riducendola a “soli” 3068 metri, contro i 3300 ( come Venezia …..Sic!!!) potenziali in futuro anche per i sognati A380. Nessuno li fermerà e non se ne capisce la ragione. Verona fa come quel marito che, per fare dispetto alla moglie, si taglia il…!
    Poveri noi .

    • Sono d’accordo con te, caro omonimo. L’unico dubbio è sui lavori di marzo. L’aeroporto si è fermato del tutto, e dubito che a breve vedremo cantieri o staccionate.

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