Aeroporto Catullo – Fondazione Arena: Le Zavorre, riflessioni nel giorno del riposo.

 
 

Le dichiarazioni di Tosi a conferma che la politica consociativa ancora domina a Verona.

Questa settimana abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che, nonostante gli imbarazzi per quanto successo in Fondazione Arena e all’aeroporto, e in molte altre situazioni, a Verona si continui a lavorare in modo consociativo come se non fosse successo nulla.

ANAC, Antitrust, Corte dei Conti e Procura (con le sue lentezze croniche) non hanno scalfito il progetto che prevede la consegna (con fiocco) della Catullo alla SAVE dell’amico Marchi.

A nessuno dei soci è venuto un ben che minimo dubbio che, magari, qualche errore sia stato fatto, che si era esagerato con il regalo del 40% alla SAVE, e che c’era da fare qualcosa per riparare agli errori in buonafede come dice Arena(!).

I Veronesi si aspettavano una presa di posizione forte un po’ come avvenuto al C.d.A. del 19 dicembre, prendendo nettamente le distanze da un operazione ormai dichiarata illegale (ANAC), non conforme alle leggi e direttive (Antitrust), ingiustificata (Corte dei Conti) e chiaramente un abuso d’ufficio (Procura di Verona).

Ma i nostri eroi hanno lavorato bene e ci hanno confermato i continui incontri con il delfino di Marchi in queste situazioni, il Dott. Dall’Oca (per altro sindaco nel Collegio Sindacale), con il nostro Presidentissimo Arena, che hanno nuovamente ri-tessuto le fila della situazione, ricordando che c’erano degli accordi risalenti al 2014 che non potevano essere sciolti…

Il 2019 fa emergere la vera anima e forza della Verona consociativa con Riello e Arena in prima fila a tessere i nuovi Patti che comunque consegneranno in ogni caso il Catullo a SAVE. In questo scenario non si smentisce il Sindaco con l’Assessore alle Partecipate, in prima linea per trovare l’accordo con SAVE, e non, come tutti noi ci aspettavamo, un azione di distacco da SAVE per poi andare in gara per riparare ad un errore che costerà moltissimo alla città di Verona, ed al suo ricco ed esteso territorio.

Ci chiediamo dove sia finito lo spirito di cambiamento posto alla base delle elezioni comunali di neanche due anni fa, con cui il Sindaco è stato eletto; probabilmente ci fossero le elezioni domani mattina, non replicherebbe il risultato, e con lui nessuno di quelli che l’hanno sostenuto. Ci chiediamo come sia possibile che il Sindaco si sia allineato a personaggi come Riello ed Arena che hanno orchestrato dietro le quinte l’affare SAVE-Catullo, così sbagliato e così contro gli interessi della città ed il territorio.

Facile nascondersi dietro ben 3 pareri (che lasciano il tempo che trovano) fatti ad uso e consumo per giustificare l’ingresso della SAVE nella Catullo, che  in ogni caso rimane illegale. Ci ha sorpreso, ma non più di tanto.

Ci chiediamo come sia possibile chiedere all’ex Sindaco Tosi di prospettare quello che i Presidenti Riello ed Arena vogliono fare, ossia riconsegnare la concessione dello scalo di Brescia considerata “Zavorra”.

Viene da ridere a pensare come si siano ridotti Riello ed Arena per utilizzare il buon Tosi, inviso a tutti non solo a Verona, ma in tutto il Veneto, la cui credibilità e quindi le dichiarazioni potrebbero equivalere a quelle di personaggi del passato, con sfortunati destini!

Disperati come non mai, con il collo sul ceppo, e pensare che il nostro Sindaco li segua fedelmente ci fa riflettere.

Ci chiediamo perché Confindustria Verona non abbia apertamente e pubblicamente preso le distanze da questi signori e soprattutto dell’affare SAVE-Catullo.

Non è bastato l’imbarazzo per il Presidente Bauli quando chiacchiera (!) che “Catullo ha intrapreso un percorso giusto con la SAVE” o che “a breve apriranno i cantieri e inizia lo sviluppo dell’aeroporto…”. Possibile non aver capito che 60 milioni di investimenti entro il 2030, di cui solamente 42 per il progetto Romeo, sono “bazzecole” se paragonate a quello che stanno investendo gli altri scali del Nord Italia, che tutto quello che ha proposto SAVE sia rivolto al ridimensionamento dello scalo di Verona a favore di Venezia.

In termini generali la città di Verona implode sotto gli effetti del consociativismo latente in cui tutti partecipano, politica locale, politica nazionale ed imprenditori, e soprattutto accettano lo status quo con conseguenze devastanti sulle prospettive future della città.

La Fondazione Arena “zavorrata” da scelte discutibili, sia sotto il profilo del management (ricordando che il Vice è sempre Riello di cui sopra), guidata come una corriera verso il burrone e senza freni.

Ripetutamente abbiamo segnalato, da Tosi in poi, tutto ciò che non va e che avrebbe potuto essere gestito in modo differente, magari con una selezione a livello internazionale per trovare chi s’intende di Fondazioni Filarmoniche e possa gestirle, non “in house”.

Già il progetto di ristrutturazione del 2016 era penalizzante, tagliando il Corpo di Ballo che il Sindaco pre campagna elettorale aveva gridato a gran voce di voler recuperare, così come poi in campagna.

Anche per questo gioiello è intervenuta la Corte dei Conti e ve ne abbiamo dato nota (http://www.veronanews.net/corte-dei-conti-gestione-finanziaria-delle-fondazioni-liriche-audizione-in-commissione-parlamentare/), oltre a segnalare i magheggi di bilancio dell’ex Sovrintendente (http://www.veronanews.net/in-fondazione-arena-bugie-e-magheggi-non-riescono-a-mistificare-la-verita/).

L’argomento è talmente sentito che più di una lettera di “encomio” è giunta in redazione (http://www.veronanews.net/fondazione-arena-questa-sconosciuta-per-lavorarci-non-serve-esperienza__trashed/e  http://www.veronanews.net/fondazione-arena-incontri-ravvicinati-di-un-tipo-mai-visto/), per arrivare al caos del caso Trespidi, licenziato e riassunto a tempo di record (http://www.veronanews.net/vice-direttore-artistico-fondazione-polo-lo-elimina-tartarotti-lo-ripristina-caso-trespidi-e-bufera/).

Ovviamente il tutto con la responsabilità, e le azioni da buon padre di famiglia, nell’amministrare i quattrini pubblici.

Per concludere ci rammarica il silenzio religioso della Procura che potrebbe sicuramente essere più attiva, la Città è sfiduciata e serve la svolta, ma ci chiediamo con chi?

Abbandonate la Zavorra… chissà che non riusciamo a spiccare il volo!

 
 

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